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"Balle Spaziali", ovvero...Space B.S.!!!
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Columbia.jpgColumbia119 visiteInteresting...MareKromium
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Finding on Mars.jpgWhy "Space B.S."?1118 visitePerchè "Balle Spaziali"?
Perchè, svolgendo questa (sempre e comunque splendida) Professione, ci è capitato, ci capita e ci capiterà (facile profezia...) non solo di sentire, ma anche di vedere delle cose (veramente)...dell’Altro Mondo!...
Non è stato semplice, quando abbiamo pensato a questa nuova Sezione del Sito, far capire subito a tutti i Soci Fondatori l'importanza che ha il mostrare ed il parlare NON SOLO di quanto è Scientificamente e Logicamente accettabile – poiché raccolto usando prudenza, razionalità, pragmatismo e, si sa, tanta pazienza e tantissimi sacrifici –, MA ANCHE di tutto ciò che costituisce un sempre più ampio (e periglioso!) sottobosco pseudo-culturale fatto di illazioni, boutades, bufale e scempiaggini vere e proprie, tutte quante di dimensioni – rigorosamente – “planetarie”.
Inimmaginabili quantitativi di autentiche “fesserie cosmiche” le quali vengono (diremmo quotidianamente) gettate sul WWW così, "tanto per far parlare, tanto per far vedere e tanto per far notizia".
Ce n'è per tutti i gusti, come ovvio: dal nostro Amico, il Prof. Richard Hoagland (il quale, assieme ai Suoi “accoliti”, ha ormai superato le Colonne d'Ercole del Senso Comune), a qualche italianissimo Cultore di Eso-Archeologia ed altre Scienze di Confine; dai Signori della NASA e dell'ESA, ai Masters di tante altre Associazioni (?) che, con la scusa di fare "divulgazione", riescono (come già dicemmo e stigmatizzammo in passato) a gettare valanghe di ridicolo su una Materia che di ridicolo non ha davvero nulla (tranne qualcuno dei suoi “Vati”...).
Noi, come Lunar Explorer Italia, sbagliamo: lo sapete, lo avete visto e noi, con assoluta tranquillità, lo abbiamo ammesso, lo ammettiamo e saremo sempre pronti ad ammetterlo. Non c’è problema.
Ma una cosa è sbagliare perché è umano, perché gli occhi (ed i softwares) “ingannano” e perché le problematiche che si vanno ad affrontare sono “a rischio d’errore”, per definizione, mentre un’altra è dire stupidaggini – e quindi reiterarle! – perché così si “fa business”, perché parlando (e dicendo stupidate) si “promuove la vendita di nuovi libelli”, si “organizzano conferenze e seminari” e si va, spesso e volentieri, a fare i “graditi ospiti” in qualche trasmissione televisiva destinata al “largo consumo”.
Questa Sezione, anche se siamo consapevoli del fatto che (molto probabilmente) NON piacerà a molti Lettori, è dedicata ai nostri Soci ed ai nostri Amici, perché è grazie alle loro domande, alla loro dedizione ed al loro costante supporto che, oggi, possiamo permetterci di “guardare oltre” e di esprimere, seriamente e tranquillamente, un punto di vista assolutamente onesto ed obbiettivo, poiché non fondato né connesso ad alcuna attività “economica”, ma solo al Piacere della Ricerca e della Scoperta in quanto parti essenziali di quello che – pomposamente – ci piace chiamare “Spirito Umano”.
Aprile 2006 - Lunar Explorer Italia
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G-APOLLO-11_AS_11-37-5455_%28Mosaic%29.jpgThe evolution of a Lunar Mis(t)ery: The "Flare-like Light"2140 visiteQuesto collage (o "mosaico", come piace dire alla NASA) l'ho realizzato io, in circa 10 minuti di lavoro. Sono Paolo C. Fienga, Presidente e Socio Fondatore di Lunexit.
Ci ho pensato a lungo e poi ho deciso: un posto (d'Onore!) fra le "Balle Spaziali" deve averlo anche la bizzarra "evoluzione grafica" (e digitale) di uno dei frames a mio parere più importanti della Storia delle Missioni Apollo: il frame AS 11-37-5455 il quale, come forse molti di Voi già sanno, potrebbe essere rappresentativo di quella strana e misteriosissima "flare-like light" di cui parlò il Com.te Neil Armstrong, mentre si rivolgeva a Houston ed al Mondo intero, in diretta dalla Luna, nel Luglio 1969.
Nessuno, a parte noi di Lunexit, qualche Anomaly Hunter e forse 2 o 3 Ricercatori di Frontiera, si è mai soffermato troppo a lungo su questa meravigliosa e del tutto indecifrabile immagine.
Flare-like light, ossìa: luce simile ad una fiaccola. La NASA, da noi interpellata nel 2002, ci disse questo:"...it is nothing more than a highly reflective surface in the distance..." (estratto da messaggio e-mail ricevuto dall'Information Service Center di Houston, TX in data 18-12-2002).
Una rilievo piuttosto luccicante, insomma, colpito dai raggi del Sole da poco sorto sulla Tranquillity Base. Ok, va bene. Ora guardate Voi stessi come la "highly reflective surface" è mutata nel tempo. Tutte le immagini usate per comporre questo piccolo mosaico sono ORIGINALI NASA.
"Highly Reflective Surface"? A me sta bene, ma da quando in qua un "sasso bene illuminato" è capace di proiettare un fascio di luce verso l'alto e quindi SCOMPARIRE a distanza di pochi secondi - si veda il frame AS 11-37-5456 per credere a quanto dico e scrivo)?
Guardate, analizzate e riflettete: l'essenza del mio lavoro è tutta qui. E, se mi consentite un istante di sincerità, permettetemi di dire che di "Balle Spaziali", in svariati anni di studio, ricerca ed analisi, ne ho sentite e viste davvero tante, alcune di fonte "povera", altre, come questa, di fonte "autorevole".
Anzi: autorevolissima! La "Fonte" della nostra Scienza e Conoscenza per definizione: la NASA, Cari Amici!
Buona meditazione!... MareKromium
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Global-Warming.jpgGlobal "WarNing": think with your own head (if you still have one...)! Part I216 visiteOrmai viviamo sull'onda del cosiddetto "Eco-Catastrofismo": un Periodo Storico buio ed allucinante, dominato da una "Cassandrina Svedese" e tante Multinazionali che, sulla "Transizione Ecologica", faranno miliardi a palate senza risolvere un beato. La mia opinione non conta, anche se la mia posizione ideologica è chiara. Vi lascio a due Letture che, da sole e nella loro brevità, annullano le milionate di stupidaggini, bufale, mistificazioni dei dati, manifestazioni di ignoranza, arroganza e paranoia che, già da qualche anno, inondano le nostre orecchie. E la Nostra Terra. E che sono ben più letali delle "emissioni" di CO2... Buona Lettura!...
GLI SCIENZIATI RUBBIA E ZICHICHI CONTRO LA TEORIA DEL SURRISCALDAMENTO GLOBALE DOVUTO ALL’UOMO di Giuseppe Merlino
Riportiamo la prima parte del discorso tenuto nel 2014 dal Prof. Carlo Rubbia, premio Nobel per la Fisica, nel corso di un’audizione in Senato. (Resoconto stenografico). Seguono due interviste al Prof. Antonino Zichichi, Professore Emerito del dipartimento di Fisica Superiore dell’Università di Bologna. In questa relazione al Senato Italiano il Professor Rubbia mostra che, in base ai dati di fatto, i cambiamenti climatici non dipendono dall’uomo.
Prof. Carlo Rubbia : “Sono una persona che ha lavorato almeno un quarto di secolo sulla questione dell’energia nei vari aspetti e, quindi, conosco le cose con grande chiarezza. Vorrei esprimere alcuni concetti rapidamente anche perché i tempi sono brevi. La prima osservazione è che il clima della Terra è sempre cambiato. Oggi noi pensiamo (in un certo senso, probabilmente, in maniera falsa) che, se teniamo la CO2 (Anidride Carbonica) sotto controllo, il clima della Terra resterà invariato. Questo non è assolutamente vero. Vorrei ricordare che durante il periodo dell’ultimo milione di anni la Terra è stata dominata da periodi di glaciazione in cui la temperatura media era di meno 10 gradi, tranne brevissimi periodi, in cui c’è stata la temperatura che è quella di oggi.
L’ultimo è stato 10.000 anni fa, quando è cominciato il cambiamento con l’agricoltura, lo sviluppo eccetera, che è la base di tutta la nostra civilizzazione di oggi. Negli ultimi 2.000 anni, ad esempio, la temperatura della Terra è cambiata profondamente. Ai tempi dei Romani, Annibale ha attraversato le Alpi con gli elefanti per venire in Italia. Oggi non ci potrebbe venire, perché la temperatura della terra è inferiore a quella che era ai tempi dei Romani. Quindi, oggi gli elefanti non potrebbero attraversare la zona dove sono passati allora. C’è stato un periodo, nel Medioevo, in cui si è verificata una piccola glaciazione.
Poi, intorno all’anno 1000 c’è stato un aumento di temperatura simile a quello dei tempi dei Romani. Ricordiamo che ai tempi dei Romani la temperatura era più alta di quella di oggi. Poi c’è stata una mini-glaciazione, durante il periodo 1500 - 1600. Ad esempio, i Vichinghi hanno avuto degli enormi problemi di sopravvivenza a causa di questa miniglaciazione, che si è sviluppata con cambiamenti di temperatura sostanziali.
Se restiamo nel periodo degli ultimi 100 anni, ci sono stati dei cambiamenti climatici notevoli, che sono avvenuti ben prima dell’effetto antropogenico, dell’effetto serra e così via. Per esempio, negli anni Quaranta c’è stato un cambiamento sostanziale. La presenza dell’uomo ha probabilmente introdotto ulteriori cambiamenti. Non dimentichiamo che quando sono nato io, la popolazione della Terra era 3,7 volte inferiore a quella di oggi.
Nella mia vita il consumo energetico primario è aumentato di 11 volte. Per quanto riguarda il comportamento del pianeta, questo ha avuto effetti molto strani e contraddittori. Vorrei ricordare ad esempio che dal 2000 al 2014, la temperatura della Terra non è aumentata: essa è diminuita di 0,2 gradi e noi non abbiamo osservato negli ultimi 15 anni alcun cambiamento climatico di una certa dimensione. Questo è un fatto di cui tutti voi dovete rendervi conto, perché non siamo di fronte ad un’esplosione della temperatura: la temperatura è aumentata fino al 2000: da quel momento siamo rimasti costanti, anzi siamo scesi di 0,2 gradi.
E’ giusto, Ministro?” Ministro GALLETTI (Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare) : “Giusto, ma le previsioni non sono queste”.
Prof. Carlo RUBBIA : “Io guardo i fatti. Il fatto è che la temperatura media della Terra, negli ultimi 15 anni, non è aumentata ma diminuita”.
A questo punto riteniamo di aggiungere quanto affermato nel 2012 dal Prof. Antonino Zichichi, Professore Emerito del dipartimento di Fisica Superiore dell’Università di Bologna, nel corso di un’intervista a “Il Giornale”: “Il motore climatico è in gran parte regolato dalla CO2 prodotta dalla Natura, quella CO2 che nutre le piante ed evita che la Terra sia un luogo gelido e inospitale. Quella prodotta dagli esseri umani è una minima parte, eppure molti scienziati dicono che è quella minima parte a produrre gravi fenomeni perturbativi. Ma ogni volta che chiedo loro di esporre dei modelli matematici adeguati che sostengano la teoria (e comunque oltre ai modelli servirebbero degli esperimenti) non sono in grado di farlo. Serve un gruppo di matematici che controlli i modelli esistenti e dia dei responsi di attendibilità. Tra l’altro molto spesso i teorici dell’Ecologia che criticano l’eccessiva produzione di CO2 sono gli stessi che si oppongono a testa bassa al nucleare”.
In un’intervista a “Il Mattino” del 2017 il Prof. Zichichi ha poi detto: “L’inquinamento esiste, è dannoso, e chiama in causa l’operato dell’uomo.
Ma attribuire alla (SOLA) responsabilità umana il surriscaldamento globale è un’enormità senza alcun fondamento: puro inquinamento culturale. L’azione dell’uomo incide sul clima per non più del CINQUE per cento.
Al novantacinque per cento, il cambiamento climatico è governato da fenomeni naturali dei quali, ad oggi, gli scienziati non conoscono e non possono conoscere le possibili evoluzioni future. Ma io sono ottimista. In nome di quale ragione si pretende di descrivere i futuri scenari della Terra e le terapie per salvarla, se ancora i meccanismi che sorreggono il motore climatico sono inconoscibili? Divinazioni!
Perché molti scienziati concordano sul riscaldamento globale dovuto all’attività umana? Perché hanno costruito modelli matematici buoni alla bisogna. Ricorrono a troppi parametri liberi, arbitrari. Alterano i calcoli con delle supposizioni per fare in modo che i risultati diano loro ragione. Ma il Metodo Scientifico è un’altra cosa”.MareKromium
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Global_Warming.jpgGlobal "WarNing": think with your own head (if you still have one...)! - Part II315 visiteOrmai viviamo sull'onda del cosiddetto "Eco-Catastrofismo": un Periodo Storico buio ed allucinante, dominato da una "Cassandrina Svedese" e tante Multinazionali che, sulla "Transizione Ecologica", faranno miliardi a palate senza risolvere un beato. La mia opinione non conta, anche se la mia posizione ideologica è chiara. Vi lascio a due Letture che, da sole e nella loro brevità, annullano le milionate di stupidaggini, bufale, mistificazioni dei dati, manifestazioni di ignoranza, arroganza e paranoia che, già da qualche anno, inondano le nostre orecchie. E la Nostra Terra. E che sono ben più letali delle "emissioni" di CO2... Buona Lettura!...
Clima - di Umberto Minopoli
Clima. Non indigna tanto il catastrofismo ambientalista quanto la sua disarmante inconcludenza, inazione e inutilità.
Qualche tempo fa, Chicco Testa riportava sul Foglio i dati dell’Agenzia internazionale dell’Energia sui consumi energetici nel mondo. Suonano condanna di 30 anni di politiche penalizzanti ( ma inconcludenti) sulle fonti energetiche: penalizzazioni e limiti per le fonti fossili ( gas, petrolio e carbone ) e incentivi, senza limiti e condizioni, alle fonti rinnovabili. Ad oggi i consumi energetici restano inchiodati alla medesima percentuale di 30 anni fa: l’81% del totale dei consumi.
Le rinnovabili sono servite a sostituire l’uso del nucleare civile, l’unica fonte energetica tradizionale non fossile e non emissiva di CO2. Insomma: 30 anni di politiche penalizzanti delle cosiddette “emissioni antropiche” non hanno spostato di una virgola il problema: sono aumentate senza sosta.
Altro che le critiche di Trump alle politiche climatiche. E’ piuttosto il dato sui consumi che le smonta: inutili e inconcludenti. Non sarebbe stato meglio spendere l’oceano di soldi usati per le politiche anti-emissive (incentivi alle rinnovabili, tasse sulle emissioni ecc.) in tecnologie per “pulire” sempre più le fonti fossili?
Ma questo dato dell’inutilità dei mantra ambientalisti vale più in generale e sta diventando un vero problema.
Prendiamo il clima.
Il catastrofismo è diventato un mantra. Sempre meno credibile. Ormai è un problema per gli scienziati del clima. Si vedono chiedere ogni giorno se questo o quel fenomeno atmosferico e meteorologico è dovuto al riscaldamento globale. Sembra quasi che sia una consolazione: spiegare ogni cosa con il riscaldamento del clima.
Si diffonde un’ossessione generalizzata: il clima (fenomeno di lunghi o lunghissimi periodi) viene ridotto alla meteorologia (fenomeno fatto di eventi giornalieri, cangianti, imprevedibili e, sostanzialmente, di brevissimo periodo); ogni evento atmosferico estremo (uragani, tempeste d’acqua, cicloni, ondate di caldo ecc.) viene ricondotto al Global Warming.
Che è, a rigore, tutt’altra cosa: un supposto aumento medio delle temperature del pianeta sull’arco lunghissimo di un secolo e più. Le relazioni tra meteorologia, circolazione atmosferica e temperatura globale sono solo indiretti e da provare. Su di esse gli scienziati (e i dati) non sono univoci. Si fanno ipotesi.
Ad esempio, sulle temperature degli oceani che, indirettamente, potrebbero influire sul l’intensità degli uragani (che non sono affatto aumentati). Insomma: si indaga. E, invece, molti fanno la marmellata e tutto viene attribuito, erroneamente, al riscaldamento globale. Anzi: ai “cambiamenti climatici”.
Sembrerebbe una locuzione neutra e innocente. Invece c’è una mistificazione: il clima cambia, è cangiante e mutevole per definizione. Non cambia una volta per tutte. Non è statico ma è ciclico.
Si usa “cambiamento climatico”, invece che riscaldamento, per una ragione maliziosa: includere, surrettiziamente, ogni fenomeno, compresi quelli atmosferici e meteorologici, che non c’entrano con le temperature medie globali, nell’allarme climatico.
Ma l’opinione pubblica non può saperlo. E fa di ogni erba un fascio: uragani, alluvioni o afa sono ricondotti, impropriamente, al riscaldamento globale. Che, a sua volta, è ricondotto alla sola CO2 in atmosfera.
E’ il più utile dei gas serra (per inciso, vapore acqueo, metano, esafluoruro di zolfo, azoto, clorofluorocarburi vari ed anidride carbonica o CO2) presenti in atmosfera ma il più esiguo tra essi: viene riciclato nel ciclo vitale della fotosintesi.
A sua volta la CO2 antropica è uno scarso 0,2 % del totale dei gas serra in atmosfera. E’ lecito nutrire dubbi sugli effetti esagerati che le vengono attribuiti.
Trascurando altre cause del riscaldamento (l'attività solare, ad esempio). Nessuno nega che, negli ultimi 150 anni, la media della temperatura globale sia aumentata. Non è vero però che si tratti di un fenomeno anomalo (le temperature globali sono cicliche e alternanti su scale secolari – o millenarie e pluri-millenarie!).
Non è vero che sia attribuibile solo ad una causa esclusiva: la CO2 in Atmosfera.
E non è vero che giustifichi ipotesi catastrofiche.
Nei 150 anni alle nostre spalle la temperatura globale sarebbe aumentata di 0,7°. Perché, in base a quale fisica, nei prossimi soli 30 anni, dovrebbe sestuplicarsi? Mistero. Insomma: l’andamento delle temperature medie globali è del tutto compatibile con la storia del clima terrestre. Non c’è niente di irreversibile. Anzi.
Ci sono sospetti (attività solare) che il ciclo secolare di warming possa, addirittura, invertirsi nel suo contrario: un raffreddamento!
Nessuno può, in base alla Fisica, escluderlo. Se è onesto. Ma mettiamo pure che il catastrofismo climatico sia fondato (e non lo è): qual’é la conseguenza che se ne trae? Propaganda (tanta), allarmismo (tanto) ma poi: inazione, inconcludenza e passività. Abbiamo detto delle politiche energetiche: si penalizza l’uso delle fonti fossili invece che ambientalizzarle con la tecnologia.
Ma l’uso delle fonti fossili accenna a diminuire. E così le emissioni.
Quindi: politiche inutili.
Quanto alle politiche ambientali. Il catastrofismo è servito a prevenire le tragedie e le catastrofi climatiche? Affatto.
E serve a prevenire le annunciate catastrofi future? Affatto.
I predicatori del cambiamento climatico antropico (-> causato dall'uomo), irreversibile e catastrofico, sono gli stessi che, nelle sedi pubbliche e della decisione politica, avversano ogni intervento, ogni opera. Il conservazionismo idiota di un ambiente che starebbe per sgretolarsi di fronte all’assalto del clima è il mantra dei religiosi del clima: nulla movere! Ogni intervento edilizio, costruttivo, infrastrutturale o ricostruttivo è anatema! Ogni azione è vista come speculazione e cementificazione.
E questo vale in Italia. Ma anche nel mondo. Chiedetevi dove vanno le immense finanze delle politiche mondiali contro le emissioni di CO2 antropica. Vanno forse a finanziare opere (argini costieri, rafforzamenti edilizi, piani per fronteggiare le presunte catastrofi del futuro (inondazioni, sommersione delle città costiere, distruzioni agricole ecc.)? Nient’affatto! Servono a finanziare impropriamente alcune fonti energetiche a danno di altre. E, per il resto, speculazione, finanza…
Vero Al Gore?MareKromium
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H-Elon_Musk.jpgBeware of Mr Elon...239 visiteQuando iniziò a "guardare al Cielo" e la Sua "Space-X" apparve, nel 2002, su una Rivista Americana che leggevo con grande interesse (Popular Mechanics), intuii che quel "Ragazzo" avrebbe fatto grandi cose.
Aveva una "Visione", un entusiasmo accattivante, un indubitabile "Senso del Cosmo" e, cosa che non guasta, risorse finanziarie quasi illimitate. Poteva fallire, poteva buttar via miliardi di USD, poteva far fiasco ed invece, con mia grande gioia, ce l'ha fatta (o, almeno, così sembra). Sarà stata la fama, esplosa quasi all'improvviso; saranno stati i complimenti, figli del successo, sarà che nella Vita si cambia: chi può saperlo? Ma il fatto era e rimane uno: quel "Ragazzo" che aveva una Visione non lo trovo più. Mi sembra, addirittura, che non sia mai esistito.
Ora è rimasto solo un "Divoratore", un uomo che si nutre del suo successo e che inizia a dar segni "strani".
C'è chi, in lui, vede un narcisista maligno, chi un "Paperone dello Spazio", chi uno che pensa di essere diventato una sorta di Dio. Io, non so esattamente che cosa pensare, ma una cosa è certa: continuo a seguirlo, con interesse, ma non lo riconosco più. Sembra fuori controllo. Leggo le sue esternazioni, mi documento sulle sue idee ed intuizioni, ma vedo sempre più megalomania e sempre meno "Visione". Sarà (anche) lui a riportarci sulla Luna ed oltre? Non so. Ma, onestamente parlando (scrivendo), oggi come oggi, spero proprio di no. Non incarna lo Spirito degli Apollo Days (proprio per nulla) e mi sembra impegnato solo a cercare di far parlare di sé e di quello che farà e comprerà.
Oggi, io ho paura di gente come lui: spero di sbagliare, ma temo che sia ormai una scheggia impazzita o un bambino ricchissimo che vuol giocare a fare la Storia a spese di chi la Storia la dovrà raccontare. Detto ciò, good luck Mr Elon! MareKromium
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Italy.jpgTake a close look...94 visiteSuggestiva. Bisognerebbe farla vedere a qualche "Esperto" dell'Aeronautica Militare ed a tutti i sostenitori delle teorie più assurde e strampalate sul perché il Nord-Italia sia in siccità conclamata da almeno 15 anni. E la situazione non va a migliorare, anzi... Ipotesi?!?MareKromium
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Mars&Iran-0.jpgMars and Iran: where "nothing" becomes "something"! (1)792 visiteCome prevedibile – e sebbene a malincuore – inauguriamo la nostra Galleria di “Scemenze Spaziali” con una serie di frames proposti sul Sito del Prof. Richard Hoagland, “The Enterprise Mission”.
Si tratta di sei frames (MGS, Odyssey e MRO), estratti da un articolo dello stesso Prof. Richard Hoagland (“Mars Reconnaissance Orbiter...and the lost Cities of Barsoom”) i quali mettono a confronto (dobbiamo dire in maniera bella e graficamente accattivante, ma – ahinoi! – anche intrinsecamente scorretta, ingannevole e fuorviante) alcuni paesaggi Marziani con delle aree Archelogiche di indubbio fascino, situate nell’odierno Iran.
Dov’è la “baggianata”, ci chiederete?
Beh, di “baggianate” – a dire il vero – ce ne sono davvero parecchie in questi “arditi raffronti”, ma noi Vi suggeriamo di soffermarVi su queste semplici ed immediatissime riflessioni.
Come si legge nelle captions dei frames usati dallo stesso Hoagland per la sua speculazione, i frames relativi alle “Rovine Persiane” (riprese da un aereo) sono stati ottenuti da altezze comprese fra i 427 ed i 2000 mt.
Si tratta davvero di poca cosa se pensate che i frames relativi alle presunte “Rovine Marziane” sono stati invece ottenuti da altezze comprese tra i 550 ed i 2489 Km!
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Mars&Iran-1.jpgMars and Iran: where "nothing" becomes "something"! (2)1124 visiteOra, l’idea di mettere a confronto delle immagini anche similari (alcune affinità nei rilievi superficiali, anche se non sono affatto nette come Hoagland vorrebbe farci credere, ci sono e non facciamo fatica ad ammetterlo), ma ottenute da distanze così profondamente diverse, significa tentare di stabilire un rapporto di “parentela” – o di somiglianza esteriore – tra rilievi superficiali il quale è non solo estremamente forzato, ma pure (logicamente e tecnicamente) scorrettissimo.
Se, infatti, volessimo anche ammettere che quanto si vede nei frames Marziani rappresenta effettivamente ciò che resta di una città o di un insediamento urbano affine a quelli presenti in Iran, come potremmo valutare il “rapporto dimensionale” esistente fra i diversi rilievi?
In altre parole: se le rovine Persiane sembrano avere una dimensione “X” (DA o Dimensione Apparente) da poche centinaia di metri di altezza, e questa DA rimane conservata allorché l’immagine viene scattata – diciamo – da 1000 Km di distanza, quanto grandi dovremmo supporre che sìano gli insediamenti Marziani?
Quanto grandi sarebbero le loro “case” (per non parlare delle loro “città”)?
Dovremmo forse dedurre che i Marziani sono/erano dei Ciclopi i quali avrebbero fatto impallidire anche il povero Polifemo?
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Mars&Iran-2.jpgMars and Iran: where "nothing" becomes "something"! (3)713 visitePensateci: scattare una foto di un paesaggio da una distanza di poche centinaia di metri e quindi scattare un’altra foto (anche del medesimo paesaggio) da svariate centinaia di Km è già un’azione sufficiente per mettere un Terzo Osservatore in estrema difficoltà (o addirittura nell’impossibilità assoluta) di riconoscere la reale e sostanziale identità dei paesaggi ripresi.
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Mars&Iran-3.jpgMars and Iran: where "nothing" becomes "something"! (4)605 visiteMa Hoagland va addirittura oltre: lui suppone (e cerca di dimostrare) la sostanziale similitudine di rilievi mettendo a confronto delle immagini NON SOLO ottenute da distanze enormemente diverse, MA ANCHE relative a paesaggi completamente diversi ed aventi, l’uno, delle caratteristiche superficiali effettive conosciute (deserto Iraniano con rovine Persiane) e l’altro delle caratteristiche superficiali effettive totalmente sconosciute (deserto Marziano con rilievi superficiali indefinibili).
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Mars&Iran-4.jpgMars and Iran: where "nothing" becomes "something"! (5)617 visiteInsomma: l’approccio usato dal Signore di Enterprise Mission, in questo caso, non è solo scientificamente scorretto, ma è pure logicamente carente.
Fare raffronti di questo tipo vuol dire (a nostro parere) che non solo non si hanno le idee chiare in testa, ma che si è pure disposti a fare qualsiasi tipo di assunzione e di comparazione pur di arrivare a dimostrare la propria teoria, la propria ipotesi di partenza.
In altre parole: pur di dimostrare la bontà di un assunto iniziale (ad oggi) indimostrabile con certezza assoluta, non si è esitato un attimo ad ingannare i Lettori, mostrando loro rapporti e similitudini (e cioè “confluenze”) fra realtà – di fatto – del tutto incongruibili.
Questa è Scienza?
E’ divulgazione?
No: questo è pressappochismo e disonestà intellettuale, almeno a nostro parere.
E quindi, per chiudere, dobbiamo per forza dire: ”No, caro Richard, no: così proprio non va...”.
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