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The "Face" and Cydonia according to ESA (4)
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Ecco il concetto di “Buon Senso” che, a nostro avviso, è mancato e, purtroppo, manca tutt’ora: basta usare la logica, qualche ragionamento, le (poche, ma significative) informazioni di cui disponiamo e subito si può non diciamo “dissipare ogni dubbio” (per carità: anche a noi piace il “Mistero”!), ma quantomeno iniziare a vedere le cosa in maniera un pizzico più chiara, semplice e razionale.
Che poi una serie di (ribadiamo) pseudo-Ricercatori e Scienziati – motivati da ragioni di “cassa” e certo non di “Scienza&Cultura” - ci griderà di “Non toccare la Sfinge” lo diamo per scontato ed assodato.
Oltre al Prof. Hoagland, infatti, quanti altri “Ricercatori” hanno visto e vedono, un po’ ovunque su Marte, “Sfingi”, “Templi”, “Piramidi”, “Ville”, “Quartieri Residenziali” ed altre stupidaggini del genere?
Certo, se si vogliono scrivere libri (facili) per affascinare il Pubblico e poi far quattrini (facili anch’essi), non si può parlare, osservando Marte (o la Luna stessa, o qualcuna delle Lune di Giove o di Saturno) di “azioni geologiche erosive”, o di “impatti sequenziali”, o di “venti impetuosi” o, magari, di “affascinanti ed ingannevoli chiaro-scuri”: no, certo che no.
Bisogna parlare di “Connessione Terra-Marte”, di “Civiltà Perdute”, di “Opere immortali” lasciate quale sulla superficie dagli ultimi superstiti del Grande Cataclisma che sconvolse Marte, quale mònito ai Visitatori che sarebbero arrivati e si sarebbero posti domande troppo complesse.
Certo: bisogna fare sensazionalismo, soprattutto.
Se poi, attraverso questo “sensazionalismo”, si concorre anche a banalizzare la Materia, o a farci ridere dietro dall’Intelligence che controlla la NASA (e non solo), o a far passare chi studia Marte (e non solo) con tutti i suoi enigmi come dei “mitomani” o degli “spostati” non fa nulla.
Quello che conta, è solo l’obiettivo di breve termine: pubblicare un articolo, pubblicare un libello, fare e farsi pubblicità, fare quattro soldi…
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