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Global "WarNing": think with your own head (if you still have one...)! - Part II
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Ormai viviamo sull'onda del cosiddetto "Eco-Catastrofismo": un Periodo Storico buio ed allucinante, dominato da una "Cassandrina Svedese" e tante Multinazionali che, sulla "Transizione Ecologica", faranno miliardi a palate senza risolvere un beato. La mia opinione non conta, anche se la mia posizione ideologica è chiara. Vi lascio a due Letture che, da sole e nella loro brevità, annullano le milionate di stupidaggini, bufale, mistificazioni dei dati, manifestazioni di ignoranza, arroganza e paranoia che, già da qualche anno, inondano le nostre orecchie. E la Nostra Terra. E che sono ben più letali delle "emissioni" di CO2... Buona Lettura!...
Clima - di Umberto Minopoli
Clima. Non indigna tanto il catastrofismo ambientalista quanto la sua disarmante inconcludenza, inazione e inutilità.
Qualche tempo fa, Chicco Testa riportava sul Foglio i dati dell’Agenzia internazionale dell’Energia sui consumi energetici nel mondo. Suonano condanna di 30 anni di politiche penalizzanti ( ma inconcludenti) sulle fonti energetiche: penalizzazioni e limiti per le fonti fossili ( gas, petrolio e carbone ) e incentivi, senza limiti e condizioni, alle fonti rinnovabili. Ad oggi i consumi energetici restano inchiodati alla medesima percentuale di 30 anni fa: l’81% del totale dei consumi.
Le rinnovabili sono servite a sostituire l’uso del nucleare civile, l’unica fonte energetica tradizionale non fossile e non emissiva di CO2. Insomma: 30 anni di politiche penalizzanti delle cosiddette “emissioni antropiche” non hanno spostato di una virgola il problema: sono aumentate senza sosta.
Altro che le critiche di Trump alle politiche climatiche. E’ piuttosto il dato sui consumi che le smonta: inutili e inconcludenti. Non sarebbe stato meglio spendere l’oceano di soldi usati per le politiche anti-emissive (incentivi alle rinnovabili, tasse sulle emissioni ecc.) in tecnologie per “pulire” sempre più le fonti fossili?
Ma questo dato dell’inutilità dei mantra ambientalisti vale più in generale e sta diventando un vero problema.
Prendiamo il clima.
Il catastrofismo è diventato un mantra. Sempre meno credibile. Ormai è un problema per gli scienziati del clima. Si vedono chiedere ogni giorno se questo o quel fenomeno atmosferico e meteorologico è dovuto al riscaldamento globale. Sembra quasi che sia una consolazione: spiegare ogni cosa con il riscaldamento del clima.
Si diffonde un’ossessione generalizzata: il clima (fenomeno di lunghi o lunghissimi periodi) viene ridotto alla meteorologia (fenomeno fatto di eventi giornalieri, cangianti, imprevedibili e, sostanzialmente, di brevissimo periodo); ogni evento atmosferico estremo (uragani, tempeste d’acqua, cicloni, ondate di caldo ecc.) viene ricondotto al Global Warming.
Che è, a rigore, tutt’altra cosa: un supposto aumento medio delle temperature del pianeta sull’arco lunghissimo di un secolo e più. Le relazioni tra meteorologia, circolazione atmosferica e temperatura globale sono solo indiretti e da provare. Su di esse gli scienziati (e i dati) non sono univoci. Si fanno ipotesi.
Ad esempio, sulle temperature degli oceani che, indirettamente, potrebbero influire sul l’intensità degli uragani (che non sono affatto aumentati). Insomma: si indaga. E, invece, molti fanno la marmellata e tutto viene attribuito, erroneamente, al riscaldamento globale. Anzi: ai “cambiamenti climatici”.
Sembrerebbe una locuzione neutra e innocente. Invece c’è una mistificazione: il clima cambia, è cangiante e mutevole per definizione. Non cambia una volta per tutte. Non è statico ma è ciclico.
Si usa “cambiamento climatico”, invece che riscaldamento, per una ragione maliziosa: includere, surrettiziamente, ogni fenomeno, compresi quelli atmosferici e meteorologici, che non c’entrano con le temperature medie globali, nell’allarme climatico.
Ma l’opinione pubblica non può saperlo. E fa di ogni erba un fascio: uragani, alluvioni o afa sono ricondotti, impropriamente, al riscaldamento globale. Che, a sua volta, è ricondotto alla sola CO2 in atmosfera.
E’ il più utile dei gas serra (per inciso, vapore acqueo, metano, esafluoruro di zolfo, azoto, clorofluorocarburi vari ed anidride carbonica o CO2) presenti in atmosfera ma il più esiguo tra essi: viene riciclato nel ciclo vitale della fotosintesi.
A sua volta la CO2 antropica è uno scarso 0,2 % del totale dei gas serra in atmosfera. E’ lecito nutrire dubbi sugli effetti esagerati che le vengono attribuiti.
Trascurando altre cause del riscaldamento (l'attività solare, ad esempio). Nessuno nega che, negli ultimi 150 anni, la media della temperatura globale sia aumentata. Non è vero però che si tratti di un fenomeno anomalo (le temperature globali sono cicliche e alternanti su scale secolari – o millenarie e pluri-millenarie!).
Non è vero che sia attribuibile solo ad una causa esclusiva: la CO2 in Atmosfera.
E non è vero che giustifichi ipotesi catastrofiche.
Nei 150 anni alle nostre spalle la temperatura globale sarebbe aumentata di 0,7°. Perché, in base a quale fisica, nei prossimi soli 30 anni, dovrebbe sestuplicarsi? Mistero. Insomma: l’andamento delle temperature medie globali è del tutto compatibile con la storia del clima terrestre. Non c’è niente di irreversibile. Anzi.
Ci sono sospetti (attività solare) che il ciclo secolare di warming possa, addirittura, invertirsi nel suo contrario: un raffreddamento!
Nessuno può, in base alla Fisica, escluderlo. Se è onesto. Ma mettiamo pure che il catastrofismo climatico sia fondato (e non lo è): qual’é la conseguenza che se ne trae? Propaganda (tanta), allarmismo (tanto) ma poi: inazione, inconcludenza e passività. Abbiamo detto delle politiche energetiche: si penalizza l’uso delle fonti fossili invece che ambientalizzarle con la tecnologia.
Ma l’uso delle fonti fossili accenna a diminuire. E così le emissioni.
Quindi: politiche inutili.
Quanto alle politiche ambientali. Il catastrofismo è servito a prevenire le tragedie e le catastrofi climatiche? Affatto.
E serve a prevenire le annunciate catastrofi future? Affatto.
I predicatori del cambiamento climatico antropico (-> causato dall'uomo), irreversibile e catastrofico, sono gli stessi che, nelle sedi pubbliche e della decisione politica, avversano ogni intervento, ogni opera. Il conservazionismo idiota di un ambiente che starebbe per sgretolarsi di fronte all’assalto del clima è il mantra dei religiosi del clima: nulla movere! Ogni intervento edilizio, costruttivo, infrastrutturale o ricostruttivo è anatema! Ogni azione è vista come speculazione e cementificazione.
E questo vale in Italia. Ma anche nel mondo. Chiedetevi dove vanno le immense finanze delle politiche mondiali contro le emissioni di CO2 antropica. Vanno forse a finanziare opere (argini costieri, rafforzamenti edilizi, piani per fronteggiare le presunte catastrofi del futuro (inondazioni, sommersione delle città costiere, distruzioni agricole ecc.)? Nient’affatto! Servono a finanziare impropriamente alcune fonti energetiche a danno di altre. E, per il resto, speculazione, finanza…
Vero Al Gore?
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Ormai non si pu pi credere a niente e nessuno. Non c' una sola notizia o dato che arriva dal mainstream che sia attendibile. Anzi la manipolazione almeno all'85%.
Questa si chiama guerra. Una guerra nuova, diversa, senza sparare un solo proiettile, ma che fa milioni di vittime che improvvisamente si ritovano senza pi la facolt di poter pensare con la propria testa. Hanno trovato il modo per manipolare la mente di miliardi di persone in pochissimo tempo.
Basta sfogliare in rete qualsiasi social o qualsiasi gruppo (specialmente quelli dedicati all'astronomia e alla fisica) per capire come siano stati privati della capacit di osservazione, ragionamento, onest intellettuale e spirito di ricerca che si basa sul dubbio.