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Risultati della ricerca nelle immagini - "Virtual" |

094-PolarSite.jpgSouth Polar Winter53 visiteUn'immagine "virtuale" NASA che avrebbe dovuto rappresentare un'area del Polo Sud di Marte la quale fosse idonea per un landing.
Ovviamente noi non abbiamo idea se la superficie di Marte nella sua Regione Sud-Polare sia simile a quanto ipotizzato dalla NASA in questo frame o no, ma una cosa è certa: il frame NASA è errato dal punto di vista della luminosità apparente del paesaggio il quale, sempre secondo i loro Scienziati, dovrebbe essere cupo e molto polveroso.
Noi siamo intervenuti solo sulla luminosità, abbattendola.MareKromium
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Accretion Disc Sim..jpgAccretion Disk's Computer Simulation307 visiteSebbene apparentemente familiare, quest'immagine potrebbe rivelarsi ingannevole: non stiamo contemplando, infatti, la struttura "a mulinello" di una lontana galassia, bensì le onde d'urto spiraliformi di un cosiddetto "Disco di Accrescimento", in una versione virtuale e tridimensionale.
Il "Disco di Accrescimento" non è altro che del materiale in rapida orbita intorno ad un corpo centrale estremamente compatto quale può essere, ad esempio una Nana Bianca, o una Stella a Neutroni oppure un Buco Nero. Questi "Dischi", di regola, si formano all'interno di Sistemi Stellari Binari costituiti da una stella che "cede" materiale (donor) ed un "corpo" dotato di immensa capacità attrattiva che, invece, tale materiale lo assorbe (receiver). Il prodotto tangibile di questa interazione (alla fine "distruttiva" per la stella donante) si manifesta attraverso la creazione di potenti sorgenti di Raggi-X (forse generate dallo stesso "Disco di Accrescimento") le quali, talvolta, vengono captate dai nostri radio-telescopi.
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Cydonia_Mensae-The_Face-050.jpgThe "Face" and Cydonia according to ESA (1)84 visiteE' di questi giorni (tardo Settembre 2006) la notizia che parrebbe smontare, in maniera definitiva, il Mito di Cydonia, con la sua "Sfinge" (conosciuta anche come la "Faccia di Marte") e le sue Piramidi. Niente di nuovo, in fondo: sono anni che si parla di "Mito" e, anche se una serie di pseudo-Ricercatori ed Investigatori Spaziali - ma si tratta per lo più di semplici Autori di libri, saggi ed articoli vari, a cominciare dallo scopritore della Sfinge, il Prof. R. Hoagland - ha costruito (e sta ancora costruendosi) la propria fama e fortuna su questa bizzarra collinetta Marziana, la Verità è che non occorevano dei Geni o degli Scienziati per capire che, purtroppo, abbiamo passato oltre vent'anni a parlare di "aria fritta". Voi penserete che stiamo dicendo questo alla luce delle "immagini" ESA di recente rilascio al Pubblico...
Ma non è così. Non è così perchè, innanzitutto, l'ESA NON rilascia al Pubblico delle immagini vere e proprie, come abbiamo già detto e scritto 1000 volte, ma delle semplici - nonchè falsissime ed orribili - ricostruzioni digitalizzate (ora in 3D ed ora no) di presunte immagini orbitali ottenute dalla Sonda Mars Express. Quindi NON fotografie, ma interpretazioni computerizzate di (presunte) fotografie. Ora, se è vero che la NASA - sovente - "tarocca" i frames, a noi pare pur sempre meglio esaminare un'immagine reale "taroccata" e cercare di capire come e dove è stata operata la manipolazione, piuttosto che studiare un frame che è di per se stesso - e cioè "in sè" - una manipolazione (digitale, sofisticata, all'avanguardia etc., ma pur sempre una manipolazione: la rappresentazione di qualcosa che NON è reale).
Dunque non è stata l'ESA a "dare la (definitiva) spallata" a Cydonia nè, tanto meno, ad aver "convinto" noialtri della inconsistenza della "Faccia di Marte".
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Cydonia_Mensae-The_Face-051.jpgThe "Face" and Cydonia according to ESA (2)86 visiteL'ESA ha fatto soltanto quello che, almeno a nostro parere, ha già sino ad ora dimostrato di saper fare benissimo: stare dietro alla NASA (in termini di "filosofia generale"), ma producendo del materiale di gran lunga più scadente (sia in termini quantitativi, sia in termini qualitativi).
Tutto qua.
Giudizio troppo severo? Giudicate Voi stessi: andate sui Siti ESA dedicati alle Missioni Marte, Venere e Luna (SMART-1) e poi fateci sapere.
Ma torniamo alla "Sfinge".
A noi sembra piuttosto evidente che alla maggior parte degli Studiosi e dei Ricercatori i quali si sono occupati di Marte in generale e degli Enigmi di Cydonia in particolare abbia fatto difetto - scusate - il Buon Senso.
Ma proviamo un pò a ragionare insieme: ammesso che la "Sfinge di Cydonia" sia realmente una "Sfinge" (ossìa un'opera artificiale prodotta da un'antica Civiltà Marziana), essa dovrebbe anche rappresentare un qualcosa che è "sopravvissuto", come minimo, a qualche milione di anni di inclementi azioni geologiche e meteorologiche.
Un qualcosa che è "sopravvissuto", quindi, ad eventi quali: impatti meteorici, sismi, possibili inondazioni e piogge torrenziali prima, e poi una totale ed assoluta aridità dell’ambiente; non dimentichiamo poi le escursioni termiche impressionanti che hanno caratterizzato e caratterizzano Marte e quindi, last but not least, i venti impetuosi che, come il panorama Marziano ci dimostra perfettamente, agiscono, assieme alla sabbia ed alle polveri sottili che trasportano, come una sorta di (gigantesca e naturale) "mola" che una volta affila ed una volta pialla; che ora disegna ed ora cancella.
E così via.
Proseguiamo: la datazione della Sfinge di Cydonia e delle Piramidi è, ovviamente, incerta, ma qualche esame (effettuato tramite la strumentazione di bordo delle navicelle che hanno orbitato intorno al Pianeta Rosso, dai Viking Orbiters a Mars Express, appunto) ci dice che i rilievi superficiali potrebbero avere un’età compresa fra gli 800 milioni ed il miliardo di anni.
Cercate di focalizzare la Vostra attenzioni su questi periodi e poi pensate per un istante alle piramidi Egizie - un elemento che Hoagland ed altri considerano fondamentale nella comprensione della "Earth-Mars Connection"…
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Cydonia_Mensae-The_Face-052.jpgThe "Face" and Cydonia according to ESA (3)90 visiteQuanto tempo è bastato per sfigurare abbondantemente la Sfinge di Giza e le splendide Piramidi di Cheope, Chefren e Macerino? Poco.
Poche migliaia di anni e, certamente, una serie di eventi geologici ed atmosferici di gran lunga meno devastanti di quelli che hanno “disegnato” il Marte che vediamo oggi.
Deduzione: fra poche migliaia di anni non resterà più nulla (salvo l’intervento pesante e risolutivo dell’uomo).
Ora, che cosa distinguerebbe i “Monumenti” di Cydonia da quelli di El-Giza (a parte la localizzazione)? Ebbene, nulla: essi sarebbero – according to Hoagland e Soci – l’espressione di menti affini e di Civiltà affini.
Ma soprattutto, pietra è l’elemento che è stato usato per fabbricare i Monumenti di El-Giza e pietra è l’elemento che sarebbe stato usato per fabbricare i Monumenti di Cydonia.
Ora, basta questa semplicissima considerazione per rendersi conto di quanto sia intrinsecamente assurda ed improponibile tutta la storia di Cydonia: ma quale pietra (!) lavorata, infatti, potrebbe mai resistere – con tutto il rispetto per l’eventuale Civiltà che l’avrebbe prodotta ed usata – a quasi un miliardo di anni di azioni distruttive conservando una determinata (e riconoscibile) apparenza (umanoide) esteriore – come ripresa dalla Sonda Viking Orbiter 1 – per poi “sfasciarsi” e diventare di fatto irriconoscibile (vedi i frames NASA-MGS, su tutti) in poco più di 20 anni?
Allora, usiamo il Rasoio di Okkam per cercare di venire a capo di qualcosa: è più probabile che negli ultimi 20 anni è accaduto qualcosa su Marte che ha, di fatto, “portato alla rovina” un capolavoro architettonico durato quasi un miliardo di anni, oppure è più logico pensare che gli eventi geologici e meteorologici che hanno coinvolto, negli ultimi 20 anni , la Regione di Cydonia sono, di fatto, irrilevanti e quello che abbiamo visto (rectius: creduto di vedere) tramite le immagini Viking era solo un affascinante e spettacolare “illusione visiva” determinata, inter alia, dalle ottiche impiegate dalla Sonda per ottenere l’immagine, nonché dall’altezza e dall’angolazione del Viking Orbiter rispetto al suolo ed al rilievo ripreso, nonché dall’altezza del Sole sull’orizzonte locale al momento della ripresa etc.?
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Cydonia_Mensae-The_Face-053.jpgThe "Face" and Cydonia according to ESA (4)84 visiteEcco il concetto di “Buon Senso” che, a nostro avviso, è mancato e, purtroppo, manca tutt’ora: basta usare la logica, qualche ragionamento, le (poche, ma significative) informazioni di cui disponiamo e subito si può non diciamo “dissipare ogni dubbio” (per carità: anche a noi piace il “Mistero”!), ma quantomeno iniziare a vedere le cosa in maniera un pizzico più chiara, semplice e razionale.
Che poi una serie di (ribadiamo) pseudo-Ricercatori e Scienziati – motivati da ragioni di “cassa” e certo non di “Scienza&Cultura” - ci griderà di “Non toccare la Sfinge” lo diamo per scontato ed assodato.
Oltre al Prof. Hoagland, infatti, quanti altri “Ricercatori” hanno visto e vedono, un po’ ovunque su Marte, “Sfingi”, “Templi”, “Piramidi”, “Ville”, “Quartieri Residenziali” ed altre stupidaggini del genere?
Certo, se si vogliono scrivere libri (facili) per affascinare il Pubblico e poi far quattrini (facili anch’essi), non si può parlare, osservando Marte (o la Luna stessa, o qualcuna delle Lune di Giove o di Saturno) di “azioni geologiche erosive”, o di “impatti sequenziali”, o di “venti impetuosi” o, magari, di “affascinanti ed ingannevoli chiaro-scuri”: no, certo che no.
Bisogna parlare di “Connessione Terra-Marte”, di “Civiltà Perdute”, di “Opere immortali” lasciate quale sulla superficie dagli ultimi superstiti del Grande Cataclisma che sconvolse Marte, quale mònito ai Visitatori che sarebbero arrivati e si sarebbero posti domande troppo complesse.
Certo: bisogna fare sensazionalismo, soprattutto.
Se poi, attraverso questo “sensazionalismo”, si concorre anche a banalizzare la Materia, o a farci ridere dietro dall’Intelligence che controlla la NASA (e non solo), o a far passare chi studia Marte (e non solo) con tutti i suoi enigmi come dei “mitomani” o degli “spostati” non fa nulla.
Quello che conta, è solo l’obiettivo di breve termine: pubblicare un articolo, pubblicare un libello, fare e farsi pubblicità, fare quattro soldi…
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Cydonia_Mensae-The_Face-054.jpgThe "Face" and Cydonia according to ESA (5)80 visiteChe ne dite, allora, Cari Amici: Vi sembra che questo scenario che abbiamo cercato di tracciare sia troppo drastico?
Oppure siete d’accordo con noi?
O magari avete altre idee, delle quali volete renderci partecipi?
Scriveteci e noi, con il tempo, Vi risponderemo.
Scriveteci e, soprattutto, quando avrete voglia non solo di vedere immagini realmente enigmatiche, ma anche di porVi delle domande davvero significative, provate a scorrere la Galleria “Mars and His Moons”, dove non ci sono solo “colline a forma di faccia”, ma anche “crateri improbabili”, “cascate ghiacciate”, “torrenti di polvere”, “dune luccicanti” e così via.
Le Meraviglie di Marte (e non solo), credeteci, non si esauriscono mai e, soprattutto, non si esauriscono in tre o quattro (presunte e sempre questionabili) Singolarità.
E poi, lasciatecelo dire per favore, non serve scomodare - sempre e/o necessariamente - gli Egizi, gli Aztechi, gli Annunaki o chi per essi per guardare con Spirito Informato dentro la Storia (della Terra, di Marte e del Sistema Solare) e dentro la Scienza: in effetti, occorre solo aprire gli occhi e poi, agendo con passione, onestà intellettuale e per Amor di Ricerca, basta guardare, leggere e riflettere.
E per compiere queste tre azioni, a nostro parere, non Vi serve nè il nostro “imprimatur”, né quello di tanti altri pseudo-Scienziati e pseudo-Ricercatori prezzolati i quali, fra una duna e l’altra e dietro alla forma più o meno bizzarra di qualche collinetta o di alcuni crateri, grazie ad una ottima dose di fantasia, di sfacciataggine e di (lo riconosciamo) “spirito imprenditoriale”, non hanno probabilmente trovato una risposta agli “Enigmi di Marte” (e dell’Universo…), ma di certo hanno dato una bella e consistente sistemata ai loro portafogli.
Purtroppo, nel fare questo, costoro hanno anche prodotto – incidentalmente… – un oceano di banalizzazione e di disinformazione.
Che fare, allora? Purtroppo, quando chi sa, tace, la cosa migliore da a fare, a nostro avviso, è solo osservare, studiare, cercare di essere prudenti e rimanere pragmatici: poi sarà la Storia – quella VERA – a giudicarci.
Pensateci sopra: noi aspettiamo i Vostri commenti!
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Melas_Chasma-PIA02893.jpgMelas Chasma101 visiteSoaring high above Valles Marineris, the "Grand Canyon of Mars" viewers look down and catch a sight resembling parts of the desert West of the United States, but on a vastly greater scale. Here the canyon averages over a hundred miles wide, and its floor is heaped with rocks, sediments, and landslide debris. Within the canyon walls lie possibly hundreds of layers filling many pages of Mars' geologic record.
This scene comes from "Flight Through Mariner Valley" an exciting video produced for NASA by the Jet Propulsion Laboratory. The video takes viewers on a simulated flight into Valles Marineris, where they explore its scenic wonders as their imaginary scout ship dives low over landslides and races through winding canyons.
The video features HR images from Arizona State University's Thermal Emission Imaging System multi-band camera on NASA's Mars Odyssey. The images, which show details as small as 300 mt (about 1000 feet) across, were taken at infrared wavelengths during the Martian daytime.
Scientists joined hundreds of individual frames from the camera into a giant mosaic, then colored the mosaic to approximate how Mars would appear to the human eye.
To give the mosaic depth and height, moviemakers fitted it to a computerized topographic model for Valles Marineris. This was developed using hundreds of thousands of altitude measurements by the Mars Orbiter Laser Altimeter, an instrument on NASA's Mars Global Surveyor spacecraft.
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OPP-SOL775.jpgHow tall is Erebus rim?72 visiteUna bellissima (e simpatica!) ricostruzione operata dal Dr Feltri per rispondere ad una domanda che ci è stata fatta da molti Lettori.
La domanda è: quanto sono alte le pareti di Erebus Crater (il bordo, insomma, o "rim") in rapporto ad un essere umano di statura media (diciamo tra 1 metro e 75 ed 1 metro e 80)?
E la risposta...è nella ricostruzione!
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Proximity.jpgProximity (by Roberto Tremolada)55 visitenessun commentoMareKromium
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SOL1833-1843-GP1.gifThe "Unbelievable Behaviour" of some Martian pseudo-Rocks... - Sol 1833/Sol 1843 (3D rendering - credits: Giorgio Picciau)59 visiteE dalle sapientissime mani del nostro Grande Amico e Partner, Giorgio Picciau, un rendering tridimensionale davvero molto bello che ci illustra e spiega la "rotazione" compiuta da Spirit durante i Soles andanti dal 1833 al 1843.
Il risultato della simulazione è affascinante e sorprendente: qualche quesito, infatti, trova una risposta (effettivamente lo shift prospettico può aver alterato la percezione di svariati profili), ma qualche altro "mistero" resta nell'aere (lo shift prospettico, infatti, non può far "apparire" e/o "scomparire" - ad libitum - svariate altre rocce che giacciono accanto o negli immediati pressi dei rilievi maggiori.
La "Morale"?
Con l'aiuto dell'Esperienza, della Competenza Specifica e della Tecnica, possiamo arrivare a spiegare - sempre NASA permettendo - "Quasi" tutto.
Quasi.
E "Quasi" è la parola-chiave.
Per il resto...Bisognerebbe andare a verificare in loco.
Un forte abbraccio e grandissimi complimenti a Giorgio per lo Splendido ed Illuminante Lavoro svolto!MareKromium
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ShatterDay.jpgShatterday (by Roberto Tremolada)57 visitenessun commentoMareKromium
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