Risultati della ricerca nelle immagini - "Lunar" |
00-LRO-0001.jpgLiftoff...To the Moon!54 visitenessun commentoMareKromium
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00-LRO-0002.jpgLiftoff...To the Moon!54 visitenessun commentoMareKromium
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0011-nasa-artemis-orion-flyby-2_gif.gifOrion's Second Lunar Fly-By (GIF-Movie)131 visitenessun commentoMareKromium
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034-The Moon from Clem-PolarAreas.jpg110 - Polar Areas: the Peaks of Eternal Light54 visiteAs Clementine flew over the Pole - every 5 hours - it began its photographic mapping pass by imaging the Pole. These images are composites, showing the addition of alternate orbit polar images over the course of 1 Lunar Day (such as 1 Earth month). In these composite maps, areas in permanent darkness are black, while areas of permanent illumination are white; areas of mixed lighting condition are represented in various shades of gray. Note that the South Polar Area has the largest area of permanent darkness, measuring more than 15,000 square kilometers. The north pole shows only about 500 square kilometers of darkness. Several areas are evident that have near-constant Sun illumination. Such zones would have great value as sites for a permanent lunar outpost.
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035-The Moon from Clem-PolarAreas.jpg111 - Polar Areas: Views of the South Pole55 visiteThe spin axis of the Moon is nearly vertical (inclined 1,6°) to the ecliptic plane (the plane of its orbit around the Sun), in marked contrast to the Earth (axis inclination 23,5°). However, even this small inclination means that the hemispheres of the Moon experience seasons as the Pole tracks toward and away from the Sun. Clementine started its lunar mapping in the dead of Southern Winter (axis away from the Sun), but by the 2nd month of mapping, the axis had begun to point closer in that direction. These two mosaics show the difference in lighting conditions between the first month of mapping (left, maximum winter) and the second month's coverage (right, toward the solstice).
Careful examination of the two mosaics reveals some slight shadow changes; note in particular the shadows that cover the floors of the craters Amundsen and Scott (large central peak crater at about 3 o'clock and the crater just above it). However, the large region of permanent shadow near the center of the mosaics discovered by Clementine remains virtually unchanged in the two mosaics.
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081-The Moon from Clem-SouthPole.jpg112 - Polar Areas: View of the South Pole55 visiteMosaic of about 650 Clementine images of the South Pole of the Moon, from 80° South Lat. to the Pole (center). The Near-Side of the Moon is the top half of the image; the bottom half is the Far-Side. The dark region near the Pole indicates an old depression, inside the rim crest of the South Pole-Aitken Basin. Large parts of this area (about 15.000 Km2) are permanently shadowed and bistatic radar results from Clementine indicate that they could contain deposits of water ice.
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082-The Moon from Clem-NorthPole.jpg113 - Polar Areas: Views of the North Pole55 visiteMosaic of about 750 Clementine images of the North Pole of the Moon, from 80° North Lat. to the Pole (center). The Near-Side of the Moon is the bottom half of this mosaic and the top half is on the Far-Side. In contrast to the South Pole (slide #111), the North Pole shows very little area in permanent shadow (only about 500 square-Km). This suggests that any "cold traps" in this Region of the Moon are very restricted and little ice could be stable in this part of the Moon.
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55-Luna13 - Panorama-01.jpgLunik 13: Oceanus Procellarum (1)253 visiteGrazie all'Amico Fabio Italiano (alias "OldGrey"), andiamo ancora una volta a gettare uno sguardo sul passato - diremmo ormai remoto... - dell'esplorazione Lunare e, nel contempo, riusciamo a trovare degli interessantissimi argomenti di discussione su un paio di (presunte) Anomalìe di Superficie.
Siamo nel 1966, quando la Sonda "Luna 13" viene inviata verso la Luna, per un "soft landing" nell'Oceano delle Tempeste (Oceanus Procellarum). In questa immagine ("spezzata", a causa delle sue cospicue dimensioni, in 3 frammenti) possiamo trovare 2 elementi anomali che caratterizzano i dintorni della Sonda e che sono già ben visibili nel frame n. 1.
Si tratta di boulders? Si tratta di "manufatti"? Sono illusioni ottiche? O forse si tratta di due pezzi della Sonda la quale, probabilmente, non è allunata esattamente "con leggerezza"?
Andiamo a vedere...
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56-Luna13 - Panorama-02.jpgLunik 13: Oceanus Procellarum (2)133 visiteThe Luna 13 spacecraft was launched toward the Moon from an Earth-orbiting platform and accomplished a soft landing on December 24, 1966, in the Region of "Oceanus Procellarum". The petal encasement of the spacecraft was opened, antennas were erected, and radio transmissions to Earth began 4 minutes after the landing. On December 25 and 26, 1966, the spacecraft television system transmitted panoramas of the nearby lunar landscape at different sun angles. Each panorama required approximately 100 minutes to transmit. The spacecraft was equipped with a mechanical soil-measuring penetrometer, a dynamograph, and a radiation densitometer for obtaining data on the mechanical and physical properties and the cosmic-ray reflectivity of the lunar surface. It is believed that transmissions from the spacecraft ceased before the end of December 1966.
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57-Luna13 - Panorama-03.jpgLunik 13: Oceanus Procellarum (3)131 visiteNon comprendiamo bene che cosa si intenda con l'espressione "...it is believed..." che le trasmissioni si interruppero poco prima della fine del Dicembre 1966. Non pensiamo che esista un "si crede" in questo campo, ma prendiamo atto ed andiamo avanti. Quello che ci sembra importante dire e sottolineare, relativamente a questo frame, è che la sua qualità intrinseca è eccellente, la definizione buona ed i suoi contenuti - anche considerato che eravamo del 1966 - davvero strabilianti.
La superficie della Luna appare con grande chiarezza e, già dal tassello n. 2, si intravedono almeno 2 o 3 Star-Like Objects (dunque un elemento ricorrente nella fotografia lunare e NON solo riscontrato in frames "Made in USA"). Come ci danno evidenza le ombre delle antenne del Lander, il Sole è ancora piuttosto basso all'orizzonte; l'area circostante il Lander è alquanto accidentata - più pietrosa, si direbbe, che polverosa - ma non impervia. Intravediamo qualche cratere di modestissime dimensioni e, forse, un "hollow"...
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59-Luna 13 - Q-Detail 2~0.JPGLunik 13: Oceanus Procellarum (6) - The Anomaly331 visiteCome è stato notato dalla Redazione di Lunar Explorer Italia, tra il frame panoramico (sub-frame 1) che riprende le 2 Singolarità e l'ingrandimento della Singolarità Maggiore (forse un'autentica Anomalìa di superficie), è successo qualcosa. O meglio: c'è una leggera, ma importante, differenza. Sul primo quadrante di questo "boulder" (per ora consideriamolo tale), appaiono due ombre, simili alle lancette di un orologio.
Ebbene queste 2 ombre descrivono un angolo: un angolo che nel sub-frame 1 è più AMPIO rispetto a quanto invece appare nel detail mgnf (frame 5 della nostra sequenza).
E non è tutto. Nel frame 5 (e cioè il detail mgnf del boulder):
a) la luminosità della superficie Lunare appare sostanzialmente diversa e
b) la stessa ombra del boulder (come proiettata sulla superficie della Luna) si è radicalmente modificata rispetto a quanto si vede nel frame 1.
Come spiegare una simile incongruenza? Probabilmente (anzi: sicuramente) i due dettagli accedono a due frames diversi, ottenuti ad una certa distanza di tempo l'uno dall'altro e, come la NASA stessa ci rammenta, a "different Sun angles".
Già. Ma ne siamo proprio sicuri?
Insomma: Luna 13 è rimasta operativa – al massimo – per 5 o 6 giorni terrestri (è arrivata il 24 Dicembre 1966 ed ha smesso di funzionare – sembra... – il giorno 29 o il 30) e, a nostro parere, questo intervallo di tempo è decisamente troppo breve (in rapporto alla durata del giorno Lunare) per consentirci di apprezzare, attraverso le poche immagini inviate e ricevute, una simile variazione di luminosità dell’ambiente e di lunghezza delle ombre.
Oltretutto, le fotografie ottenute da Luna 13 (sulla base dei dati che siamo riusciti – con fatica – a raccogliere) vennero tutte scattate nelle prime 36 (o forse anche meno) ore di operatività della Sonda (nota: il tempo necessario per la successiva trasmissione delle immagini a Terra è irrilevante ai nostri fini) e, dunque, in un arco di tempo, ribadiamo, veramente troppo breve per poter riscontrare delle differenze di contesto così nette.
Conclusioni? Allo stato nessuna, ovviamente.
Il lavoro dell’Amico Fabio Italiano è stato notevole e l’attenzione mostrata dalla nostra Staff, anche.
Le risposte...Le risposte, forse, arriveranno in futuro.
Forse.
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59-Luna 13 - R.jpgLunik 13: Oceanus Procellarum (7) - The "Angles"564 visiteIl commento finale a questi due frames è negli angoli disegnati dalle ombre sull'oggetto controverso...
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