Risultati della ricerca nelle immagini - "Investigation" |
Image029-MOSAIC.JPGBlue Flares and the Invisible Crater: the frames1105 visiteUna "Terza Indagine Spaziale" - ambientata sulla Luna questa volta - a firma del Dr Alessio Feltri. Buona lettura!...
Su sollecitazione dell’amico Paolo C. Fienga avevo iniziato a studiare una "tripletta" di frames (estratti dalla Missione Apollo 14) i quali avrebbero potuto contenere l'evidenza fotografica di uno - o più - possibili TLP. I misteriosi bagliori blu sono stati evidenziati con una freccia gialla. Come si vede, nei primi 2 frames i dettagli del terreno lunare sottostante sono piuttosto annebbiati e sfumati, per cui ben poco si può dire su delle eventuali e possibili connessioni dei bagliori in questione con la morfologia di superficie.
Ho quindi preso in esame il terzo fotogramma, apparentemente il più significativo.
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Image030-93019302-3d1-2-red.jpgBlue Flares and the Invisible Crater: the "Third Frame" (3D)191 visitePurtroppo, però, mi sono bloccato subito per 2 motivi fondamentali: il primo è evidente in questo montaggio 3D della terza foto in cui si nota che il bagliore azzurro è (sembra essere) sulla verticale di un versante scosceso invisibile da questa angolazione e di cui non possediamo immagine alcuna - sebbene l’astronauta visibile al centro dell'immagine pare che stia fotografando a tutto spiano! Il secondo motivo - più generale - si riferisce al fatto che, a mio avviso, quasi tutte le foto delle missioni Apollo sono state pesantemente manipolate o sono (addirittura) false, con alcune eccezioni riguardanti dettagli insignificanti o immagini molto ravvicinate di campioni geologici (frames classificati sotto la denominazione "samples").
Come sempre, poi, la fantasia censoria degli "Scienziati" di Pasadena si è scatenata nelle visioni panoramiche, dove la linea dell’orizzonte (teoricamente) visibile viene artificiosamente abbassata così da NON far vedere qualunque cosa che sia più alta di 20 cm...
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Image031-53-10075567_B.jpgBlue Flares and the Invisible Crater: the Working Area499 visiteNaturalmente, i nostri Amici sono afflitti da una cronica mancanza di memoria e di attenzione per cui, sovente, scivolano allegramente su qualsiasi buccia di banana incontrino sul loro cammino. Di solito si esibiscono più volentieri in scivolate rovinose sulle planimetrie (forse perché qualche anima buona ha raccontato loro la favoletta che “tanto la gente comune non le sa leggere”...). La dimostrazione di questo ardito teorema è molto semplice e parte dall’analisi dell’attività di Moon-Walk svolta dagli astronauti Shepard e Mitchell durante la Missione. Le foto precedenti erano state scattate in prossimità del LM (indicato dalla lettera “X”, tra i gruppi di crateri “Doublet” e “Triplet”). Ora invece mettiamo a confronto alcune foto rese pubbliche della stazione di rilevamento F, a sud della formazione denominata “Weird Crater”.
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Image032-50-Plates3.jpgBlue Flares and the Invisible Crater: Panorama and Traverse Map180 visiteNella tavola ho sovrapposto il mosaico fotografico panoramico n. 12, la Tavola Esplicativa (T.E.) delle formazioni (rilievi) maggiori ed un dettaglio della Traverse Map.
Sorvolando sull’errore di nomenclatura che ha assegnato il n.741 a 2 crateri diversi (succede...), mi soffermerei sul Weird Crater e sul cratere secondario n. 1202.
Come si vede dalla T.E. il cratere 1202 apparirebbe in foto come una linea appena accennata, come si conviene per una buca di modesta entità. Il dubbio semmai viene sul perché l'astronauta del Terzo Frame (presumibilmente Mitchell) se ne stia bel bello sull’orlo della buca a guardare non si sa bene cosa, dato che di foto al riguardo non se ne sono mai viste, contrariamente a quanto verrà poi fatto col masso n.1204, battezzato “Weird Rock”. Ora, se ci basassimo solo su questa Tavola, tutto sarebbe coerente: Mitchell non ha fotografato nulla perché non c’era nulla da fotografare. Purtroppo ancora una volta dobbiamo invece assistere al gioco delle tre carte (di nome e di fatto).
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Image033-WEIRDCONE_red.jpgBlue Flares and the Invisible Crater: what's inside Cone Crater?262 visiteMettiamo a confronto due altre planimetrie rilasciate a vario titolo dagli organismi ufficiali e riguardanti l’area interessata dall’attività di Moon-Walk, un mosaico fotografico ed una mappa orto-fotografica in scala 1:25000 usata come “pre-flight” del sito di allunaggio, ambedue derivanti da materiale del Lunar Orbiter. L’aspetto esilarante è che le due piante, pur avendo la stessa origine, manifestano una “psicologia” individuale molto diversa tanto che, in omaggio alla serie X-files, le abbiamo ribattezzate "Scully" e "Mulder". Nella Pianta Scully (in alto) il Weird Crater (A) è una fossetta con “pernetto” ed il più grande Cone Crater (B) è la solita (anonima) depressione lunare. Ma proprio di depressione (la nostra) bisognerebbe parlare, visto che nella Pianta Mulder la fossetta A si trasforma in una delle solite megaformazioni discoidali raggiate senza alcuna traccia di crateri, mentre il Cone Crater manifesta una ragguardevole propensione per la Science Fiction, esibendo ad Ovest un bordo rilevato per diversi metri (mai visto nelle foto ufficiali di superficie), a Sud un paio di maxistrutture lineari sovrapposte (quelle che io chiamo “Iniettori”), lungo il bordo il consueto intrico della rete sinaptica e al centro un’artistica “testolina” di natura imprecisata.
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Image034-51-Plates4B.jpgBlue Flares and the Invisible Crater: Panorama and Image from Above (1)222 visitePassi per il Weird Crater, che è piccolo e facile da dissimulare, ma il Cone Crater è un "gigante" del diametro di almeno 330 metri e profondo quasi 100: significa 2 volte e 1/2 il famoso cratere marziano Endurance, ripreso da Opportunity per oltre 6 mesi!
E allora? Sarà sicuramente un’illusione ottica, le foto ravvicinate del cratere ci tranquillizzeranno e ci faremo una bella risata sulla nostra ingenuità. E invece no. Secondo la NASA, Shepard e Mitchell avrebbero rischiato la pelle per arrivare sulla Luna, avrebbero scarpinato in atmosfera 0 per oltre 1 Km e poi, una volta, raggiunto questo maestoso cratere, si sarebbero religiosamente fotografati le punte dei piedi. Potremmo avanzare varie ipotesi: forse gli Astronauti hanno attraversato un momento di (enorme) appannamento mentale; o forse la “testolina” che spunta dall’ombra non è una formazione geologica e ha fatto qualcosa che ha innervosito i nostri Eroi. Il fatto certo è che tutto quello che gli Astronauti avrebbero fotografato è presente in questa tavola, riferita alla stazione di rilevamento C.
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Image035-51-Plates4B.jpgBlue Flares and the Invisible Crater: Panorama and Image from Above (2)195 visiteCome si nota facilmente, la grande (e lunga) fotografia panoramica è stata scattata a qualche metro dall’orlo di Cone Crater: giusto quanto basta per NON vederne l’interno. Plausibile? Possibile che a nessuno degli Astronauti sia venuto in mente di fare 4 passi in più per scattare anche solo una semplice foto-ricordo dell'interno di Cone Crater così da portare un "ricordino" ai Parenti?!?
A questo punto avevo in mente un’invettiva del tipo “Ma ci hanno presi tutti per degli idioti?”, ma poi ho pensato che rischiavo di offendere tutti quelli che negli ultimi 35 anni non si sono accorti di queste orribili e stupidissime incongruenze...Ma bando alle polemiche! Una sola cosa è certa: nella foto panoramica il bordo occidentale del Cone Crater dovrebbe svettare per diversi metri e invece...Invece non si vede niente.
Ci siamo sbagliati?
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Image036-52-10075567_A.jpgBlue Flares and the Invisible Crater: Cone Crater220 visiteIn soccorso ci viene il fotogramma S70-49764 scattato il 12 Gennaio 1970 con obbiettivo 120mm - b/w - dallo stesso Apollo 14.
Mi limito a far notare come l’ombra del bordo occidentale si estenda per oltre 200 mt e, dato che sappiamo che l’ombra di quello orientale corrisponde ad un dislivello di circa 100 mt rispetto al fondo del Cone Crater, non ci vuole molto a stimare in diverse decine di metri l’altezza dell’orlo incriminato. In questo dettaglio è possibile stimare meglio le proporzioni ed i particolari del cratere: tutti elementi di cui, nelle foto panoramiche riprese "from the surface", non si trova alcuna traccia.
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Image037-54-10075567_C.jpgBlue Flares and the Invisible Crater: Cone Crater (detail mgnf)232 visiteSemmai la questione si complica per la presenza di strane caratteristiche geomorfologiche nella parte Nord-Ovest e di una curiosa “rampa” che si intravede nell'area meridionale del Cratere e che non era visibile neppure nelle altre fotografie planimetriche.
La cosa comunque non deve avere sconvolto gli Astronauti, visto che non l’hanno né descritta, né fotografata in alcuna circostanza (anche se la scelta per l’allunaggio di quest’area nella zona settentrionale di Fra Mauro non deve essere stata proprio accidentale...).
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Image038-55-912527_3d2.jpgBlue Flares and the Invisible Crater: samples in 3D202 visiteQuello che invece gli Astronauti hanno fotografato (oltre ai propri piedi) sono alcuni campioni di “roccia” (i "samples", appunto) i quali vengono descritti come breccia+cristalli e di cui ho preparato una tavola tridimensionale per la gioia dei possessori di occhialini colorati. Se quella specie di teschio di Darth Vader che si vede in basso a Dx è effettivamente una roccia, allora deduciamo che deve essere una roccia di natura davvero MOLTO particolare...
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Image039-58-RimCrater.jpgBlue Flares and the Invisible Crater: the "samples" on Cone Crater's rim227 visiteA onor del vero, nelle fotografie dei "samples" che giacevano sul bordo del Cone Crater si sarebbe anche dovuta intravvedere, in lontananza, la parete del Cratere opposta a quella da cui è stata effettuata la ripresa ma...nulla. Guardate quest'ultima immagine 3D e quindi cercate di accettare un semplice fatto: i nostri Amici della NASA non vogliono farci vedere - nè scoprire - nulla.
E quindi, per terminare, alle domande dell’amico Paolo C. Fienga sulla Blue Flare, risponderò con un’altra domanda: “Perché stupirsi per la scomparsa di qualche fuoco fatuo quando ci hanno fatto sparire sotto il naso un intero cratere di 35 ettari?”...
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Image040-AS14-66-9290.jpgThe "Blue Flare" (1) from AS 14-66-9290804 visiteL'Amico Alessio Feltri ha ragione, ovviamente: solo degli "stupidi" (e gli Astronauti non lo erano, credetemi...) si sarebbero fermati a pochi metri da uno spettacolo fantastico e (decisamente!) difficile da vedersi con frequenza. La Luna era/è un'Esperienza Unica: la mancanza di frames che riguardano sia le pareti, sia l'interno di Cone Crater è (per lo meno) inspiegabile. Ma torniamo un attimo indietro...Tutta la discussione era nata a causa di questa "Blue Flare" (o Fiaccola Blu) che appare in tre fotogrammi relativi alla Missione Apollo 14. Ok, Cone Crater è "sparito" e la NASA NON ha reso pubbliche le immagini riprese - come supponiamo... - dagli Astronauti. Certo è, però, che quanto accaduto è davvero strano: un cratere imponente come Cone Crater è svanito nel nulla - e nessuno, o quasi, se ne è accorto per oltre 35 anni... - ma sono rimasti, BEN CHIARI, tre frames che riprendono una Singolarità assolutamente fantastica e che sembra "svilupparsi", nel tempo...
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