Risultati della ricerca nelle immagini - "Frame" |

022-vg2_4391335-2.jpgAnomalies near Japetus (Object "A" - detail mgnf)56 visitenessun commento
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023-vg2_4391335-3.jpgAnomalies near Japetus (Object "A" - detail super-mgnf)55 visitenessun commento
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024-vg2_4391335-4.jpgAnomalies near Japetus (Objects "B" and "C" - detail mgnf)55 visitenessun commento
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025-vg2_4391335-5.jpgAnomalies near Japetus (Object "B" - detail super-mgnf)55 visitenessun commento
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026-vg2_4391335-6.jpgAnomalies near Japetus (Object "C" - detail super-mgnf)65 visiteE a questo punto le (provvisorie e questionabili) conclusioni già le conoscete, ma ci sembra giusto riportarle in chiaro e per esteso:
l'oggetto "A" potrebbe effettivamente essere un "detrito spaziale vagante". I chiaro/scuri che si vedono chiaramente attraverso i detail mgnfs ci portano, sulla base della nostra sensibilità ed esperienza, ad escludere comunque ed in ogni caso l'eventualità per cui si possa trattare di un image-artifact;
l'oggetto "B" ha tutta l'aria di essere un image (o photo) artifact. Non sapremmo dire/definirne l'origine, ma la sensazione al riguardo - ricordate: in questo campo la "sensazione", spesso, è l'elemento discriminante tra "svista" e "scoperta"... - è che si tratti proprio di un qualcosa di NON reale.
l'oggetto "C", infine, lo collochiamo a pieno diritto nella Classe degli "Irrisolvibili" e cioè il "calderone" in cui vanno a finire tutti quei dettagli fotografici che, per un motivo o per l'altro, non è possibile classificare - neppure con approssimazione - come image-artifact o come (candidati) "oggetti reali".
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2P127521130EFF0309P2510L2M1.jpg"19", "1,9" or "194"? (Sol 13)478 visiteL'idea secondo cui, molto spesso, ciò che sembra, "non è", fa ormai parte della nostra Cultura e del nostro approccio. Che il numero cerchiato in giallo NON SIA - effettivamente - un numero, a noi sembra del tutto ovvio.
Che - volendo - su immagini come questa possano essere fatte migliaia e migliaia di speculazioni, ci sta: fa parte della Natura Umana - a volte - e fa anche parte di un certo tipo di "business" - altre volte.
Che poi qualcuno esageri con l'immaginazione, è ancora comprensibile.
Ma l'opinione più curiosa (massì, chiamiamola "curiosa"...) sul "che cosa" quello pseudo-numero possa essere ci arriva, questa volta, dal CICAP.
Ebbene, secondo i Paladini della Razionalità Incarnata, il "Numero" è un "pelucco" il quale si sarebbe intrufolato fra le stesse ottiche della fotocamera che ha effettuato le riprese (o che avrebbe "contaminato" il frame durante il processo di "pulitura" e di digitalizzazione).
Ora, dato che noi consideriamo ed ammiriamo il Lavoro del CICAP almeno tanto quanto il CICAP considera ed ammira il Lavoro dei Liberi Ricercatori, vorremmo che provaste ad indovinare quante possibilità ci sono che un "pelucco" (!) non solo si sia intrufolato nelle ottiche del MER Spirit (o altrove, nelle macchine che hanno elaborato il frame RAW in arrivo da Marte), ma che esso abbia pure raggiunto una configurazione definitiva la quale si risolve (addirittura) in un allineamento di 2 (o 3) numeri arabi leggibili...MareKromium
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43-vg1_1636836.jpgThe "Strange Companion" of Io (extreme detail mgnf)55 visiteForma irregolare, ma rotondeggiante; albedo elevata; nessun segno di rilievi superficiali.
Allora: una piccola "luna di Io", un "corpo vagante", una "cometa in divenire" oppure...una Alien Probe.
Decidete Voi.
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43-vg1_1637750.jpgIo: the "restless moon" and a "strange companion" (b/w)61 visiteIndubitabile: qualsiasi cosa esso sia, l'oggetto (il "Transient", come abbiamo deciso di identificare questi corpi erranti e dalla natura imprecisata) si è mosso, e per giunta MOLTO rapidamente...
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44-vg1_1637750.jpgThe "Strange Companion" of Io (extreme detail mgnf)54 visiteL'oggetto a noi pare lo stesso (a tutti gli effetti) del frame VG1-1636836: il super-stretching ne evidenzia alcune, minime, caratteristiche superficiali e la sua dimensione apparente, a parità di stretching, suggerisce che esso si stia allontanando dalla Sonda Voyager.
Incredibile, vero?!?
Un vero peccato che, anche in questo caso, la NASA non abbia MAI speso una parola (se non altro per dire, ad esempio, "è solo un image artifact"...).
Mai.
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49-vg1_visualcmp.jpgThe "Object" near Io and the one near Callistus: visual comparison (extreme detail mgnf)72 visiteNon servono ulteriori commenti...
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55-Luna13 - Panorama-01.jpgLunik 13: Oceanus Procellarum (1)252 visiteGrazie all'Amico Fabio Italiano (alias "OldGrey"), andiamo ancora una volta a gettare uno sguardo sul passato - diremmo ormai remoto... - dell'esplorazione Lunare e, nel contempo, riusciamo a trovare degli interessantissimi argomenti di discussione su un paio di (presunte) Anomalìe di Superficie.
Siamo nel 1966, quando la Sonda "Luna 13" viene inviata verso la Luna, per un "soft landing" nell'Oceano delle Tempeste (Oceanus Procellarum). In questa immagine ("spezzata", a causa delle sue cospicue dimensioni, in 3 frammenti) possiamo trovare 2 elementi anomali che caratterizzano i dintorni della Sonda e che sono già ben visibili nel frame n. 1.
Si tratta di boulders? Si tratta di "manufatti"? Sono illusioni ottiche? O forse si tratta di due pezzi della Sonda la quale, probabilmente, non è allunata esattamente "con leggerezza"?
Andiamo a vedere...
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59-Luna 13 - Q-Detail 2~0.JPGLunik 13: Oceanus Procellarum (6) - The Anomaly328 visiteCome è stato notato dalla Redazione di Lunar Explorer Italia, tra il frame panoramico (sub-frame 1) che riprende le 2 Singolarità e l'ingrandimento della Singolarità Maggiore (forse un'autentica Anomalìa di superficie), è successo qualcosa. O meglio: c'è una leggera, ma importante, differenza. Sul primo quadrante di questo "boulder" (per ora consideriamolo tale), appaiono due ombre, simili alle lancette di un orologio.
Ebbene queste 2 ombre descrivono un angolo: un angolo che nel sub-frame 1 è più AMPIO rispetto a quanto invece appare nel detail mgnf (frame 5 della nostra sequenza).
E non è tutto. Nel frame 5 (e cioè il detail mgnf del boulder):
a) la luminosità della superficie Lunare appare sostanzialmente diversa e
b) la stessa ombra del boulder (come proiettata sulla superficie della Luna) si è radicalmente modificata rispetto a quanto si vede nel frame 1.
Come spiegare una simile incongruenza? Probabilmente (anzi: sicuramente) i due dettagli accedono a due frames diversi, ottenuti ad una certa distanza di tempo l'uno dall'altro e, come la NASA stessa ci rammenta, a "different Sun angles".
Già. Ma ne siamo proprio sicuri?
Insomma: Luna 13 è rimasta operativa – al massimo – per 5 o 6 giorni terrestri (è arrivata il 24 Dicembre 1966 ed ha smesso di funzionare – sembra... – il giorno 29 o il 30) e, a nostro parere, questo intervallo di tempo è decisamente troppo breve (in rapporto alla durata del giorno Lunare) per consentirci di apprezzare, attraverso le poche immagini inviate e ricevute, una simile variazione di luminosità dell’ambiente e di lunghezza delle ombre.
Oltretutto, le fotografie ottenute da Luna 13 (sulla base dei dati che siamo riusciti – con fatica – a raccogliere) vennero tutte scattate nelle prime 36 (o forse anche meno) ore di operatività della Sonda (nota: il tempo necessario per la successiva trasmissione delle immagini a Terra è irrilevante ai nostri fini) e, dunque, in un arco di tempo, ribadiamo, veramente troppo breve per poter riscontrare delle differenze di contesto così nette.
Conclusioni? Allo stato nessuna, ovviamente.
Il lavoro dell’Amico Fabio Italiano è stato notevole e l’attenzione mostrata dalla nostra Staff, anche.
Le risposte...Le risposte, forse, arriveranno in futuro.
Forse.
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