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The Readers Show and Tell...
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ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-Sunset.gifThe "True Colors" of Mars (21)303 visite"...problemi per guadagnare tempo, quella circostanza appare per quello che è e cioè una gigantesca "sola". Dalle foto HST e da quelle Mariner scampate al cover-up sappiamo invece che l'aspetto di Marte era molto più complesso ed inquietante del previsto e andava diffuso col contagocce, cosa che in effetti si fece.
I colori tornarono in ballo col Viking e me lo ricordo bene. Subito dopo il landing del 1976 vennero diffuse ai media delle immagini di Marte con un bel cielo blu ed un terreno molto "terrestre". Dopo 48 ore passate a rispondere al telefono ad Americani preoccupati, la NASA cominciò a tingere di rosso le foto e da allora non si è più fermata. Altra piccola considerazione: possibile che nessuno si sia accorto che di sabbia asciutta non ce n'è proprio? Dalle impronte dei Rovers si vede benissimo che la consistenza del suolo è simile a quella della sabbia pressata ghiacciata e, dato che oltre tutto i granuli sono anche magnetizzati, è ovvio che essi non si solleverebbero neanche con un argano..."
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ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-Sunset2.gifThe "True Colors" of Mars (22)305 visite"...Tale circostanza, già verificata sulla Luna, troverebbe immediata conferma se qualcuno si prendesse la briga di leggere quello che, a denti stretti e tra le righe, viene riferito dalle fonti ufficiali ogni giorno.
Per esempio: giorni fa ho letto che qualche scienziato non capiva come mai le foto orbitali mostrassero delle dune spaziate esattamente come le dune terrestri, vista l'esiguità della pressione atmosferica marziana.
Ebbene, come si può prendere per buono il dato ufficiale sulla pressione, dato che proviene dalla stessa fonte che diffonde foto fasulle? E poi, le cosiddette dune, che la NASA ha recentemente ammesso essere intrise di ghiaccio d'acqua, una volta perforate mostrano all'interno una struttura fibrosa reticolare, quasi come se fosse una sorta di sistema linfatico.
Sarà perchè sono nato sul mare, ma so bene che calpestando la sabbia sul bagnasciuga non si alza una nube di talco..."
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ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-Z-Marsberries-TC-LEI.jpgThe "True Colors" of Mars (23)327 visite"...Alla fine degli anni '70 fu diffuso uno studio NASA che attribuiva all'azione dei raggi cosmici la presenza di vortici di sabbia sulla superficie lunare, definendo il tutto un fenomeno elettrostatico. Tale circostanza è possibile che si verifichi anche su Marte, dove dal Microscopic Imager sappiamo che le configurazioni che vediamo sono per lo più agglomerati di particelle la cui natura è, a mio parere, di origine bio-magnetica (in fondo anche il nostro DNA è un polielettrolita).
Capirai che entriamo nella biochimica e nelle alte energie e quindi in un campo minato dal punto di vista del cover-up.
Ed infine un'altra piccola notazione: i filtri colore della PanCam di destra (di cui al "popolo" vengono diffuse solo immagini ritoccate o fasulle in toto) sono fatti per agire sulla banda dell'infrarosso, ergo allo scopo precipuo di isolare con precisione un materiale dall'altro: il che rivela un totale disinteresse della NASA per i "colori reali" di Marte.
Ma è ovvio: loro li conoscono già..."
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ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-046-SOL044-2P130277928EFF0800P2410L7M1.jpgSkull-Rock: pseudo-rock or pseudo-fossil? (1) - from Sol 44400 visiteNel quadro - sempre più vasto e complesso - delle Singolarità (e/o delle Anomalìe vere e proprie) individuate sulla superficie del Pianeta Rosso durante il primo Anno Marziano dei MER Spirit ed Opportunity, si inserisce una questione di fondo che ha ormai assunto proporzioni considerevoli: un numero imprecisato - ma già molto alto -, di Appassionati, di "Anomaly Hunters", di Ricercatori Indipendenti e così via, ha notato, attraverso l'analisi delle migliaia di frames giunti dalle "sabbie" e dalle "pietraie" di Gusev Crater e di Meridiani Planum, che c'è qualcosa di curioso, a volte strano ed a volte indefinibile e controverso, nelle "rocce di Marte".
Secondo alcuni (e parliamo della Scuola del Prof. Hoagland), si potrebbe trattare di manufatti (ossìa di opere “artificiali” – forse sarebbe meglio dire “NON naturali”); secondo altri (annoveriamo il Dr Feltri e noi stessi), le rocce di Marte potrebbero NON essere esattamente “rocce nel senso terrestre" del termine.
Secondo altri ancora, come l'Amico Ricercatore Indipendente Fabio Italiano (alias OldGrey) che ci ha inviato questa interessante Relazione (la quale costituirà, inevitabilmente, una fonte di nuove controversie), alcune "rocce" potrebbero essere i residui fossili di antiche Creature che, in un tempo probabilmente assai remoto, calpestavano la superficie di Marte.
Allora, riassumendo: le rocce di Marte sono dei “manufatti”, sono “esseri”, sono “fossili” o sono soltanto “rocce”?
E’ del tutto ovvio che nessuna di queste Scuole di Pensiero può, ad oggi, dire di aver raggiunto una “ragionevole certezza” al riguardo, anzi…
Inoltre, la scarsa (ma forse sarebbe meglio dire “nulla”) collaborazione sia da parte degli Enti Spaziali coinvolti nell’esplorazione e studio del Pianeta Rosso (NASA/USA – ESA/Europa), sia degli Scienziati – Americani ed Europei soprattutto – che vanno per la maggiore (troppo pavidi ed interessati per sbilanciarsi), unita al quantitativo ormai impressionante di dati contraddittori ed imprecisi, alterati e manipolati, discutibili e/o addirittura falsi che sono disponibili su Marte ha reso estremamente ingrato ed oltremodo complesso il lavoro di Ricerca che ognuno di noi, usando la propria testa, le proprie competenze e i mezzi di cui dispone, può svolgere.
Insomma: lo scenario attuale della Ricerca su Marte dice che ci troviamo in un Mare Magnum di informazione, ben miscelata con tanta disinformazione e tanta controinformazione.
Un Mare Magnum che non siamo in grado di dire se sia stato “voluto” oppure se si è – semplicemente – “auto-generato” a causa del modo, diremmo eccessivo e sbagliato, ma certo figlio della nostra contemporaneità, di fare Scienza, Informazione & Spettacolo.
Un Mare Magnum dal quale non sarà per niente semplice venir fuori…
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ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-048-SOL044-12-DD-2-depress-A044R1.jpgSkull-Rock: pseudo-rock or pseudo-fossil? (2) - from Sol 44422 visiteTutto ciò premesso, noi – come Gruppo di Ricercatori Indipendenti – siamo dell’idea che debba essere comunque riconosciuto uno spazio di attenzione a coloro che hanno (come gli Amici Matteo Fagone, Fabio Italiano e così tanti altri che ci hanno scritto e che cerchiamo di menzionare ogni qual volta ne abbiamo l’occasione) qualcosa di realmente interessante e di plausibile da dire e/o da mostrare.
Le opinioni, sebbene ora più ed ora meno sostanziate (ergo ora più ed ora meno condivisibili), nel momento in cui vengono espresse con intelligenza, sensibilità, logica, coerenza ed educazione – come lo sono quelle che pubblichiamo – sono tutte (e sempre) meritevoli di considerazione e di rispetto: poi si potrà discutere per qualche secolo sulla loro intrinseca attendibilità/validità scientifica, ma comunque vanno rispettate.
“Ma così contribuite anche voi di Lunar Explorer”, qualcuno potrà dire, “a “generare sovrainformazione e cioè, in ultima analisi, caos”!
Certo, è possibile.
E’ possibile perché noi non sappiamo quale sia né dove si trovi la Verità e quindi vogliamo e dobbiamo dare spazio a diverse teorie.
Così operando generiamo caos? Può darsi, ma una cosa è certa: il caos che possiamo produrre noi è, se non altro, il risultato di un’azione svolta in Buona Fede…
Bene: crediamo che questo “cappello” sia sufficiente per introdurre il Lavoro di Fabio Italiano. Un Lavoro, ribadiamo, interessante e controverso, che dovrebbe servire a tutti come “spunto di riflessione”: certezze non ne abbiamo, così come non abbiamo aprioristiche preclusioni o scetticismi.
Abbiamo indizi – forse ne abbiamo anche troppi… – e quindi lavoriamo con quelli.
Per il resto…Staremo a vedere!
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ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-049-12-DD-2-depress-A044R1_TGrielaborated~0.JPGSkull-Rock: pseudo-rock or pseudo-fossil? (3) - from Sol 44430 visiteFonte: archivio NASA fotografie sonda MER Spirit
Link: http://marsrovers.jpl.nasa.gov/gallery/press/spirit/20040219a/12-DD-2-depress-A044R1.jpg
Le dimensioni originali della foto (nota: si tratta del frame precedente, già ridotto da Lun-Ex-It) sono 3897x1100 e si tratta di un frame panoramico; questo è un ritaglio ed è stato contrastato di rosso per rendere maggiormente visibili (alcune) caratteristiche peculiari della superficie Marziana.
L’Anomalia analizzata è quella contrassegnata dalla lettera A
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ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-050-2004221215640_bone.JPGSkull-Rock: pseudo-rock or pseudo-fossil? (4) - from Sol 44388 visiteQualche considerazione: innanzitutto si vede che è presente una linea centrale verticale che “taglia” il frame (ergo l’Anomalia) in due tronconi. Ritengo che si tratti di una linea di cosiddetto "stop-rendering".
La parte sinistra dell'Anomalìa poggia sulla superficie come se si trovasse su di un treppiedi; al di sotto sembra che filtri della luce (questa parte dell'Anomalìa la considero come la "parte frontale" del presunto scheletro); manca la parte mandibolare (sempre che vi sia mai stata...).
Suppongo che un'analoga/simile configurazione esteriore dell'Anomalìa esista anche dalla parte opposta rispetto al nostro angolo visuale (e mi riferisco alla parte di Anomalìa che potrebbe rappresentare le "orbite" - o cavità oculari - di questa "creatura").
Ma prendiamo in considerazione la parte sinistra dell'Anomalìa.
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ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-051-2005118224016_2004221215640_Leftside.JPGSkull-Rock: pseudo-rock or pseudo-fossil? (5) - from Sol 44309 visiteA - Traccia della lunghezza della parete frontale dell'Anomalìa;
B - Traccia della zona che considero l'orbita dell'occhio: ha una forma leggermente allungata verso Sx e finisce quasi a punta. Nel tratto superiore e inferiore, sono presenti due infossature (vedi freccette);
C - Traccia della "sospensione da terra della parte frontale dell'Anomalìa";
si vede distintamente la luce passare;
D - Traccia della curvatura della parte frontale dell'Anomalìa. Potrebbe essere paragonabile alla curvatura che va dal nostro naso allo zigomo.
E/F - Sono le 2 porzioni dell'Anomalìa che poggiano al suolo come farebbe un treppiedi e che ne sostengono la porzione frontale, mantenendola sollevata dal suolo;
G - Traccia della zona dell'Anomalìa paragonabile alla nostra area sub-orbitale e zigomatica.
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ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-054-Isolamento anomalia.JPGSkull-Rock: pseudo-rock or pseudo-fossil? (6) - from Sol 44293 visiteHo cercato di fare 2 “isolamenti dell’Anomalìa dal resto dell'immagine e questo è il primo risultato.
Il contorno rispetta in maniera quasi perfetta quello che è il contorno dell’Anomalia e comprende le zone d’ombra nella parte che poggia sul terreno (ad esclusione della zona sinistra).
A mio parere questa zona non rispetta in maniera fedele quella che potrebbe essere la forma reale dell’Anomalia in quanto essa, come si vede, poggia su pietre e sabbia che ne mascherano i veri lineamenti.
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ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-055-Isolamento anomalia2.JPGSkull-Rock: pseudo-rock or pseudo-fossil? (7) - from Sol 44270 visiteSecondo alcuni paleontologi (ringrazio Marco “Normanno” di http://www.paleofox.com) si potrebbe trattare di uno “pseudofossile” ossìa di una roccia modellata che può trarre in inganno.
E' comunque evidente che ognuno di noi può avere delle convinzioni nonostante quanto detto da specialisti del settore.
Io avverto che qualcosa non mi convince fino in fondo: ricordiamoci che stiamo parlando di Marte e non della Terra e che quindi una risposta definitiva - al 100% - non la si può ancora dare.
L'unico modo per scoprire la Verità...è andare lì!
Lo sviluppo della Vita su Marte, infatti - laddove essa ci sia effettivamente stata - deve aver verosimilmente seguito vie diverse dalle vie terrestri, con tutto ciò che ne consegue.
In questi links è possibile vedere l’Anomalìa in questione in due differenti frames:
http://marsrovers.jpl.nasa.gov/gallery/all/2/p/044/2P130277904EFF0800P2410R1M1.JPG
http://marsrovers.jpl.nasa.gov/gallery/all/2/p/044/2P130277928EFF0800P2410L7M1.JPG
Da notare che, in questi due frames, non è presente la linea di “stop rendering”.
Concludendo, più guardo queste immagini e più sono convinto che non si tratta di una “roccia modellata”.
Un azzardo finale? Nel punto dove le immagini sono state ottenute, probabilmente, in un tempo remoto esisteva un mare e quindi l’Anomalìa potrebbe anche rappresentare una sorta di “esoscheletro”: forse il residuo fossile di una creatura acquatica. Un residuo talmente resistente da essersi conservato fino ad oggi.
Ma da quanto tempo il Mare di Gusev Crater – ammesso che esistesse realmente – si sarebbe prosciugato?
E da quanto tempo quel che resta della “Creatura” giace in quel punto dove la vediamo oggi?...
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ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-Whatisthis.jpgSkull-Rock: pseudo-rock or pseudo-fossil? (8) - from Sol 442904 visiteE così, per chiudere - in via del tutto provvisoria, naturalmente - la querelle sollevata dell'Amico "OldGrey", Vi proponiamo un altro frame (elaborato dal Dr Feltri e sui cui contenuti ci intratterremo più diffusamente in altra sede) che, a ben guardare, rappresenta una nuova "surface feature" del tutto anomala e controvertibile.
Di che cosa si tratta in questo caso?
Diremmo che la risposta - come per l'Anomalìa di OldGrey - dipende dalla Scuola di Pensiero alla quale ci sentiamo più vicini: per alcuni si tratterà di un manufatto, per altri di una pseudo-roccia e per altri ancora di una forma di vita indigena o di un semplice sassetto dalla forma inusuale.
Chi ha ragione e chi ha torto? Irrilevante: sinchè che non andremo su Marte "a vedere", il problema della ragione o del torto, secondo noi, è e rimane uno pseudo-problema.
La domanda che, a nostro parere, rimane sempre aperta e che vale la pena di porsi è forse un'altra: quello che guardiamo, "per noi" (ognuno di noi!), "che cosa significa"?
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ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-APOLLO 12 AS 12-46-6746 HR.jpgAS 12-46-6746 - True Blue!465 visiteUn dettaglio davvero incredibile che accede ad un fotogramma che non esitiamo a definire eccezionale: grazie al Lavoro dell'ottimo Dr Gianluigi Barca, ecco che possiamo mostrarVi un qualcosa di "alieno", a tutti gli effetti. Che non si tratti di un photoartifact è un dato evidente anche senza fare ricorso a particolari strumentazioni e software; tuttavia, per coloro che volessero fare delle verifiche personali e non avessero le attrezzature adatte alla bisogna, suggeriamo di notare un dettaglio (tanto piccolo, quanto intrigante): la "sfera blu" - che probabilmente è una probe - è parzialmente coperta da una roccia di modeste dimensioni.
Che dite: sarà una tecnica di avvicinamento agli Astronauti o un tentativo di nascondersi?
Per la cronaca, una sfera simile - anch'essa di colore azzurrino - venne vista e filmata in Inghilterra, qualche anno fa, mentre si aggirava, rapida e silenziosa, volando a pochi centimentri di altezza, su un'area coltivata a granturco.
Affascinante, non credete?!?
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