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The Readers Show and Tell...
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ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-SOL1834-GB_enzo-1.jpgMartian Flower? - Sol 1834 (by Enzo Mancuso)165 visiteDall'occhio del nostro Amico Enzo Mancuso, un altro esempio di "Martian Oddity": nel chiaro detail mgnf che potete osservare sulla Vostra Dx, infatti, emerge un rilievo che non può non costituire - come minimo! - una Singolarità di Superficie.
Spiegare quale azione geologica (vulcanismo attivo incluso, come ovvio) abbia potuto portare alla creazione di un rilievo tale quale è quello individuato dal bravo Enzo, onestamente, non ci è dato sapere, ma una cosa - ad onor del vero - possiamo dirla: già in altre due circostanze (la prima delle quali è relativa ad un frame Lunare della Serie Apollo - guardate il frame AS 17-145-22171 - Moonflower) un simile rilievo ero apparso, catturando il nostro interesse. Verificate Voi stessi: troverete differenze ed affinità.
Noi, oltre a complimentarci con Enzo per il "colpo d'occhio", possiamo solo invitarVi a riflettere su un tema, ormai, ricorrente: quante possibilità ci sono - secondo Voi - che, al di fuori della Terra, si sìano sviluppate (e/o si stiano ancora sviluppando) delle Forme Vitali Indigene ASSOLUTAMENTE Esotiche?
Scriveteci!...MareKromium
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ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-SOL1834-GB_enzo-2.jpg"Soles Occidere, Sed Redire Possunt": another Surface Comparison (by Dr G. Barca)139 visiteUn piccolo gioco di parole, ispirato alla parola "Soles" (in Latino, "giorni") ed al fatto che le forme similari (o "affini"???), su Marte, si ripetono. Anche a distanza, talvolta, di (molto) tempo.
Osservate bene: Sol 288 (inset superiore, by Gianluigi Barca), e Sol 1834 (inset inferiore, by Enzo Mancuso). Sono rilievi soltanto "simili" oppure si tratta di "affinità biologica"?
Che ne dite?MareKromium
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ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-ZZ-APOLLO13.jpgApollo 13 and the "Silver Disc": Mistery solved? (by Simone Pergolizzi)155 visiteGrazie alla fattiva collaborazione del nostro nuovo Amico, Simone Pergolizzi, abbiamo il piacere di presentarVi, per discussioni ed approfondimenti, una interessante e, a nostro parere, credibile chiave di lettura per questo bizzarro fenomeno ritratto dai Ragazzi dell'Apollo 13. Un fenomeno (probabilmente) meramente ottico il quale ha intrigato Ricercatori ed Ufologi per quasi 40 anni.
Come è nostra prassi in frangenti simili, il miglior commento al Lavoro svolto da un Lettore, lo lasciamo fare al Lettore stesso e quindi, ringraziando ancora il Sig. Simone Pergolizzi per il tempo che ci ha dedicato, gli cediamo la parola:“Chiunque abbia la patente e guidi un' auto capirebbe che si tratta dello stesso riflesso della luna, proprio come i fari di una vettura visti con lo specchietto retrovisore. Il "disco argenteo" è generato dalla sovraesposizione del riflesso del sole sulla Luna,
infatti, se si osserva bene esiste anche un terzo disco scuro, o forse dovrei dire "disco oscuro", dietro la seconda Luna filtrata. questo effetto sfasato dell' immagine è generato a causa dei diversi strati del vetro o della lente.
Qualsiasi fotografo con un minimo di esperienza, che fosse intenzionato a fotografare la Luna, per poterne rilevare i dettagli della superficie, avrebbe ridotto al minimo il tempo di esposizione, la cosa più ovvia è che il frame in questione potrebbe trattarsi di un primo tentativo di fotografare la Luna, quindi potrebbero esistere altri frames realizzati in seguito con tempi di esposizione diversi dove il famigerato disco argenteo è assente.
Un' altro particolare che conferma la sovraesposizione è dato dal fatto che le stelle presenti sono a loro volta della stessa intensità luminosa del disco argenteo e non della luna, se si dovesse fotografare la superficie dettagliata della Luna con la diminuzione del tempo di esposizione, soltanto alcuni dei corpi celesti più luminosi, sarebbero apparsi, ma credo che ciò sia da escludere all' interno dell' atmosfera o attraverso un oblò che dovrebbe essere filtrato per impedire l'oltrepassare dei raggi ultravioletti e da tutto ciò che il sole potrebbe irradiare se non ci fosse.
Allora il mio quesito è: da dove è stata scattata questa foto?
Affettuosamente vi allego alcuni frame ritoccati da me per rendere l' idea più dettagliatamente, con l' aggiunta di un po' di umorismo, in autentico stile "balle spaziali".
Un altro quesito interessante potrebbe essere: cos'è quel puntino molto piccolo presente sulla superficie del disco argenteo in alto a destra? Polvere degli Studios – ooopss: scusate volevo dire polvere interstellare – depositata sull' oblò oppure magari ingrandendo un' altro po' il particolare, con tecnologie pari a CSI, magari potrebbe trattarsi di un..............
La fantasia usata creativamente è una delle cose più affascinanti che caratterizzano la Vita, ma se ci si perde si rischia di non vedere oltre il proprio naso”.
MareKromium
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A Sx, invece, due oggetti che definirei come segue: quello in alto sembra una specie di contenitore o un ingranaggio, ora vuoto o smembrato, che assomiglia al tassello di un puzzle. Più sotto, un altro oggetto curioso che, dopo una lunga - ma proprio lunga! - osservazione, mi sembra la testa di un robot (vista di profilo). Un rottame insomma, anzi: due rottami in totale!...".
Le immaginifiche interpretazioni di Ivana sono uno stimolo alla riflessione e l'osservazione di queste Surface Features costituisce una costante sfida alla nostra capacità di comprendere, di associare e di ricondurre - alla fine - rilievi ignoti ad oggetti noti. Che dire? Nulla di definitivo e di definitorio, come ovvio.
Secondo noi, in tutti e tre i casi, stiamo osservando delle Pseudo-Rocce. La prma (quella di Dx) ci ricorda, per tanti versi, il "Totem"; le altre due, effettivamente, potrebbero essere tanto dei rottami, quanto il prodotto di chiaro-scuri ed ombre ingannevoli.
Però...Però la presenza di aperture, su questi rilievi (la COSTANTE presenza di buchi e crepe) ci deve far pensare a qualcosa che è, nel contempo, molto più semplice dei "rottami" e molto più esotica dei "ruderi".
Che cosa? Lo avevamo già scritto e lo riscriviamo ancora: potrebbe trattarsi di "vie di accesso".
Vie di accesso ALLA Superficie e/o, capovolgendo l'approccio, via di accesso DALLA superficie ad un Marte "Sotterraneo" che, a dispetto del tranquillizzante positivismo e pragmatismo (un pò miope e cattedratico, ma fa nulla...) degli Scienziati di Scuola Classica, potrebbe essere tutt'altro che "morto"...
Sempre Complimenti ed un Grazie di Cuore ad Ivana Tognoloni perchè, con le sue estrapolazioni, ancora una volta ci ha spinto a (provare a) guardare verso una Realtà Aliena che, a nostro modesto parere, è ben lontana dall'essere accessibile (e comprensibile) agli uomini...E forse è meglio così. Per ora...MareKromium
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Le considerazioni di Ivana, ovviamente, sono condivisibili e l'armonicità nelle forme (indubbia!) del rilievo di Sx DEVE essere fonte di attente riflessioni (!).
Ma per quanto attiene il rilievo di Dx, invece, secondo noi non ci sono dubbi di sorta: è un "guscio"! Uno dei tantissimi.
Un ennesimo "guscio" sulla cui Natura - Rocciosa? Organica? Bio-Magnetica? - è inutile dibattere ancora perchè, al momento, si è già detto tutto quello che era possibile e ragionevole dire. Bisognerebbe recarsi in loco e verificare ma, ahinoi, dovrà passare ancora del tempo. Molto tempo, probabilmente...
Complimenti ad Ivana ed ai suoi "Occhi", come sempre!
MareKromium
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