|
The "Face on Mars" (MULTISPECTRUM; credits for the additional process. and color.: Dr Paolo C. Fienga - Lunexit Team and Keith Laney)
|
Il processing adottato dal sempre bravo Keith Laney (su frame MGS) ci ha dato la "base" (in b/n) per poi applicare il nostro MULTISPECTRUM; il risultato finale è qui. Davanti a Voi.
La "Faccia di Marte" o "Sfinge di Cydonia" ci osserva, in questa ripresa che pare essere stata effettuata da una perfetta verticale.
Keith si chiede (e scrive, riteniamo ironicamente, sul frame) "Is The Face An Artifact?" e cioè "La Faccia (di Marte) è un Manufatto?".
Beh, Cari Amici, guardate e decidete Voi...
A nostro parere, se questa "butte" (che Vi ricordiamo significa, tecnicamente, collina "a ceppo") Vi pare artificiale, allora noi siamo in grado di produrVi almeno altri CINQUE rilievi Marziani ripresi dall'orbita (ed ovviamente SCONOSCIUTI al Grande Pubblico poichè non individuati da quel Grande Maestro di PR & furbizia che è il Prof. Hoagland) che sono mille volte più "artificiali" di questo...
|
|
ho iniziato una collaborazione con il Dr Gianni Viola e, insieme a lui, sto rivedendo il manoscritto del suo ultimo libro, che dovrebbe uscire a Settembre/Ottobre 2012. Secondo me il Lavoro fatto da Gianni è straordinario. Ho scoperto nuove cose (su tutte, che esiste una SECONDA IMMAGINE della Sfinge di Cydonia, sempre scattata dalla Sonda Viking 1, sei mesi dopo la prima ripresa - quella usata da Hoagland tanto per capirci - a risoluzione maggiore - che ho, ma che non posso - per ora - pubblicare).
Ho poi "scoperto" un modo nuovo di guardare alle immagini Orbitali di Marte, ed è un modo sia "comparativo", sia "descrittivo", laddove la comparazione la si fa osservando lo stesso rilievo così come ripreso in tempi diversi dal medesimo Orbiter e poi da Orbiter differenti (in condizioni differenti, con geometrie di illuminazione differenti ed in condizioni di TAU differenti) mentre la "descrizione" significa esattamente quello che la parola stessa esprime. Ma con una precisazione, sino ad ora ignorata da tutti (me compreso), ma di una schiacciante semplicità ed evidenza. Se è infatti vero che, quanto più ti avvicini ad un oggetto/rilievo, tanto meglio lo vedi (sino a raggiungere il cosiddetto Punto Ottimale, che pone in relazione la distanza da cui si osserva e le dimensioni di quanto osservato), come mai per TANTISSIMI rilievi Marziani (e non), questo assunto logico non funziona?
Come mai la Sfinge di Cydonia, così ben visibile da oltre 1000 Km, diventa uno sgorbio quando la guardi da 300?
E come mai i dintorni dei Rilievi Controversi, a seconda che si guardi una foto Mariner o Viking sono "x", e poi quando li riguardi attraverso un'immagine MGS, o Mars Express, o MRO, diventano "y"?
Credetemi: qui c'è veramente da ridere (per non piangere): o siamo tutti idioti noi (sempre io per primo), o la NASA ci stà prendendo per il fondoschiena da almeno 36 anni....
Abbraccio circolare - paolo
(ho visto che hai pubblicato la post-fazione su true planet... mi fiondo a leggere PS: bella la citazione di Alessio Feltri ad inizio articolo)
che il Cielo di Marte, sia per motivi attribuibili alle polveri in semi-perenne sospensione e sia a causa della tenue Atmosfera, risulti tendenzialmente scuro (arancio/rosso scuro, di regola, con una fascia più chiara lungo l'Orizzonte Visibile), secondo me è un fatto.
Ma che il Sole (intendo il disco solare) splenda comunque luminosissimo (approssimativamente direi un 30% meno luminoso di quanto ci appare dalla Terra, il che lo rende comunque accecante se lo fissi), secondo me è un altro dato oggettivo.
In piena Estate e con il Sole a picco, una temperatura simile - negli strati BASSISSIMI dell'Atmosfera Marziana, e cioè dal Datum (altitudine zero) sino a pochi metri di altezza, oppure nelle depressioni (caverne, pozzi e pianure depresse) del Pianeta Rosso, a mio parere è agevolmente raggiungibile. Il punto è che non appena il Sole cala, o viene oscurato da nuvole, oppure tramonta, ecco che la mancanza di una coltre atmosferica adeguata fa crollare immediatamente la temperatura, creando escursioni termiche repentine di anche 50/60 gradi Celsius (o anche di più).
Non si deve confondere, poi, l'irraggiamento effettivo (insomma : l'illuminazione dell'ambiente) con la temperatura dell'ambiente: i due dati sono logicamente correlati, ma fisicamente non è detto, poichè entrano in gioco anche altri fattori (tipo, appunto, la capacità/densità atmosferica, il luogo di superficie considerato, la stagione, le condizioni atmosferiche contingenti etc.).
Abbraccio Circolare - paolo
Innanzitutto, un saluto "Speciale" a Walt: bentrovato! Tra poco parlerò, ma per ora non posso (roba di un paio di mesi al massimo).
Per Ubatuba: io, sebbene in passato fossi più possibilista, ora come ora tendo ad escludere al 100% la possibilità di cieli azzurri o celesti su Marte. Sinceramente, come ho di recente scritto, penso che il Cielo di Marte subisca delle (relativamente) frequenti "trasformazioni cromatiche" (anche "psichedeliche", dal nostro punto di vista Terrestre), e quindi potrebbe anche darsi che esso, talvolta, vada ad apparire biancastro o, a tratti e per zone, celustrino. Ma che esso sia stabilmente celeste o addirittura azzurro...no.
D'altronde, è la composizione stessa dell'Atmosfera Marziana che lo esclude.
L'Atmosfera Terrestre, oltra ad essere spessa (MOLTO spessa), contiene grandi quantitativi di Nitrogeno e Ossigeno. L'Atmosfera Marziana, invece, di questi due elementi, praticamente ha zero. Ora qualcuno mi potrebbe spiegare in che modo due Atmosfere così RADICALMENTE DIVERSE (e questo senza contare le polveri ed il particolato in semi-perenne sospensione nell'Atmosfera Marziana), possono diffondere la Luce Solare (che è bianca) ESATTAMENTE nella stessa maniera? La mia risposta è pragmatismo puro: NON possono.
Il resto va da sè...
Abbraccio a Tutti! paolo