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Risultati della ricerca nelle immagini - "Martian" |

00-PhoenixLiftoff.jpgThe beginning...76 visiteCaption NASA:"Can Mars sustain life? To help answer this question, last week NASA launched the Phoenix Mission to Mars. In May 2008, Phoenix is expected to land in an unexplored North Polar Region of Mars that is rich in water-ice. Although Phoenix cannot move, it can deploy its cameras, robotic arm, and a small chemistry laboratory to inspect, dig, and chemically analyze its landing area. One hope is that Phoenix will be able to discern telling clues to the history of ice and water on Mars. Phoenix is also poised to explore the boundary between ice and soil in hopes of finding clues of a habitable zone there that could support microbial life.
Phoenix has a planned lifetime of 3 months on the Martian surface".MareKromium
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000-SOL611-2P180578086EFFAEM9P2738L1M1.jpgMartian Horizon, at different times of the day (1) - the original frame, from Sol 611160 visiteQualche parola per spiegare il senso del "Real Mars in Real Colors": come sapete, non c'è Studioso o Appassionato della Materia che non abbia detto la sua, su questa (solo in apparenza oziosa) querelle, nata - come quasi tutte le querelles in questo campo - da un comportamento anomalo della NASA la quale, dopo il Mars Landing della Sonda Viking Lander 1 (20 Luglio '76), ebbe la curiosa idea di rilasciare al Pubblico svariate immagini Marziane le quali però erano "troppo terrestri" per poter essere accolte con misura e tranquillità.
Il Marte visto dal Viking Lander 1, infatti, ci mostrava un cielo di color celeste chiaro verso l'orizzonte e che andava via-via scurendosi (sino a diventare quasi nero allo Zenith) a mano a mano che si alzava lo sguardo (un effetto, questo, causato dalla tenuità dell'atmosfera Marziana).
Il suolo appariva color marroncino-rossiccio, con chiazzature di altri colori.
"E questo sarebbe il Pianeta Rosso?!?", tuonò l'Opinione Pubblica, "che ne è stato del Pianeta Rosso? Ridateci il Pianeta Rosso!!!".
Detto e fatto: nel volgere di soltanto 36 ore, le immagini Viking "in colori naturali" (oggi quasi introvabili) che ci mostravano il "vero" Marte (ossìa quello che, con buona approssimazione, vedremmo con i nostri occhi se fossimo lassù), sparirono dalla circolazione e vennero soppiantate da quelle che conoscete: il suolo è diventato rosso vivo ed arancione (a volte) o giallastro e verde (altre volte); il cielo, invece, va dal giallo (o "butter-scotch", a volte) all'arancio (altre volte) e sino al verdastro scuro (altre volte ancora). Ma non mancano - va detto per onestà di cronaca - immagini in cui il cielo di Marte appare rosa, o blu scuro, o - semplicemente - grigio.
In questo (assurdamente caotico) scenario, come ovvio, ogni Scienziato ed ogni Ricercatore si è sentito in diritto/dovere di dire la propria e, come ovvio, di mostrare la propria visione di Marte al Mondo.
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0002.jpgMartian "Roswell"? (ctx frame - High-Def-3D; credits: Dr M. Faccin & Lunar Explorer Italia)158 visiteIl rilievo superficiale anomalo che andremo a visionare adesso è, almeno a parer nostro, il più "curioso" fra tutti quelli sino ad ora identificati.
La ripresa avviene da quasi 300 Km di altitudine e, nella versione ad Altissima Definizione del frame che Vi proponiamo, l'Oggetto che ha attratto l'attenzione del nostro Marco Faccin si manifesta come una sorta di disco - in un frame successivo Vi dimostreremo che si tratta di un cerchio quasi perfetto - il quale, tuttavia, non mostra alcuna apparenza metallica ma, al contrario, condivide la texture ed il colore dell'ambiente ad esso circostante.
Sarà a causa di una sorta di "camouflage"?!? Forse. O forse no. A seguito delle analisi che abbiamo svolto (basandoci, come ovvio, su quanto mostrato dai frames in nostro possesso e quindi contestualizzando il dettaglio) la nostra impressione è che stiamo osservando una "componente" del suolo. Un qualcosa che accede alla superficie e ne condivide la texture ed il colore ma che, nel contempo, si distacca e si distingue da essa, differenziandosi.
Non è un cratere, naturalmente (altrimenti il dettaglio non sarebbe in questa sezione) e, come vedrete nei details mgnf che seguono, si tratta effettivamente di un disco roccioso (?), leggermente inclinato sul piano del suo orizzonte locale (l'inclinazione si nota anche nel frame bidimensionale in quanto ha generato una piccola ombra).
L'origine e gli scopi - ammesso che ne esistano - di una siffatta Surface Feature, sono sconosciuti.MareKromium
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0003.jpgMartian "Roswell"? (edm - false colors; High-Def-3D; credits: Dr M. Faccin & Lunar Explorer Italia)161 visiteNel dettaglio magnificato ed in falsi colori, la condivisione della texture fra il rilievo anomalo e la superficie a cui esso accede appare in tutta la sua evidenza.
Ed è per questo motivo che si è sviluppata in noi l'idea per cui questa bizzarra Surface Feature potrebbe anche essere l'espressione visibile di un qualche tipo di forma vitale (esotica, come ovvio) indigena.
L'unica "certezza" (si fa per dire...) che Vi possiamo offrire attiene il posizionamento del dettaglio: NON SI TRATTA, infatti, di una depressione del suolo, bensì di un rilievo che si solleva - solo da un suo lato - dalla superficie.
Il resto, lo sapete, può essere solo speculazione (informata, certo, ma sempre speculazione).MareKromium
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0004.JPGMartian "Roswell"? (edm - High-Def-3D; credits: Dr M. Faccin & Lunar Explorer Italia)121 visitenessun commentoMareKromium
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001-SOL611-A~0.jpgMartian Horizon, at different times of the day (2)145 visiteQual'è il "vero volto" di Marte, quindi? Quello che ci mostra la NASA, con tutti i suoi sbalzi cromatici schizofrenici ed inspiegabili, o quello che la maggior parte dei Ricercatori Moderati ci propongono, e che vuole il Pianeta Rosso assai poco rosso e più orientato verso le tinte fredde per quanto attiene il cielo (e diciamo che si va dal celeste pallido al blu intenso), mentre la superficie viene ritenuta - a seconda della Regione considerata - di colorazione in prevalenza marroncina, con variazioni gialle ed arancioni nelle aree più polverose e con tendenze al grigio ed azzurro nelle zone prossime ai Poli?
Ebbene, la nostra idea è che non si può optare per una delle due teorie "così, a simpatia", poichè, con ogni probabilità, sono entrambe (in parte) sbagliate. Per arrivare ad una (almeno sommaria) definizione del problema, a nostro avviso occorre operare una serie di assunzioni e quindi regolarsi di conseguenza. L'atmosfera di Marte, ad esempio, è certamente sottile e rarefatta, ma non tanto quanto la NASA ci dice e tenta di dimostrare. Essa potrebbe essere abbastanza densa da provocare una (certo non eclatante) diffusione della luce del Sole e quindi produrre un Rayleigh-effect in tono minore. Ed a proposito del Sole, non dimentichiamo che esso, dalla superficie di Marte, ci apparirebbe di poco più di 1/3 più piccolo (in termini di diametro apparente) rispetto a come lo vediamo dalla Terra.
La distanza media Sole-Marte la conoscete (è di circa 230 MKM): come non ipotizzare, nella costruzione del nostro "colore vero" di Marte, l'esistenza di una luminosità dell'aria largamente inferiore a quella che esiste sulla Terra?
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0015.jpgMartian Paved Road (High-Def-3D; credits: Dr M. Faccin & Lunar Explorer Italia)222 visiteAnche questa Surface Feature, a nostro avviso, farebbe la felicità di tantissimi Eso-Archeologi: essa è così ovvia da non necessitare di ingrandimenti e/o di ulteriore processing migliorativo.
Inforcate gli "occhialini" e guardate: è una (sorta di) strada, ben pavimentata e dalle dimensioni (in larghezza) assolutamente costanti e quasi regolari; essa giace poco al di sotto del piano dell'Orizzonte Locale (in altre parole, si tratta di una "strada/sentiero" scavata/o nella superficie e non sulla superficie - si osservi la barra rossa che ci fornisce un'idea del dislivello fra il piano dell'orizzonte ed il piano stradale).
Dopo un'analisi accurata delle sue fattezze, l'unica certezza che abbiamo ricavato è che anche questa Surface Feature - se vogliamo restare neutri e pragmatici - potrebbe essere quel che rimane di un antico canale di drenaggio (i suoi profili esterni sono così dolci e smussati da farci ragionevolmente supporre che, in un tempo lontano, all'interno di questo canale scorresse dell'acqua.
Domanda: ma si tratta di un canale naturale o artificiale? Beh, questo - dopo aver guardato bene il frame - decidetelo Voi...MareKromium
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002-SOL611-B.jpgMartian Horizon, at different times of the day (3)157 visiteE che dire poi della famigerata Opacità Atmosferica (O.A.)?
Quanto può influire questa O.A. NON SOLO sulla diffusione della luce solare in arrivo - in primis - ma anche in termini di abbattimento della stessa (e quindi di abbattimento della luminosità media dell'ambiente Marziano superficiale)?
In altre parole: se l'atmosfera di Marte è realmente ricca di polveri (ferrose?) sottilissime in sospensione, come ignorare il fatto che esse non solo esercitano un effetto "filtro" sulla luce solare (simile a quello che accade sulla Terra nelle giornate di nebbia intensa, ma posizionata ad alcune decine di metri dal suolo), ma anche la riducono sensibilmente? E non è tutto: noi sappiamo, infatti, che l'O.A. non è costante (essa è funzione di svariate variabili, fra cui evidenziamo la presenza ed intensità di venti) e quindi, a logica, dobbiamo anche supporre che questi effetti cambino sia la loro misura, sia la loro incidenza sull'ambiente nell'arco del giorno marziano.
Inutile dire che potremmo andare avanti elencando altre "n" variabili da tenere in considerazione, ma non è questa la sede.
Qui, in questa Nuova Sezione di Lunar Explorer Italia, noi vogliamo solo ricordare e ricordarVi che le due posizioni maggiori esistenti su questo spinoso argomento, poggiano entrambe su presupposti non diciamo errati ma...incompleti.
Noi riteniamo che le caratteristiche cromatiche di Marte, per come lo vedrebbe un occhio umano, condividono entrambe le "nature estreme" che, su questo tema, si stanno fronteggiando da decenni. Marte, forse, non è il Pianeta Rosso dell'Immaginario Collettivo, ma resta un dato di fatto (e basta prendere un telescopio ed osservarlo per rendersene conto): esso è, in larga prevalenza, color arancio vivo. Come ignorare questo dato (visibile a TUTTI ed in TEMPO REALE!) nella ricostruzione dei colori "veri" dell'ambiente Marziano?
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003-SOL611-C.jpgMartian Horizon, at different times of the day (4)118 visiteEd un altro dato (realmente) inconfutabile è che Marte è - mediamente - 3 volte più lontano dal Sole rispetto alla Terra: come ignorare questo elemento allorchè si cerca di stabilire il "quantum" di luce che lo investe durante ogni Sol e che rende il suo ambiente, diremmo quasi ovviamente, di (almeno) due terzi meno luminoso dell'ambiente terrestre?
L'atmosfera Marziana, poi, è (come si diceva) sicuramente NON tanto sottile quanto la NASA sponsorizza ma, altrettanto sicuramente, ci troviamo in un ambiente ad atmosfera rarefatta: come si può pensare che la diffusione dei raggi solari porti a risultati analoghi - o largamente affini - allorchè essa, sulla Terra, agisce attraverso un'atmosfera ricca e densa mentre su Marte la "densità atmosferica" è, indubitabilmente, di gran lunga inferiore? Fisicamente, siamo d'accordo, la meccanica della diffusione è analoga; ma in termini di "risultato visivo finale", come si fa a dire con certezza che il Rayleigh Scattering - il quale sulla Terra produce un cielo azzurro -, su Marte produce (anzi: produrrebbe) lo stesso identico effetto? Se il punto nodale del Rayleigh Scattering è nel fatto che la lunghezza d'onda che noi percepiamo come "luce blu" viene diffusa a causa della nostra atmosfera, e se appare acquisito che l'atmosfera di Marte è, a partire dalla composizione, passando dallo spessore e per giungere infine alla densità, radicalmente diversa, su che basi allora diciamo CON CERTEZZA che l'effetto finale (ergo il risultato VISIVO finale) deve essere lo stesso?
Facciamo uno sforzo e diciamo...Forse!
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004-SOL611-D.jpgMartian Horizon, at different times of the day (5)126 visiteTutto ciò premesso, noi abbiamo inventato un piccolo programma il quale, date "x" premesse (ora, temperatura, vento, O.A., stagione, posizione orbitale di Marte rispetto al Sole etc.) ed "y" variabili, partendo da un frame in b/n, ci porta a "colorarlo".
Ma attenzione: non si tratta di una colorazione casuale! Si tratta di colori che, ragionevolmente ed IN ACCORDO alle nostre premesse e variabili, dovrebbero caratterizzare l'ambiente Marziano a diverse ore del giorno.
Cambiando le premesse e/od alterando le variabili (o modificando sia "x" e sia "y"), i risultati, come vedrete, cambieranno di conseguenza (e spesso radicalmente).
Ma allora, penserete, i colori che si vedono in questi paesaggi, che colori sono? Sono forse colori "veri", o "falsi", o "approssimativamente veri" o "approssimativamente falsi"? Beh, questo - ovviamente - non lo sa ancora nessun uomo, ma noi, come potrete constatare, ci siamo divertiti a creare un Modello che, forse, non sarà corretto al 100%, ma che (se non altro) è razionale e costruito su premesse logiche.
Buon divertimento!!!...
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005-SOL611-E.jpgMartian Horizon, at different times of the day (6)119 visiteAllora, che ne dite? Vi piace il "crescendo solare" di Marte...according to Lunar Explorer Italia?...
Fateci sapere...
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006-SOL611-F.jpgMartian Horizon, at different times of the day (7)118 visitenessun commento
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