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Risultati della ricerca nelle immagini - "Frames" |

0-AS12-47-7006HR-2.jpgfrom AS 12-47-7006 (HR)69 visiteQuesta nuova Galleria, curata dal Dr Gianluigi Barca, dedicata - in un certo senso - ad una delle maggiori e pi importanti "Fonti di Sviste": i "Photo-Artifacts" (anche noti come "Image-Artifacts").
Ma che cosa sono i Photo(graphic) Artifacts? Sono vizi "fisici" dei frames (derivanti, p.e., da errata conservazione e/o sviluppo delle pellicole originali; da errori occorsi durante la fase di digitalizzazione dei negativi originali - vizi di compressione inclusi - e/o da errori e vizi di trasmissione delle immagini "via satellite" - exx.: noise; dead-pixels; missing pixels; cosmic rays etc.) i quali, negli anni, hanno generato delle impressionanti sviste le quali, nel tempo (e con l'aiuto di tanta Fantasia) hanno creato un imprecisato - ma pure impressionante - numero di "favole & leggende" (Lunari, Marziani e dello Spazio Profondo).
Legenda: P.P.A. o P.I.A. (Plain Photo Artifact o Plain Image Artifact); D.O.F. (Damaged Original Film); S.I.I.A. (Super Imposed Image Artifact); S. (Scratch); H&D (Hair & Dust); L.F. (Lens Flare); D.L. (Damaged Lens); N (Noise); C.A. (Compression Artifact); D.P. o M.P. (Dead Pixel e Missing Pixel); C.R. (Cosmic Ray); U.O. (Unknown/Unidentified Origin).
Ed ora...Buona "caccia"! (e naturalmente i Vostri commenti saranno MOLTO apprezzati!)MareKromium
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000-OPP-SOL1095-MF-LXT.jpgVictoria's Capes - Sol 1095 (Hi-Def3-D - credits and Copyright: Dr M. Faccin and Lunar Explorer Italia)98 visiteUna "Nuova Visione" di Marte, Made by Lunexit: si tratta di frames processati tridimensionalmente, ma adottando una tecnica ed un processing totalmente innovativi.
Confrontate queste "Visioni di Marte" con i 3D "Standard" NASA e...Vedrete la differenza, e CHE differenza!
Questa tecnica di elaborazione delle immagini (sviluppata da Marco Faccin e Gianluigi Barca, sotto Copyright Lunar Explorer Italia) il primo passo verso la creazione di frames tridimensionali a colori (non pi il "solito" blu/verde e rosso) e ad altissima definizione. Frames che permetteranno a chiunque li guardi (ed anche a persone che hanno problemi di vista) di mettere - letteralmente - gli occhi ed il naso "all'interno del paesaggio ripreso".
Ed ora (e per il momento), indossate gli "occhialini" e...in un istante Vi ritroverete DENTRO e AD UN PASSO dal margine e dai Promontori di Victoria Crater!
MareKromium
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000-SOL166.jpgIs There Life On Mars?72 visiteIs there Life on Mars? Questa domanda, che anche il titolo di un grande (e datato!) successo di David Bowie (...o "l'Uomo che cadde sulla Terra", come dicono molti dei suoi Fans...), non pu, a questo punto della Storia di Lunar Explorer Italia, non diventare oggetto di una Galleria ad hoc.
Curata dal Dr Gianluigi Barca (Presidente di Lunexit, Sez. Liguria e Piamonte) e dal Dr Marco Faccin (Tecnico dell'Immagine e Ricercatore Senior), con la collaborazione del Dr Paolo C. Fienga (Presidente di Lunexit, Direz. Generale), questa Galleria mostrer un quantitativo - riteniamo - impressionante di frames Spirit ed Opportunity che, una volta processati usando la Tecnica che abbiamo battezzato "Superdefinizione" e, talvolta, ulteriormente elaborati attraverso il Processo - Made by Lunexit - conosciuto come "MULTISPECTRUM", Vi mostreranno Marte come - REALMENTE - non lo avevate MAI visto prima.
La Superdefinizione, una Tecnica "semi-artigianale" di Elaborazione delle immagini originariamente adottata dalla NASA per migliorare la qualit visiva dei primi frames "Marziani" (siamo nel periodo delle Missioni Viking e Pathfinder), stata ridisegnata nelle sue linee essenziali (e quindi, in un certo senso, "reinventata" per meglio servire i nostri scopi) dal Dr Marco Faccin ed poi anche stata ulteriomente raffinata dal Dr Gianluigi Barca.
Ad essa, talvolta (ed al sussistere delle necessarie condizioni), potr anche essere aggiunto il MULTISPECTRUM Processing il quale conferir all'immagine nella sua versione "definitiva" le caratteristiche di colorazione e texture necessarie affinch quanto ripreso possa essere visto dal Lettore "con Occhi Marziani" (ossa il Lettore vedr il Paesaggio di Marte ed i suoi dettagli "come se si trovasse in loco").
A tal riguardo - e per ottenere il massimo realismo - il processing addizionale alla Superdefinizione (ergo il MULTISPECTRUM Processing) considera, per ogni frame pubblicato, l'Ora Locale di Scatto (la quale, insieme alla Stagione in corso ed alla Opacit Atmosferica del momento - se conosciuta - diventa una funzione essenziale per stabilire le condizioni effettive di illuminazione del particolare ripreso).
Attraverso questo Lavoro (che non "facile" nemmeno in teoria - figurateVi in pratica...) siamo giunti ad evidenziare dei particolari, in fondo ricorrenti in tutte le immagini, ma DECISAMENTE pi evidenti nei frames ottenuti attraverso il Microscopic Imager di cui sono dotati entrambi i Rover, i quali, pur se non possono rispondere in maniera definitiva al nostro Quesito Origianale, certo lasceranno tanti LEGITTIMI dubbi agli Interpreti e, in ogni caso, aiuteranno (o, almeno, questo quanto speriamo...) i Ricercatori e gli Appassionati di Marte & Dintorni a "VEDERE" cose che la NASA non si mai neppure (pubblicamente, come ovvio...) sognata di mostrare.
Dunque Buon Viaggio e, che dite? Is There Life On Mars?!?...MareKromium
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000-vg1_p22830.jpgApproaching Saturn, from Voyager 152 visiteDifficile commentare degnamente le immagini Voyager 1 e 2 di Saturno e del suo Sistema. Quando le due Sonde Americane giunsero nello spazio di Saturno - solo per un breve passaggio, prima di dirgersi verso Urano, Nettuno ed i confini del Sistema Solare - le immagini che esse riuscirono ad ottenere affascinarono (a dir poco) il Mondo intero. I colori, ora tenui ed ora accesi, degli strati superiori dell'atmosfera Saturniana; la delicata struttura e tessitura degli Anelli, sino ad allora mai risolta da telescopi terrestri e/o da altre sonde; alcune delle lune di Saturno per la prima volta rivelarono una parte (piccola, ma significativa) dei loro segreti ai nostri Scienziati. Oggi, grazie alla Sonda Cassini-Huygens, Saturno e le sue Meraviglie sono diventati (un p come accaduto per la Luna e per Marte) degli elementi "quotidiani" e, quindi, meno magici e pi scontati. Quasi un dj-vu.
Noi, per restituire la giusta dignit a qualcosa che di "quotidiano" e "dj-vu", a nostro parere, non ha proprio nulla, Vi proponiamo una piccola selezione di frames (scelti fra migliaia) che mostrano Saturno ed il Suo Sistema ora in "colori veri", ora in "colori falsi" ed ora in b/n.
Questi frames, lo ripetiamo, furono capaci - qualche annetto fa - di incantare il Mondo; noi, riproponendoli in versione originale, speriamo di ricreare la stessa magia.
Almeno per un istante.
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0000a.jpgThe Dawn of "X-Mars": the Dam (ctx frame - High-Def-3D; credits: Dr M. Faccin & Lunar Explorer Italia)153 visitePer gli Appassionati di Misteri e di Eso-Archeografia, apriamo una nuova Sezione di Lunar Explorer Italia che abbiamo deciso di chiamare "X-Mars".
Ma perch "X-Mars"? Perch qui troverete i profili ed i rilievi superficiali Marziani pi AFFASCINANTI ed INTRIGANTI che sano mai stati individuati (altro che "Sfinge di Cydonia"...), MA SENZA INDICAZIONE DEL FRAME DI RIFERIMENTO e SENZA INDICAZIONE DEL LUOGO IN CUI ESSI SI TROVANO.
Il motivo di questa - radicale, ma necessaria - scelta molto semplice: purtroppo abbiamo notato che i Lavori pubblicati sulle nostre pagine vengono - sempre pi di frequente - ripresi e riutilizzati in altri Siti (Public Forums inclusi) senza citazione della loro Fonte.
In altre parole: il nostro Lavoro viene prelevato ed usato altrove - e sin qui va bene, anzi: ci ONORA! - MA SENZA CHE CI VENGA MAI DETTO NEPPURE "GRAZIE PER L'AIUTO" - e questo NON va bene e, anzi, ci fa parecchio inquietare... -.
Le informazioni contestuali di riferimento dei singoli frames pubblicati su "X-Mars", ove richieste, verranno comunque comunicate MA IN PRIVATO - rigorosamente - E SOLO in favore dei nostri Iscritti (Amici, Partners, Collaboratori Esterni).
Vedete, cari Amici, la Ricerca Professionale sui frames NASA - ORIGINAL non pu essere fatta solamente sulle immagini che vengono - letteralmente - "gettate sulla Rete" a beneficio di semplici curiosi ed appassionati "leggeri": essa DEVE essere operata lavorando sul materiale NASA-RAW, espresso nella sua qualit pi elevata.
E questo materiale va cercato (e non solo non facile ma anzi, talvolta, pure costoso...), va analizzato (e per farlo ci occorrono softwares appropriati e centinaia di ore di tempo e di fatica) e va processato (perch se stessimo ad aspettare la NASA...moriremmo di noia e di vecchiaia senza aver visto nulla!) prima di essere divulgato al Pubblico.
I "Maestri" della Ricerca Eso-Archeologica "Commerciale", sia in USA che in Italia ed altrove, come forse gi sapete, NON USANO I FRAMES NASA-RAW Original per fare le loro illazioni, bens le loro versioni compresse o, PEGGIO, le loro versioni "virtualizzate" (note anche come "pseudo-fotografie): versioni queste, non solo SCADENTI (nel 99% dei casi), ma anche FUORVIANTI (nel 100% degli stessi)!
Versioni buone solo per scrivere libelli e per fare conferenze in cui esporre, ad un Pubblico entusiasta, ma assolutamente impreparato, teorie balzane - ma acutamente caratterizzate dal privilegio di essere ASSOLUTAMENTE INDIMOSTRABILI! - e pseudo-scoperte che, in realt, sono soltanto specchietti per allodole e strumenti di business.
Siamo troppo "duri"? No, Cari Amici, no: credeteci. Siamo solo "adulti e vaccinati".
Facciamo questo Lavoro da anni, lo facciamo no-profit e lo facciamo bene: il nostro Fine Ultimo FARE DIVULGAZIONE ergo, anche se l'obbiettivo ambizioso, CREARE CONOSCENZA E CULTURA.
Conoscenza e Cultura prive di sensazionalismi e di isterismi e fatte senza "bussare a quattrini". Il che, a nostro avviso, ci rende davvero UNICI.
Sopravviveremo alla nostra "Politica Idealistica"? Probabilmente no: solo questione di tempo prima che ci si debba arrendere ai costi, sempre pi alti, connessi a questo Lavoro. Prima o poi dovremo "piantarla l": lo sappiamo.
Ma sino a che quel momento non arriver, noi continueremo ad offrirVi il meglio dello Spazio e, in questa fattispecie, il meglio che ci giunge da Marte: un Mondo, forse, molto pi vivo di quanto si creda e si pensi e, DI CERTO, un Pianeta molto pi affascinante di quanto, sino ad ora, si anche solo potuto immaginare...
Buona Lettura!
Dr Paolo C. Fienga - Lunar Explorer Italia (Presidente e Socio Fondatore)
In questo frame: un rilievo superficiale MAI INDIVIDUATO PRIMA (e localizzato dal nostro Dr Marco Faccin) il quale si sviluppa in due spettacolari archi concentrici, posizionati sul fianco di un'altura ed al di sopra di una evidente depressione che, un tempo, poteva anche costituire un bacino lacuale.
Che cosa potrebbe essere? Ma ovvio: una "Diga"! MareKromium
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0002.jpgMartian "Roswell"? (ctx frame - High-Def-3D; credits: Dr M. Faccin & Lunar Explorer Italia)158 visiteIl rilievo superficiale anomalo che andremo a visionare adesso , almeno a parer nostro, il pi "curioso" fra tutti quelli sino ad ora identificati.
La ripresa avviene da quasi 300 Km di altitudine e, nella versione ad Altissima Definizione del frame che Vi proponiamo, l'Oggetto che ha attratto l'attenzione del nostro Marco Faccin si manifesta come una sorta di disco - in un frame successivo Vi dimostreremo che si tratta di un cerchio quasi perfetto - il quale, tuttavia, non mostra alcuna apparenza metallica ma, al contrario, condivide la texture ed il colore dell'ambiente ad esso circostante.
Sar a causa di una sorta di "camouflage"?!? Forse. O forse no. A seguito delle analisi che abbiamo svolto (basandoci, come ovvio, su quanto mostrato dai frames in nostro possesso e quindi contestualizzando il dettaglio) la nostra impressione che stiamo osservando una "componente" del suolo. Un qualcosa che accede alla superficie e ne condivide la texture ed il colore ma che, nel contempo, si distacca e si distingue da essa, differenziandosi.
Non un cratere, naturalmente (altrimenti il dettaglio non sarebbe in questa sezione) e, come vedrete nei details mgnf che seguono, si tratta effettivamente di un disco roccioso (?), leggermente inclinato sul piano del suo orizzonte locale (l'inclinazione si nota anche nel frame bidimensionale in quanto ha generato una piccola ombra).
L'origine e gli scopi - ammesso che ne esistano - di una siffatta Surface Feature, sono sconosciuti.MareKromium
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0080.jpgLake?!? (ctx frame - High-Def-3D; credits: Dr M. Faccin & Lunar Explorer Italia)148 visiteI riflessi che caratterizzano il fondo di questa depressione (esaltati dal tridimensionale) sono "familiari": si tratta, infatti, di riflessi tipicamente correlati a raggi di Sole che attraversano dell'acqua o, comunque, che "giocano" su una superficie mobile e ad albedo elevata.
Purtroppo non ci possibile spingere la nostra speculazione troppo oltre: l'immagine originale, infatti, stata pesantemente processata e noi siamo perfettamente consapevoli del fatto che il nostro Lavoro potrebbe essere stato la causa (o, almeno, una concausa) dei curiosi effetti luminosi che ben si vedono in questi frames.
Razionalmente parlando, poi, l'idea che possano trovarsi delle grandi masse d'acqua allo stato liquido sulla Superficie di Marte, oggi, non si sposa pienamente con le nostre convinzioni e con il nostro pragmatismo (in altre parole: che, in determinati periodi dell'Anno Marziano, in determinate Regioni ed a determinate condizioni, la Superficie del Pianeta Rosso possa ospitare, per un periodo limitato di tempo, delle modeste masse d'acqua "sporca" - e cio fanghiglia, tanto per essere chiari -, noi lo riteniamo possibile. Ma che l'acqua scorra e zampilli allegramente su Marte, oggi...Onestamente no: non ci crediamo - e che ci scusi tanto il Dr Skipper che, invece, appare convinto di questa possibilit, tanto da chiamarla "certezza". beato lui!...).
E' tuttavia evidente che l'albedo e la texture del disegno luccicante che caratterizza il versante Sud-Est di questa depressione (che non definiremmo "cratere" e, sicuramente, NON "cratere d'impatto") significa che "qualcosa" l, a reagire all'azione dei raggi del Sole. Il detail mgnf che segue, poi, Vi mostrer che, dalla parete Sud-Est della depressione, SEMBRANO dipartirsi due piccole cascate.
Cascate.
Si, ma ammesso che si tratti effettivamente di "materiale in caduta libera" (la nostra definizione pragmatica di "cascata"), siamo proprio sicuri che si detto materiale sia "acqua"? O si tratter di acqua e terriccio, polveri e ceneri varie (fanghiglia, insomma)?
E se fosse cos, come si potrebbe spiegare l'incredibile luminosit di questo materiale, una volta precipitato sul fondo della depressione (il fango, sulla Terra come su Marte, non possiede certamente un'albedo elevata...)?
Le domande, tutte legittime, che ci poniamo, non hanno risposta e quindi, come sempre, dobbiamo fermarci ai FATTI. ed i FATTI sono questi:
1) esiste una depressione (profonda - nostra stima - una settantina di metri, forse qualcosa in meno);
2) sul fondo di questa depressione, distribuito irregolarmente, giace del materiale altamente riflettente e, forse, trasparente;
3) il nostro processing potrebbe essere la causa dell'effetto di trasparenza e riflettenza, ma l'albedo del materiale depositatosi genuina ed originale;
4) dal versante Sud-Est della depressione si intuisce una caduta di materiale (lo deduciamo dalla presenza di un tipico blurring da movimento) e questo materiale SEMBRA essere trasparente e riflettente;
5) il materiale in oggetto, una volta raggiunto il fondo della depressione, pare essersi depositato, in larga misura, all'interno di un avvallamento del terreno il quale si posiziona ad Ovest/Sud-Ovest della depressione stessa, praticamente in un'area opposta rispetto a quella di "caduta" (il materiale, quindi - ed in accordo alle nostre osservazioni -, fuoriesce da una coppia di fratture collocate sulla parete Est della depressione, precipita sul fondo della medesima e scorre, assecondando la morfologia del terreno, verso un'area inclinata e pi profonda, situata a ridosso della parete Ovest della depressione stessa);
5) nella versione bidimensionale del frame, il materiale depositato sul fondo della depressione appare di color bianco brillante - tipo gesso - ai margini della sua superficie di distribuzione, e di color bianco opaco/grigio nelle sue regioni centrali (ed anche questo un effetto tipico delle acque basse in rapido movimento, poich le spume si concentrano, di regola ed in larga misura, sui bordi delle regioni superficiali allagate).
Questi, a nostro modo di vedere, sono i FATTI. Poi, giustamente, ognuno di Voi potr e dovr interpretarli come meglio sa e crede.MareKromium
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022-Vesta-4.jpg4-Vesta (computer generated imaging - credits: Ben Zellner - Georgia Southern University -, Peter Thomas - Cornell University - and NASA)52 visiteUn'immagine decisamente bella, precisa, distinta. Ma un'immagine "vera"? NO! Questa immagine dell'Asteroide 4-Vesta "computer generated", cos come sono "computer generated" TUTTE LE IMMAGINI CHE RITRAGGONO - IN CHIAVE PROSPETTICA - DELLE SEZIONI ISOLATE DELLA SUPERFICIE DI MARTE E CHE SONO STATE OTTENUTE DALLA SONDA ESA "MARS EXPRESS".
La differenza?
La differenza nella "qualit" dell'immagine "computer generated": le immagini ESA sono - e lo ripeteremo sino alla nausea - alquanto dozzinali (Voi sapete che la pixellatura dei frames ESA ottenuti con questa tecnica talmente grezza che, alla fine dell'opera, gli image-artifacts che li caratterizzano sono cos tanti che, come gi accaduto tantissime volte, le sviste e le traveggole che essi ingenerano e suggeriscono sono davvero allucinanti); le immagini NASA, invece, sono di gran lunga pi "smooth" (lisce, nel senso di prive di difettosit palesi ed artifacts) e, globalmente parlando, di fattura enormemente superiore.
Ma in ENTRAMBI I CASI SI TRATTA DI PSEUDO-IMMAGINI! Non lo dimenticate...
Caption NASA:"A 3-D computer model of the asteroid Vesta synthesized from Hubble topographic data. The crater's 8-mile high central peak can clearly be seen near the pole. The surface texture on the model is artificial, and is not representative of the true brightness variations on the asteroid. Elevation features have not been exaggerated". MareKromium
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030-OPP-SOL269-1N152063405EFF37B5P1910L0M1.jpgClouds over Endurance (in the early morning)143 visiteUna nota ( proprio il caso di dirlo...) di "colore": abbiamo gi ricevuto commenti che esprimono dubbi sull'accuratezza del nostro programma di "colorazione" dei frames e svariati Lettori si domandano il motivo per cui il cielo di Marte lo "coloriamo" di rosa, arancio, rosso e non di blu. Allora, cerchiamo di darVi due risposte molto semplici e definitive:
1) il programma in questione un gioco: funziona (e cio "colora") solo una volta date determinate premesse. Cambiate le premesse, cambiano i colori e nessuno sa - oggi come oggi - se le nostre premesse (come quelle della NASA o di qualsiasi altro) sono effettivamente accurate o no;
2) non abbiamo elementi, a parte il Rayleigh Scattering (che, ribadiamo, non detto che su Marte conduca ai medesimi risultati che vediamo sulla Terra), i quali supportino l'ipotesi di "Cieli Azzurri su Marte". Al limite, come gi ipotizzato in passato, potremmo supporre e sostanziare l'idea di cieli rosati al mattino, celeste chiarissimo nelle ore del mezzogiorno e del primo pomeriggio, per poi arrivare ad un rapido abbattimento della luminosit dalla met del pomeriggio, con cielo di colore azzurro/blu molto scuro all'orizzonte e nero dai 45/50 e sino allo Zenith.
Al tramonto, ipotizziamo - al contrario di quello che fa la NASA - una colorazione rosso/arancio intensa nei pressi dell'area in cui il Sole cala mentre il resto del cielo dovrebbe rimanere color azzurro tenebra.
Se le polveri in sospensione fossero effettivamente presenti in grandi quatitativi, allora potremmo anche ipotizzare la permanenza di una luminosit arancio/rosa diffusa - ma solo nei pressi dell'area in cui il Sole tramontato - per alcune ore dopo il tramonto. Per il resto, cielo molto scuro con gi visibili una moltitudine di stelle, anche di medio/minima magnitudine.
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04-Copernicus Crater.jpgOblique view of Copernicus Crater from Lunar Orbiter 2126 visiteCaption NASA originale:"Lunar Orbiter 2 oblique northward view of the interior of the 100 Km diameter Copernicus Crater on the Moon. The central peaks are in the middle of the image, rising about 400 m above the crater floor and stretching for about 15 Km. The northern wall of the crater is in the background. This is the top frame of a set of 3 adjoining HR frames, which are available in image lo2_h162_123 (Lunar Orbiter 2, frame 162-H3)".
Location & Time Information
Date/Time (UT): 1966-11-24 T 00:05:43
Distance/Range (km): 130
Central Latitude/Longitude (deg): +05.48/340.00
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0640-Opening-00.jpgThe "Open Trapdoor" (by Dr M. Faccin)121 visiteQuante volte ci siamo imbattuti in profili/rilievi superficiali "ambigui" e, dopo averne discusso, ci siamo dovuti arrendere all'idea che essi non erano spiegabili (n razionalmente, n facendo ricorso a teorie esplicative "esotiche")? Innumerevoli.
E quanti "Indizi" occorrono per fare una "Prova"?
Si, lo sappiamo: non questo il modo corretto di ragionare. E' vero: stavamo solo scherzando un p...Ma certo non scherziamo allorch Vi invitiamo ad inforcare gli occhialini per la visione in 3D e quindi andare a guardare il dettaglio magnificato (ed individuato dal nostro Dr Faccin) che, in tutta la sua peculiarit, si trova davanti a noi.
Di che si tratta? Nell'immagine bidimensionale sembrava trattarsi di un boulder a pianta quadrata, parzialmente interrato e caratterizzato da un'albedo elevata: qualcosa di curioso, quindi, ma certo non di anomalo. Tuttavia, una volta ottenuta una panoramica tridimensionale ed in Superdefinizione, ecco che pare accadere l'incredibile: quella che sembrava essere la semplice porzione superiore di un boulder infossato, si "trasforma" in una sorta di lastra sottile e - si direbbe - traslucida la quale appare PARZIALMENTE SOLLEVATA RISPETTO AL PIANO DEL BOULDER A CUI ACCEDE ED A CUI SI COLLEGA (sul suo lato corto).
In altre parole?
In altre parole, SEMBRA che stiamo osservando una botola il cui "coperchio" stato parzialmente sollevato.
Si, certo: assurdo, incredibile, non possibile...Certo, certo: ne siamo consapevoli. Ed infatti, dopo lo stupore e la meraviglia iniziali, siamo andati a guardare meglio - con MENO entusiasmo e PIU' razionalit - e...la Verit emersa: se, come dice il Dr Feltri, la visione bidimensionale inganna e quella tridimensionale sincera (un'equazione che condividiamo, ma solo in parte), talvolta vero anche il contrario.
La tridimensionalizzazione del rilievo, infatti, ne ha rese alcune delle sue fattezze (il lato Sx, tanto per essere chiari) MENO EVIDENTI rispetto alla sua rappresentazione a due dimensioni. E per MENO EVIDENTI si deve intendere "apparentemente traslucide" (un effetto, questo, che di regola correlato alla tridimensionalizzazione di frames la cui definizione originale non straordinaria - leggi: scarsa).
Insomma: un intrigante effetto ottico ed una possibile Scoperta andata in fumo...O forse no?
Beh, inforcate gli "Occhialini" e guardate Voi stessi: il dettaglio iniziale che ha captato la nostra attenzione, infatti, NON ERA CERTO L'UNICO DETTAGLIO INTRIGANTE...C' dell'altro. C' di pi.
E c' di meglio!...MareKromium
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067-OPP-SOL020-1P129982485EDN0352P2662L5M1.jpgSunset on a VERY foggy day... (1)80 visiteUn esempio molto appariscente di come l'elevata "nebbiosit" dell'atmosfera Marziana porta, nei momenti che segnano l'effettivo tramontare del Sole, ad un immediato ed evidente abbattimento della luminosit.
Cogliamo l'occasione fornitaci dai bei frames creati dalla Dott.ssa Jill England (e pubblicati nella Sez. "Walking on Mars") per stigmatizzare che un cielo azzurro come quello proposto nella Sua elaborazione , sicuramente, affascinante, ma - a quel punto - completamente irrispettoso dei "dati ufficiali" sull'atmosfera di Marte (in termini di densit e composizione) cos come rilasciati dalla NASA - ed usati, a quanto dice Jill, per "ricreare" il vero colore del cielo.
Insomma: se l'atmosfera di Marte "sottile" e "rarefatta" come dice la NASA (e come Jill accetta!), il cielo NON pu essere azzurro in quel modo.
Ma alla fine, come ovvio, dobbiamo aspettare che qualcuno vada su Marte e, finalmente, ci dica come stanno effettivamente le cose...
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