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Enceladus-PIA07800f-2.jpgEnceladus (3) - detail mgnf and HR90 visiteEncelado è dunque "vivo e vegeto" e, dalla sua gelida superficie, in area Sud Polare, ciclopici geysers spruzzano (ma lo fanno continuativamente o di quando in quando?) fango, vapore e cristalli di ghiaccio d'acqua verso lo spazio che circonda questa piccola Luna.
Alla NASA, come potete vedere nel Modello "Cold Geyser", sono convinti che queste "fontane" trovino la loro origine in un sottosuolo NON attivo - in senso geologico - ma "caldo" (per motivi ancora da chiarire), il quale agirebbe come una sorta di "miccia" (o iniettore) su grandi sacche d'acqua (le cosiddette water pockets, contenenti acqua allo stato liquido, a circa 0°C, ed in pressione) le quali, una volta giunte ad ebollizione, spingono fanghi, cristalli d’acqua e vapore acqueo attraverso degli stretti condotti (vents) che, dalle profondità del pianeta, arrivano sino alla superficie (posta sul fondo delle Tiger Stripes) e quindi si aprono verso lo spazio circum-enceladiano, consentendo lo sfogo di quanto emerso e mantenendo l’intero sistema in un sostanziale equilibrio.
Ora, anche ammettendo che questo modello esplicativo delle "Fontane di Encelado" abbia una qualche attendibilità e sostanza, ci domandiamo: dato che Encelado è una luna molto piccola e che le sue "riserve d'acqua" (water-pockets) devono essere – logicamente – molto piccole, non è irragionevole supporre che tali geysers abbiano una vita – tutto sommato – molto breve e che, una volta finita l'acqua, finirà anche il fenomeno delle fontane di fango, ghiaccio e vapore. La logica direbbe questo.
Tuttavia, a quanto si deduce osservando la superficie di Encelado (la quale sembra proprio "fresca e giovane") dobbiamo invece supporre che un siffatto fenomeno stia andando avanti da ere.
Deduzioni (e domande): allora l'acqua delle water-pockets di Encelado si riforma, nel tempo?
E, se si (come la logica ci farebbe supporre), quest'acqua da dove viene?
Forse l’intero Encelado si sta “sciogliendo”, precipitando i ghiacci di superficie nel sottosuolo dove vengono scaldati, quindi liquefatti ed infine “sparati” nello spazio?
Oppure i geysers di Encelado si sono attivati "recentemente", ed è solo per questo che essi stanno vivendo questa stagione di splendore?
E se la risposta a questo ultimo quesito fosse "si", che cosa avrebbe innescato il riscaldamento delle viscere del pianeta?
Forse un'attività solare anomala e particolarmente intensa (la stessa che, secondo alcuni, sta aiutando Marte a scaldarsi)?
O magari la causa del fenomeno è nelle ondate di radiazioni che arrivano costantemente da Saturno?
I Giganti Gassosi, in fondo, in qualità di “stelline mancate”, non potrebbero operare come “riscaldatori” dei minuscoli corpi che li circondano?
Non è in fondo questa la costruzione che ha fatto pensarea molti Scienziati e Ricercatori – sin dagli Anni ’80 – che alcune Lune Gioviane potrebbero essere “mantenute in vita” proprio dall’energia termica (e non solo) che gli perviene dal loro Pianeta-Genitore e non certo dal Sole (troppo lontano)?
Conclusione: creare “modelli” interpretativi dei fenomeni anomali è, come avete notato, relativamente semplice. Analizzare le implicazioni proprie di ciascun modello, invece, non lo è affatto.
Noi, in fondo, possiamo anche permetterci, di tanto in tanto, di “inventarci un modello” e di proporlo (anche se non siamo scienziati, abbiamo comunque una testa e qualche capacità di ragionamento logico); ma quando ci accorgiamo che i nostri modelli, in fondo, hanno le stesse (purtroppo deboli e fortemente speculative) basi dei modelli NASA...Allora un pizzico di perplessità ci coglie.
Non credete?!?
03/11/24 at 17:21Paolo C. Fienga: H2O. Ovunque.
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Aggiunta il=Mar 10, 2006 Enceladus-PIA07800f-2.jpg](albums/userpics/10008/small_Enceladus-PIA07800f-2.jpg)
Enceladus-PIA07800f-2.jpgEnceladus (3) - detail mgnf and HR90 visiteEncelado è dunque "vivo e vegeto" e, dalla sua gelida superficie, in area Sud Polare, ciclopici geysers spruzzano (ma lo fanno continuativamente o di quando in quando?) fango, vapore e cristalli di ghiaccio d'acqua verso lo spazio che circonda questa piccola Luna.
Alla NASA, come potete vedere nel Modello "Cold Geyser", sono convinti che queste "fontane" trovino la loro origine in un sottosuolo NON attivo - in senso geologico - ma "caldo" (per motivi ancora da chiarire), il quale agirebbe come una sorta di "miccia" (o iniettore) su grandi sacche d'acqua (le cosiddette water pockets, contenenti acqua allo stato liquido, a circa 0°C, ed in pressione) le quali, una volta giunte ad ebollizione, spingono fanghi, cristalli d’acqua e vapore acqueo attraverso degli stretti condotti (vents) che, dalle profondità del pianeta, arrivano sino alla superficie (posta sul fondo delle Tiger Stripes) e quindi si aprono verso lo spazio circum-enceladiano, consentendo lo sfogo di quanto emerso e mantenendo l’intero sistema in un sostanziale equilibrio.
Ora, anche ammettendo che questo modello esplicativo delle "Fontane di Encelado" abbia una qualche attendibilità e sostanza, ci domandiamo: dato che Encelado è una luna molto piccola e che le sue "riserve d'acqua" (water-pockets) devono essere – logicamente – molto piccole, non è irragionevole supporre che tali geysers abbiano una vita – tutto sommato – molto breve e che, una volta finita l'acqua, finirà anche il fenomeno delle fontane di fango, ghiaccio e vapore. La logica direbbe questo.
Tuttavia, a quanto si deduce osservando la superficie di Encelado (la quale sembra proprio "fresca e giovane") dobbiamo invece supporre che un siffatto fenomeno stia andando avanti da ere.
Deduzioni (e domande): allora l'acqua delle water-pockets di Encelado si riforma, nel tempo?
E, se si (come la logica ci farebbe supporre), quest'acqua da dove viene?
Forse l’intero Encelado si sta “sciogliendo”, precipitando i ghiacci di superficie nel sottosuolo dove vengono scaldati, quindi liquefatti ed infine “sparati” nello spazio?
Oppure i geysers di Encelado si sono attivati "recentemente", ed è solo per questo che essi stanno vivendo questa stagione di splendore?
E se la risposta a questo ultimo quesito fosse "si", che cosa avrebbe innescato il riscaldamento delle viscere del pianeta?
Forse un'attività solare anomala e particolarmente intensa (la stessa che, secondo alcuni, sta aiutando Marte a scaldarsi)?
O magari la causa del fenomeno è nelle ondate di radiazioni che arrivano costantemente da Saturno?
I Giganti Gassosi, in fondo, in qualità di “stelline mancate”, non potrebbero operare come “riscaldatori” dei minuscoli corpi che li circondano?
Non è in fondo questa la costruzione che ha fatto pensarea molti Scienziati e Ricercatori – sin dagli Anni ’80 – che alcune Lune Gioviane potrebbero essere “mantenute in vita” proprio dall’energia termica (e non solo) che gli perviene dal loro Pianeta-Genitore e non certo dal Sole (troppo lontano)?
Conclusione: creare “modelli” interpretativi dei fenomeni anomali è, come avete notato, relativamente semplice. Analizzare le implicazioni proprie di ciascun modello, invece, non lo è affatto.
Noi, in fondo, possiamo anche permetterci, di tanto in tanto, di “inventarci un modello” e di proporlo (anche se non siamo scienziati, abbiamo comunque una testa e qualche capacità di ragionamento logico); ma quando ci accorgiamo che i nostri modelli, in fondo, hanno le stesse (purtroppo deboli e fortemente speculative) basi dei modelli NASA...Allora un pizzico di perplessità ci coglie.
Non credete?!?
01/16/24 at 13:34Anakin: Una volta sembrava un elemento rarissimo, invece n...
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Enceladus-PIA07800f-2.jpgEnceladus (3) - detail mgnf and HR90 visiteEncelado è dunque "vivo e vegeto" e, dalla sua gelida superficie, in area Sud Polare, ciclopici geysers spruzzano (ma lo fanno continuativamente o di quando in quando?) fango, vapore e cristalli di ghiaccio d'acqua verso lo spazio che circonda questa piccola Luna.
Alla NASA, come potete vedere nel Modello "Cold Geyser", sono convinti che queste "fontane" trovino la loro origine in un sottosuolo NON attivo - in senso geologico - ma "caldo" (per motivi ancora da chiarire), il quale agirebbe come una sorta di "miccia" (o iniettore) su grandi sacche d'acqua (le cosiddette water pockets, contenenti acqua allo stato liquido, a circa 0°C, ed in pressione) le quali, una volta giunte ad ebollizione, spingono fanghi, cristalli d’acqua e vapore acqueo attraverso degli stretti condotti (vents) che, dalle profondità del pianeta, arrivano sino alla superficie (posta sul fondo delle Tiger Stripes) e quindi si aprono verso lo spazio circum-enceladiano, consentendo lo sfogo di quanto emerso e mantenendo l’intero sistema in un sostanziale equilibrio.
Ora, anche ammettendo che questo modello esplicativo delle "Fontane di Encelado" abbia una qualche attendibilità e sostanza, ci domandiamo: dato che Encelado è una luna molto piccola e che le sue "riserve d'acqua" (water-pockets) devono essere – logicamente – molto piccole, non è irragionevole supporre che tali geysers abbiano una vita – tutto sommato – molto breve e che, una volta finita l'acqua, finirà anche il fenomeno delle fontane di fango, ghiaccio e vapore. La logica direbbe questo.
Tuttavia, a quanto si deduce osservando la superficie di Encelado (la quale sembra proprio "fresca e giovane") dobbiamo invece supporre che un siffatto fenomeno stia andando avanti da ere.
Deduzioni (e domande): allora l'acqua delle water-pockets di Encelado si riforma, nel tempo?
E, se si (come la logica ci farebbe supporre), quest'acqua da dove viene?
Forse l’intero Encelado si sta “sciogliendo”, precipitando i ghiacci di superficie nel sottosuolo dove vengono scaldati, quindi liquefatti ed infine “sparati” nello spazio?
Oppure i geysers di Encelado si sono attivati "recentemente", ed è solo per questo che essi stanno vivendo questa stagione di splendore?
E se la risposta a questo ultimo quesito fosse "si", che cosa avrebbe innescato il riscaldamento delle viscere del pianeta?
Forse un'attività solare anomala e particolarmente intensa (la stessa che, secondo alcuni, sta aiutando Marte a scaldarsi)?
O magari la causa del fenomeno è nelle ondate di radiazioni che arrivano costantemente da Saturno?
I Giganti Gassosi, in fondo, in qualità di “stelline mancate”, non potrebbero operare come “riscaldatori” dei minuscoli corpi che li circondano?
Non è in fondo questa la costruzione che ha fatto pensarea molti Scienziati e Ricercatori – sin dagli Anni ’80 – che alcune Lune Gioviane potrebbero essere “mantenute in vita” proprio dall’energia termica (e non solo) che gli perviene dal loro Pianeta-Genitore e non certo dal Sole (troppo lontano)?
Conclusione: creare “modelli” interpretativi dei fenomeni anomali è, come avete notato, relativamente semplice. Analizzare le implicazioni proprie di ciascun modello, invece, non lo è affatto.
Noi, in fondo, possiamo anche permetterci, di tanto in tanto, di “inventarci un modello” e di proporlo (anche se non siamo scienziati, abbiamo comunque una testa e qualche capacità di ragionamento logico); ma quando ci accorgiamo che i nostri modelli, in fondo, hanno le stesse (purtroppo deboli e fortemente speculative) basi dei modelli NASA...Allora un pizzico di perplessità ci coglie.
Non credete?!?
01/14/24 at 09:13Paolo C. Fienga: L'acqua, Caro Anakin, e' Elemento comune...
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Enceladus-PIA07800f-2.jpgEnceladus (3) - detail mgnf and HR90 visiteEncelado è dunque "vivo e vegeto" e, dalla sua gelida superficie, in area Sud Polare, ciclopici geysers spruzzano (ma lo fanno continuativamente o di quando in quando?) fango, vapore e cristalli di ghiaccio d'acqua verso lo spazio che circonda questa piccola Luna.
Alla NASA, come potete vedere nel Modello "Cold Geyser", sono convinti che queste "fontane" trovino la loro origine in un sottosuolo NON attivo - in senso geologico - ma "caldo" (per motivi ancora da chiarire), il quale agirebbe come una sorta di "miccia" (o iniettore) su grandi sacche d'acqua (le cosiddette water pockets, contenenti acqua allo stato liquido, a circa 0°C, ed in pressione) le quali, una volta giunte ad ebollizione, spingono fanghi, cristalli d’acqua e vapore acqueo attraverso degli stretti condotti (vents) che, dalle profondità del pianeta, arrivano sino alla superficie (posta sul fondo delle Tiger Stripes) e quindi si aprono verso lo spazio circum-enceladiano, consentendo lo sfogo di quanto emerso e mantenendo l’intero sistema in un sostanziale equilibrio.
Ora, anche ammettendo che questo modello esplicativo delle "Fontane di Encelado" abbia una qualche attendibilità e sostanza, ci domandiamo: dato che Encelado è una luna molto piccola e che le sue "riserve d'acqua" (water-pockets) devono essere – logicamente – molto piccole, non è irragionevole supporre che tali geysers abbiano una vita – tutto sommato – molto breve e che, una volta finita l'acqua, finirà anche il fenomeno delle fontane di fango, ghiaccio e vapore. La logica direbbe questo.
Tuttavia, a quanto si deduce osservando la superficie di Encelado (la quale sembra proprio "fresca e giovane") dobbiamo invece supporre che un siffatto fenomeno stia andando avanti da ere.
Deduzioni (e domande): allora l'acqua delle water-pockets di Encelado si riforma, nel tempo?
E, se si (come la logica ci farebbe supporre), quest'acqua da dove viene?
Forse l’intero Encelado si sta “sciogliendo”, precipitando i ghiacci di superficie nel sottosuolo dove vengono scaldati, quindi liquefatti ed infine “sparati” nello spazio?
Oppure i geysers di Encelado si sono attivati "recentemente", ed è solo per questo che essi stanno vivendo questa stagione di splendore?
E se la risposta a questo ultimo quesito fosse "si", che cosa avrebbe innescato il riscaldamento delle viscere del pianeta?
Forse un'attività solare anomala e particolarmente intensa (la stessa che, secondo alcuni, sta aiutando Marte a scaldarsi)?
O magari la causa del fenomeno è nelle ondate di radiazioni che arrivano costantemente da Saturno?
I Giganti Gassosi, in fondo, in qualità di “stelline mancate”, non potrebbero operare come “riscaldatori” dei minuscoli corpi che li circondano?
Non è in fondo questa la costruzione che ha fatto pensarea molti Scienziati e Ricercatori – sin dagli Anni ’80 – che alcune Lune Gioviane potrebbero essere “mantenute in vita” proprio dall’energia termica (e non solo) che gli perviene dal loro Pianeta-Genitore e non certo dal Sole (troppo lontano)?
Conclusione: creare “modelli” interpretativi dei fenomeni anomali è, come avete notato, relativamente semplice. Analizzare le implicazioni proprie di ciascun modello, invece, non lo è affatto.
Noi, in fondo, possiamo anche permetterci, di tanto in tanto, di “inventarci un modello” e di proporlo (anche se non siamo scienziati, abbiamo comunque una testa e qualche capacità di ragionamento logico); ma quando ci accorgiamo che i nostri modelli, in fondo, hanno le stesse (purtroppo deboli e fortemente speculative) basi dei modelli NASA...Allora un pizzico di perplessità ci coglie.
Non credete?!?
01/11/24 at 09:45Anakin: La tua riflessione e' molto interessante e to...
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Enceladus-PIA07800f-2.jpgEnceladus (3) - detail mgnf and HR90 visiteEncelado è dunque "vivo e vegeto" e, dalla sua gelida superficie, in area Sud Polare, ciclopici geysers spruzzano (ma lo fanno continuativamente o di quando in quando?) fango, vapore e cristalli di ghiaccio d'acqua verso lo spazio che circonda questa piccola Luna.
Alla NASA, come potete vedere nel Modello "Cold Geyser", sono convinti che queste "fontane" trovino la loro origine in un sottosuolo NON attivo - in senso geologico - ma "caldo" (per motivi ancora da chiarire), il quale agirebbe come una sorta di "miccia" (o iniettore) su grandi sacche d'acqua (le cosiddette water pockets, contenenti acqua allo stato liquido, a circa 0°C, ed in pressione) le quali, una volta giunte ad ebollizione, spingono fanghi, cristalli d’acqua e vapore acqueo attraverso degli stretti condotti (vents) che, dalle profondità del pianeta, arrivano sino alla superficie (posta sul fondo delle Tiger Stripes) e quindi si aprono verso lo spazio circum-enceladiano, consentendo lo sfogo di quanto emerso e mantenendo l’intero sistema in un sostanziale equilibrio.
Ora, anche ammettendo che questo modello esplicativo delle "Fontane di Encelado" abbia una qualche attendibilità e sostanza, ci domandiamo: dato che Encelado è una luna molto piccola e che le sue "riserve d'acqua" (water-pockets) devono essere – logicamente – molto piccole, non è irragionevole supporre che tali geysers abbiano una vita – tutto sommato – molto breve e che, una volta finita l'acqua, finirà anche il fenomeno delle fontane di fango, ghiaccio e vapore. La logica direbbe questo.
Tuttavia, a quanto si deduce osservando la superficie di Encelado (la quale sembra proprio "fresca e giovane") dobbiamo invece supporre che un siffatto fenomeno stia andando avanti da ere.
Deduzioni (e domande): allora l'acqua delle water-pockets di Encelado si riforma, nel tempo?
E, se si (come la logica ci farebbe supporre), quest'acqua da dove viene?
Forse l’intero Encelado si sta “sciogliendo”, precipitando i ghiacci di superficie nel sottosuolo dove vengono scaldati, quindi liquefatti ed infine “sparati” nello spazio?
Oppure i geysers di Encelado si sono attivati "recentemente", ed è solo per questo che essi stanno vivendo questa stagione di splendore?
E se la risposta a questo ultimo quesito fosse "si", che cosa avrebbe innescato il riscaldamento delle viscere del pianeta?
Forse un'attività solare anomala e particolarmente intensa (la stessa che, secondo alcuni, sta aiutando Marte a scaldarsi)?
O magari la causa del fenomeno è nelle ondate di radiazioni che arrivano costantemente da Saturno?
I Giganti Gassosi, in fondo, in qualità di “stelline mancate”, non potrebbero operare come “riscaldatori” dei minuscoli corpi che li circondano?
Non è in fondo questa la costruzione che ha fatto pensarea molti Scienziati e Ricercatori – sin dagli Anni ’80 – che alcune Lune Gioviane potrebbero essere “mantenute in vita” proprio dall’energia termica (e non solo) che gli perviene dal loro Pianeta-Genitore e non certo dal Sole (troppo lontano)?
Conclusione: creare “modelli” interpretativi dei fenomeni anomali è, come avete notato, relativamente semplice. Analizzare le implicazioni proprie di ciascun modello, invece, non lo è affatto.
Noi, in fondo, possiamo anche permetterci, di tanto in tanto, di “inventarci un modello” e di proporlo (anche se non siamo scienziati, abbiamo comunque una testa e qualche capacità di ragionamento logico); ma quando ci accorgiamo che i nostri modelli, in fondo, hanno le stesse (purtroppo deboli e fortemente speculative) basi dei modelli NASA...Allora un pizzico di perplessità ci coglie.
Non credete?!?
12/31/23 at 14:26Paolo C. Fienga: Anche Tu ed i Tuoi!!!
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Enceladus-PIA07800f-2.jpgEnceladus (3) - detail mgnf and HR90 visiteEncelado è dunque "vivo e vegeto" e, dalla sua gelida superficie, in area Sud Polare, ciclopici geysers spruzzano (ma lo fanno continuativamente o di quando in quando?) fango, vapore e cristalli di ghiaccio d'acqua verso lo spazio che circonda questa piccola Luna.
Alla NASA, come potete vedere nel Modello "Cold Geyser", sono convinti che queste "fontane" trovino la loro origine in un sottosuolo NON attivo - in senso geologico - ma "caldo" (per motivi ancora da chiarire), il quale agirebbe come una sorta di "miccia" (o iniettore) su grandi sacche d'acqua (le cosiddette water pockets, contenenti acqua allo stato liquido, a circa 0°C, ed in pressione) le quali, una volta giunte ad ebollizione, spingono fanghi, cristalli d’acqua e vapore acqueo attraverso degli stretti condotti (vents) che, dalle profondità del pianeta, arrivano sino alla superficie (posta sul fondo delle Tiger Stripes) e quindi si aprono verso lo spazio circum-enceladiano, consentendo lo sfogo di quanto emerso e mantenendo l’intero sistema in un sostanziale equilibrio.
Ora, anche ammettendo che questo modello esplicativo delle "Fontane di Encelado" abbia una qualche attendibilità e sostanza, ci domandiamo: dato che Encelado è una luna molto piccola e che le sue "riserve d'acqua" (water-pockets) devono essere – logicamente – molto piccole, non è irragionevole supporre che tali geysers abbiano una vita – tutto sommato – molto breve e che, una volta finita l'acqua, finirà anche il fenomeno delle fontane di fango, ghiaccio e vapore. La logica direbbe questo.
Tuttavia, a quanto si deduce osservando la superficie di Encelado (la quale sembra proprio "fresca e giovane") dobbiamo invece supporre che un siffatto fenomeno stia andando avanti da ere.
Deduzioni (e domande): allora l'acqua delle water-pockets di Encelado si riforma, nel tempo?
E, se si (come la logica ci farebbe supporre), quest'acqua da dove viene?
Forse l’intero Encelado si sta “sciogliendo”, precipitando i ghiacci di superficie nel sottosuolo dove vengono scaldati, quindi liquefatti ed infine “sparati” nello spazio?
Oppure i geysers di Encelado si sono attivati "recentemente", ed è solo per questo che essi stanno vivendo questa stagione di splendore?
E se la risposta a questo ultimo quesito fosse "si", che cosa avrebbe innescato il riscaldamento delle viscere del pianeta?
Forse un'attività solare anomala e particolarmente intensa (la stessa che, secondo alcuni, sta aiutando Marte a scaldarsi)?
O magari la causa del fenomeno è nelle ondate di radiazioni che arrivano costantemente da Saturno?
I Giganti Gassosi, in fondo, in qualità di “stelline mancate”, non potrebbero operare come “riscaldatori” dei minuscoli corpi che li circondano?
Non è in fondo questa la costruzione che ha fatto pensarea molti Scienziati e Ricercatori – sin dagli Anni ’80 – che alcune Lune Gioviane potrebbero essere “mantenute in vita” proprio dall’energia termica (e non solo) che gli perviene dal loro Pianeta-Genitore e non certo dal Sole (troppo lontano)?
Conclusione: creare “modelli” interpretativi dei fenomeni anomali è, come avete notato, relativamente semplice. Analizzare le implicazioni proprie di ciascun modello, invece, non lo è affatto.
Noi, in fondo, possiamo anche permetterci, di tanto in tanto, di “inventarci un modello” e di proporlo (anche se non siamo scienziati, abbiamo comunque una testa e qualche capacità di ragionamento logico); ma quando ci accorgiamo che i nostri modelli, in fondo, hanno le stesse (purtroppo deboli e fortemente speculative) basi dei modelli NASA...Allora un pizzico di perplessità ci coglie.
Non credete?!?
12/31/23 at 14:22Anakin: Poi leggero' bene questa tua analisi, intanto...
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Aggiunta il=Nov 07, 2023 Raffinerie.jpg](albums/userpics/10060/small_Raffinerie.jpg)
Raffinerie.jpgI Love this!!!383 visiteI am sick and tired of the "Green B.S.". Our planet is sick, ok.
But "our" contributions to this situation are minimal. "Green" is just a color that now has become a great business and, at the same time, simple baby food for highly suggestible people.
Wake Up! And if you do not agree with me, it is your problem.
Basta con le cazzate eco-green: ci credono solo i fessi e gli incompetenti (ossia il 99% della popolazione mondiale). E comunque, anche se fossero vere tutte le balle che ci raccontano, ogni misura che ponessimo in essere ora sarebbe comunque futile e tardiva.
Pensateci su...MareKromium11/20/23 at 16:01Paolo C. Fienga: Caro Anakin, Amico Mio, l'unico sistema di di...
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![Nome del file=Raffinerie.jpg
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Aggiunta il=Nov 07, 2023 Raffinerie.jpg](albums/userpics/10060/small_Raffinerie.jpg)
Raffinerie.jpgI Love this!!!383 visiteI am sick and tired of the "Green B.S.". Our planet is sick, ok.
But "our" contributions to this situation are minimal. "Green" is just a color that now has become a great business and, at the same time, simple baby food for highly suggestible people.
Wake Up! And if you do not agree with me, it is your problem.
Basta con le cazzate eco-green: ci credono solo i fessi e gli incompetenti (ossia il 99% della popolazione mondiale). E comunque, anche se fossero vere tutte le balle che ci raccontano, ogni misura che ponessimo in essere ora sarebbe comunque futile e tardiva.
Pensateci su...MareKromium11/17/23 at 14:49Anakin: sicuramente abbiamo oltrepassato il punto di non r...
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![Nome del file=Propeller-PIA11672-a.jpg
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Aggiunta il=Set 25, 2009 Propeller-PIA11672-a.jpg](albums/userpics/10060/small_Propeller-PIA11672-a.jpg)
Propeller-PIA11672-a.jpgGiant "Propeller" in the A-Ring (CTX Frame)58 visiteAn unusually large "Propeller" feature is detected just beyond the Encke Gap in this Cassini image of Saturn’s outer A-Ring taken a couple days after the Planet’s August 2009 Equinox.
The unique geometry of Equinox has thrown into relief small moonlets within the Rings and the structures they create around them. Propeller-like features, a few kilometers long, centered on and created by the action of small embedded moonlets only about 100 meters across, were discovered early in the mission (see also PIA07792 and PIA07790).
These previous findings constituted the first recognition of the presence in Saturn’s Rings of bodies bigger than the largest ring particles (about 10 meters, or 30 feet, across) but smaller than the 8-Km-wide (about 5-mile-wide) ring moon, Daphnis, in the outer A-Ring.
From the 350-Km (about 220-mile) length of the shadow cast by this 130-Km-long (about 80-mile-long) Propeller, the heights of these features above the Ring-Plane have been measured to reach about 200 meters (650 feet), indicating the moonlet responsible for the Propeller in this image is likely to be 400 meters (1300 feet) across.
A previously released early-Equinox image also had revealed a moonlet in the outer B-Ring about 400 meters (1300 feet) across (see PIA11665).MareKromium10/24/23 at 15:47Anakin: Di sicuro intorno a Saturno ci sono molteplici cor...
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![Nome del file=Propeller-PIA11672-a.jpg
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Aggiunta il=Set 25, 2009 Propeller-PIA11672-a.jpg](albums/userpics/10060/small_Propeller-PIA11672-a.jpg)
Propeller-PIA11672-a.jpgGiant "Propeller" in the A-Ring (CTX Frame)58 visiteAn unusually large "Propeller" feature is detected just beyond the Encke Gap in this Cassini image of Saturn’s outer A-Ring taken a couple days after the Planet’s August 2009 Equinox.
The unique geometry of Equinox has thrown into relief small moonlets within the Rings and the structures they create around them. Propeller-like features, a few kilometers long, centered on and created by the action of small embedded moonlets only about 100 meters across, were discovered early in the mission (see also PIA07792 and PIA07790).
These previous findings constituted the first recognition of the presence in Saturn’s Rings of bodies bigger than the largest ring particles (about 10 meters, or 30 feet, across) but smaller than the 8-Km-wide (about 5-mile-wide) ring moon, Daphnis, in the outer A-Ring.
From the 350-Km (about 220-mile) length of the shadow cast by this 130-Km-long (about 80-mile-long) Propeller, the heights of these features above the Ring-Plane have been measured to reach about 200 meters (650 feet), indicating the moonlet responsible for the Propeller in this image is likely to be 400 meters (1300 feet) across.
A previously released early-Equinox image also had revealed a moonlet in the outer B-Ring about 400 meters (1300 feet) across (see PIA11665).MareKromium10/23/23 at 12:27Paolo C. Fienga: E se fosse una Nave Spaziale che si aggira a pochi...
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Dimensione del file=23KiB
Dimensioni=456x432
Aggiunta il=Set 25, 2009 Propeller-PIA11672-b.jpg](albums/userpics/10060/small_Propeller-PIA11672-b.jpg)
Propeller-PIA11672-b.jpgGiant "Propeller" in the A-Ring (EDM)54 visiteIt has since become a growing realization resulting from Cassini’s exploration of Saturn that the objects forming Saturn’s Rings very likely span the full spectrum of sizes, from the smallest dust-sized ring particles to the ring-moons like Daphnis and 29-Km-wide (18-mile-wide) Pan - a significant advance in divining the origin of Saturn’s Rings.
The novel illumination geometry that accompanies equinox lowers the Sun’s angle to the Ring-Plane, significantly darkens the Rings and causes out-of-plane structures to cast long shadows across the Rings. (The Rings have been brightened in this image to enhance visibility)
These scenes are possible only during the few months before and after Saturn’s Equinox which occurs only once in about 15 Earth years.
This view looks toward the Northern Side of the Rings from about 20° above the Ring-Plane.
The image was taken in Visible Light with the Cassini Spacecraft narrow-angle camera on Aug. 13, 2009.
This view was acquired at a distance of approx. 1,2 MKM (about 746.000 miles) from Saturn and at a Sun-Saturn-Spacecraft, or Phase, Angle of 87°.
Image scale is roughly 7 Km (about 4,5 miles) per pixel.MareKromium10/23/23 at 12:26Paolo C. Fienga: E se fosse una Nave Spaziale che si aggira a pochi...
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![Nome del file=Jupiter-Juno-Rings.jpg
Dimensione del file=76KiB
Dimensioni=512x512
Aggiunta il=Ago 15, 2023 Jupiter-Juno-Rings.jpg](albums/userpics/10060/small_Jupiter-Juno-Rings.jpg)
Jupiter-Juno-Rings.jpgFrom inside the Rings95 visitenessun commentoMareKromium09/15/23 at 20:15Ufologo: .. e alle frasi troppo lunghe ...
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