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Mariner, Viking & MGS's Maps & Mars in the '70s
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P-Phobos-M09_mtvs4109_09.jpgPhobos, from Mariner 9 (HR)82 visiteDi immagini controverse di Phobos (e non necessariamente connesse all'incidente della Sonda Phobos-2) ce ne sono tante - anche nella nostra Sez. "Mars and His Moons" - ma un'immagine spettacolare, nitida e così profondamente diversa dalle altre (tutte le altre, specie le più recenti!) non è comune sulla Rete.
Guardate il Phobos ripreso da Mars Express (liscio e piatto) o quello di Mars Global Surveyor (un pò più accidentato, ma sempre liscio e piatto per un ampia percentuale della sua superficie) e poi osservate questo splendido frame Mariner 9: Vi sembra che state guardando lo stesso oggetto?
Certo, la forma "a patata", nelle sue linee essenziali, è rimasta ma...la superficie della misteriosa Luna Marziana che vediamo in questo frame ormai "preistorico" è radicalmente differente da quella che vediamo nei frames "moderni".
E allora? E allora la domanda è: Phobos è cambiato in 30 anni oppure le Grandi Agenzie Spaziali ci stanno - ahinoi, costantemente - prendendo in giro?
Guardate, e poi decidete Voi stessi (anche se, purtroppo, c'è davvero poco da decidere)...
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Q-Mariner9-f421b64.jpgMars from Mariner 9: Inca City (context image)104 visiteIl nome dato al rilievo che vedete nella Cerchiatura Nera alla Vostra Sx si spiega da solo: secondo il Prof. Hoagland & C., si tratta dell'evidente (!) residuo di una struttura urbana (ergo artificiale), fatta da case e strade sulle cui dimensioni effettive, però, (ergo sulle dimensioni degli eventuali abitanti) nessuno si è mai preso la briga di pronunciarsi; secondo altri, si tratterebbe sempre di un'opera artificiale e, in particolare, del residuo di un gigantesco sistema di irrigazione costituito da enormi vasche per la raccolta delle acque e da una fitta rete di canali di collegamento.
Altri, più pragmatici (ma non sapremmo dire se più o meno corretti) vedono in Inca City quello che rimane di una vasta area Marziana la quale, in un epoca remota, fu soggetta ad una serie di cataclismi di natura imprecisata e, probabilmente, imprecisabile (inondazioni, forse).
Quello che appare certo è che una Regione con caratteristiche come quelle che si vedono in questo frame e nel successivo, avrebbe meritato (e meriterebbe tutt'ora) una maggiore attenzione da parte dei Gestori dei Programmi Esplorativi Marziani (MGS, Odyssey, Mars Express).
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Q-Mariner9-mr9_inca_city.jpgMars from Mariner 9: Inca City (extra detail mgnf)114 visiteA nostro parere, il fatto di parlare di "strutture aventi una possibile origine artificiale", almeno per ora, pare un pò azzardato; parlare, invece, di "rilievi superficiali anomali" ci sembra un modo di approcciare lo studio di questa curiosa Regione Marziana più misurato e realistico (ricordiamoci infatti che il disinteresse non nasce solo dalla "normalizzazione" - e cioè da un approccio ultra-scettico in virtù del quale "tutto, sulla Terra e nel Cielo, è - di fatto - ovvio, spiegabile e prevedibile" -, ma anche dal più esasperato "sensazionalismo" il quale, con la stessa facilità con cui si fa spazio ed ottiene, nel breve periodo, un certo successo - usando però mezzi discutibili e poggiando su basi fragilissime -, così pure, nel medio e lungo periodo, banalizza e svuota la Materia ottenendo, alla fine, il disinteresse - o addirittura il dileggio - del Pubblico.
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QA-VikingLS-1.jpgViking One: the Landing Site - First Color Picture (original)206 visiteCaption originale:"Scan from an original print of the initially released version of the first color picture from the surface of Mars. The intent was to show a gray sky, but the initial batch of prints were color balanced too blue".
Nota: la caption che riportiamo è il commento originale del Ricercatore Don Davis sul motivo per cui la prima istantanea a colori (veri?) dal Pianeta Rosso, ottenuta dal Viking Lander One, NON è realistica (in termini cromatici). Occorre stigmatizzare la circostanza per cui quanto riportato da Don Davis è esattamente ciò che si legge in un Comunicato Ufficiale della NASA i cui centralini, appena 24 ore dopo il rilascio al Pubblico delle prime immagini Viking One a colori che mostravano un Marte "terribilmente" simile alla Terra, vennero subissati da migliaia e migliaia di telefonate di Americani (e non) sconcertati dalla eccessiva similitudine cromatica e paesaggistica fra i due Pianeti.
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QA-VikingLS-2.jpgViking One: the Landing Site - First Color Picture (after a few days)103 visiteCaption originale:"A later color treatment typical of what appeared in many official and popular publications, tending more towards a so-called brick red".
Nota: ed ecco la "correzione di rotta". Se il Pubblico reagisce - come, di fatto, reagì - "istericamente" anche solo per una similitudine di colori, che cosa sarebbe accaduto se fossero state mostrate le (probabili) altre ed ulteriori analogie fra la nostra Terra e Marte? La risposta ad un quesito come questo deve darla la coscienza di ognuno di noi, ovviamente. Noi ci limitiamo a mostrarVi quello che fece la NASA: poche ore, ed ecco che la "Pubblica Ammenda" fu fatta e messa giù "a colori":"Sorry, abbiamo sbagliato noi! Marte è rosso/arancio/mattone ed il cielo...Il cielo non è blu. Non sappiamo com'è (!), ma sappiamo che NON è blu". Ecco cosa accadde e poi...Tutti tranquilli e felici.
Una nostra riflessione: se il Pubblico - in America, ma non solo - fosse meno isterico, forse (diciamo FORSE) una buona fetta di cover-up non sarebbe necessaria...
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QA-VikingLS-3.jpgViking One: the Landing Site - First Color Picture (now)112 visiteCaption originale:"Later printings of Mars surface images by various publications wandered widely in color, with garish versions like this frequently appearing".
Nota: con questi tre frames riallineati sequenzialmente, Don Davis ha compiuto - crediamo inconsciamente, dato che i suoi Lavori sono un quasi costante tributo alla NASA - un lavoro davvero egregio. Questa sequenza ha infatti dimostrato, diremmo in maniera davvero inequivocabile, che la NASA, sulla problematica dei colori di Marte (o, in generale, dei "colori dello e nello Spazio"), non è stata nè attenta, nè corretta.
La posizione NASA, in ordine a questa tematica, può oscillare solo fra due posizioni: incompetenza o mala fede.
E non sappiamo davvero quale preferire...
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QA-VikingLS-4.jpgViking One: the Landing Site - First Color Picture (Don Davis' interpretation)100 visiteCaption originale:"My current thinking of how the first color picture should look, adjusted as it would appear 'on site'. If anything the soil is a bit too light, but the limitations of any pictorial medium compared to reality must be taken into account. I think we will be surprised by the electronic images captured by as yet undesigned hand held cameras. Such a picture taken at the Viking One Site, assuming it is the same as we last saw it by then, may look something like this".
Nota: alla NASA devono aver apprezzato molto il Lavoro di Don Davis. Perchè? Perchè, in svariati frames a colori-approssimativamente-veri dei MER Spirit ed Opportunity (soprattutto Opportunity), Marte ed il suo Cielo appaiono proprio così: verdognoli! In molti frames Spirit, invece (e su tutti ci mettiamo il "Santa Anita Panorama" - Sez. "Mars in Colors") il trionfo è quello dei colori di cui alla versione n. 3.
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QB-VikingOne-PIA08616-00.jpgViking One: the Landing Site, 30 years after the landing... (1)76 visiteCaption NASA originale:"Viking 1 landed 30 years ago, on July 20, 1976. It was the first U.S. landing on Mars and a very exciting time for Mars Exploration. Since that time, 4 additional Spacecrafts have successfully landed on Mars and conducted their science investigations. Today, new missions to the Martian Surface are in the works, with landings expected in 2008 (Phoenix) and 2010 (Mars Science Laboratory).
The Viking 1 Lander is difficult to see in MGS-MOC images. The Western Chryse Planitia Landing Site is often obscured by dust hazes and occasional storms, especially during Northern Winter, which would otherwise be the best time to look for the Lander from orbit because the Sun casts longer shadows in Winter.
When the atmosphere is clearest, in portions of the Spring and Summer, the Sun is higher in the sky as seen from MGS's orbit. The spacecraft always passes over the Landing Site Region around 2 p.m. in the afternoon".
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QB-VikingOne-PIA08616-01.jpgViking One: the Landing Site, 30 years after the landing... (2)76 visiteCaption NASA originale:"The suite of pictures shown here describes the best MOC view of the Landing Site. These were previously released in May 2005, but the MOC team felt that 20 July 2006 is an appropriate time to review this story.
The 1st figure (1) visually tells how the Lander was found. The initial observations of the location of Viking 1, as originally determined by members of the Viking science team based on sightlines to various crater rims seen in the Lander images (black lines), did not show the detailed features we knew from the Lander pictures (2) to be in the area.
Using geodetic measurements, the late Merton Davies of the RAND Corporation, a MGS-MOC Co-Investigator, suggested that we should image areas to the East and North of where Viking 1 was thought to be. Timothy J. Parker of the JPL (Pasadena, California), using sightlines to crater rims seen in the Lander images (white lines), deduced a location very close to that suggested by Davies".
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QB-VikingOne-PIA08616-02.jpgViking One: the Landing Site, 30 years after the landing... (3)61 visiteCaption NASA originale:"The MOC image of that location, acquired in 2003, showed additional near-field features (rocks associated with a nearby crater) that closely matched the Viking 1 images (frames 2 and 3, where "B" denotes "Volkswagen Rock"). The inset (upper right of frame 3) is an enlargement that shows the location of the Viking 1 Lander.
The MOC image of the Viking 1 Lander Site (3) was acquired during a test of the MGS Pitch and Roll Observation (PROTO) technique conducted on May 11, 2003. (Following initial tests, the "c" part of "cPROTO" was begun by adding compensation for the motion of the Planet to the technique). The PROTO or cPROTO approach allows MOC to obtain images with better than its nominal 1,5 mt (5 ft) per pixel resolution.
The image shown here (3) was map projected at 50 cm (~20") per pixel. The full 11 May 2003 image can be viewed in the MOC Gallery, it is image R05-00966.
In addition to celebrating the 30th anniversary of the first U.S. robotic Mars landing, we note that 20 July is also the 37th anniversary of the first human landing on the Moon, on 20 July 1969. There are two dates that are most sacred in the space business (three, if you count the 4 October 1957 launch of Sputnik 1). The other date is 12 April, which celebrates the 1961 launch of the first human in space, and the 1981 launch of the first space shuttle orbiter".
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QC-VikingOne-The_B-Rock-PIA00386-EB00.jpgThe "B-Rock" (RAW Original CTX Frame + Newspaper version; credits: Elisabetta Bonora)80 visiteGrazie alla pazienza della nostra Amica Elisabetta Bonora, forse adesso riusciremo a chiarire un vecchio "Mistero Marziano": si tratta della "B-Rock", fotografata dal Viking Lander One, nella Pianura di Chrise.
L'inset, come potete vedere Voi stessi, sembra dimostrare - quasi inequivocabilmente - la presenza, sulla roccia in questione, di almeno tre caratteri convenzionali: la lettera "B" (la più chiara), la lettera "C" (meno chiara) ed il numero "2" (ancora meno evidente).
La notizia (eravamo nel 1976) fece rapidamente il giro del Mondo - così come accadde per la "Faccia di Marte", ossìa la "Sfinge di Cydonia Mensae" - e solleticò l'Immaginario Collettivo in maniera più che consistente ma...Il "Mistero" era veramente tale?
Ebbene, a parere di molti - e dato che ancora oggi se ne parla - evidentemente si.
Ma, a nostro parere, l'ondata di eccitazione che travolse - letteralmente - le capacità cognitive di milioni di Appassionati fu decisamente eccessiva, viste la reale natura e le effettive dimensioni del fenomeno.
Mai nessuno (infatti e che si sappia) provò a contestualizzare la possibile Anomalìa (chiedendosi, ad esempio, che cosa ci facessero due lettere ed un numero arabo su una roccia Marziana e che senso potesse mai avere un messaggio che recitava "2 B C"), ma si passò direttamente alla fase successiva: la celebrazione della "scoperta".
Fu Vera Gloria? Secondo noi, no.
La "scoperta", infatti, era solo una bufala che, a nostro parere, acquisì una dimensione planetaria grazie alla "sapiente mano" di qualcuno che ALTERO' (diremmo in maniera piuttosto grezza e palese - d'altronde eravamo nel '76, anche se i "furbetti" già iniziavano a manifestarsi in questo Campo...) il frame originale EVIDENZIANDO solo alcuni dettagli presenti sulla roccia - un giochetto del tipo "Unisci i Punti" e "Colora", come se ne trovano sulla "Settimana Enigmistica" - e grazie, soprattutto, agli occhi ed all'immaginazione di un Pubblico particolarmente vivace e recettivo, ma decisamente poco propenso alla disamina critica del materiale propostogli (teorie esplicative del medesimo incluse).
Tuttavia, per smascherare il trucco, bastava andare a guardare il frame originale (cosa che faremo adesso)...MareKromium
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QC-VikingOne-The_B-Rock-PIA00386-EB01.jpgThe "B-Rock" (RAW Original Frame + EDM; credits: Elisabetta Bonora)83 visiteEd ecco quindi, una volta che si è passati dall'inset del Corsera all'osservazione del RAW-Frame Viking One Originale, che la nostra "lettera B" (con il "2" e la "C" che svaniscono nel nulla...) si risolve piuttosto chiaramente in un effetto di pareidolìa il quale venne creato, artifici e raggiri a parte, dalla presenza, sulla roccia misteriosa, di una serie di scanalature curvilinee (peraltro comuni su innumerevoli rocce presenti nell'area di Landing della Sonda).
Scanalature, tra l'altro, profonde (probabilmente) almeno un paio di centimetri e quindi capaci di generare delle ombre che, di fatto evidenziando i margini dei piccoli solchi in questione, furono causa di ulteriori ed estremamente ingannevoli effetti visivi (e comunque, volendo fare i "Pignoli", diciamo che al di sopra della lettera "B" - e tralasciando l'inesistente "2" e la "C", si può ben distinguere una sorta di "8"...).
Che altro aggiungere? Complimenti e congratulazioni ad Elisabetta e "Mistero" risolto!MareKromium
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