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Out there...
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“…Ecco i doni del Dio:
Iniziare alle danze dei tiasi,
Mescolare le risa al suono dei flauti,
Troncare gli affanni,
Quando lo splendore dei grappoli
Rallegra le mense in onore degli Dei,
E nei conviti ornati di edera
Il vino delle coppe avvolge gli uomini
Nell'abbraccio del sonno.
Bocche senza freno, stoltezza senza limiti
Hanno per esito solo sventura:
Ma la quieta esistenza e il saggio pensare
Resistono saldi e sicuri, tengono unita la casa.
Perché anche di lontano i celesti
Dalle sedi dell'Etere
Vedono le opere degli uomini.
Il semplice sapere non è saggezza,
Non lo è il pensare cose
Che non spettano ai mortali.
Breve è il tempo della vita:
E chi aspira a grandi mète
Non ottiene neppure
Le gioie del presente.
Penso che vivere così
Sia da folli,
Da dissennati.
Vorrei raggiungere Cipro, l'isola di Afrodite,
Dove abita l'Amore che incanta
Le menti dei mortali,
E Pafo, dove le acque di un fiume straniero
Dalle cento bocche
Fecondano una Terra senza Pioggia.
E la regione più bella,
La Pieria, sede delle Muse,
Sacro pendìo dell'Olimpo,
Là conducimi, Bromio, Bromio,
Dio che tra festosi evoè
Guidi e precedi le Baccanti.
Là stanno le Grazie e il
Desiderio: là alle Baccanti è lecito
Celebrare i Sacri Misteri.
Il Dio figlio di Zeus
Si allieta dei banchetti, è amico della pace,
La Dea che nutre gli uomini e dona ricchezza.
Al povero, al ricco
Il Dio, imparziale, concede
Il piacere del vino che allontana il dolore.
Ma odia chi non si cura
Di vivere felice
Nel giorno luminoso e nelle notti amiche,
Serbando nell’Anima e nel Cuore
Una Saggezza intatta dalla superbia degli uomini.
La Fede dei semplici,
La Vita della folla più umile:
Questa è la mia Legge…”
Euripide – “Baccanti” (380 – 432)
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