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NGC 2024 - The "Flame Nebula"
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"...Noi (intendo intellettuali, non i politici di professione) applichiamo codici interpretativi che sono stati elaborati nel corso dei secoli: l’idea di giustizia, ad esempio, che oggi è generalmente diffusa (non applicata: diffusa) è quella che nasce con la Rivoluzione Francese, passa attraverso le grandi esperienze ed i laboratori ideali dell’Ottocento, si confronta con antitesi atroci quali furono le dittature rosse e nere del Novecento, si arricchisce dei concetti nati dal dopoguerra.
Ma non occorre rivolgersi a casi così solenni e maestosi; pensiamo solo a concetti quotidiani e a misura di individuo: il pudore, la disponibilità all’ascolto, il rispetto verso le forme di vita e di coscienza.
Tutto è diverso, anzi tutto è disgregato: i codici sono frantumati e per questo noi non sappiamo comprendere, né interpretare, né prevedere.
Come si può trovare un senso, un qualsiasi senso, al fatto che il litigio tra una moglie ed un marito diventa argomento delle prime pagine di tutti i quotidiani nazionali e tema di dibattito per ore di trasmissioni televisive?
Quale codice applicheremo per tentare di spiegare perché vengano invitati illustri personaggi a commentare il battibecco fra una moglie irritata ed un marito che ha fatto ai suoi danni la tipica grossolana gaffe del galletto italiano?
Assistiamo sgomenti a queste devastazioni culturali, a questi tsunami intellettuali che provocano danni su un corpo già malato. E non basta più denunciare questa situazione comatosa; ormai ci si deve rassegnare al fatto che anche la denuncia non è che un atto della triste commedia.
Oggi non stiamo vivendo il “rovesciamento di tutti i valori” invocato da Nietzsche; qui stiamo vivendo l’entropia dell’attività cerebrale, il disfacimento della civiltà che si atomizza in un pulviscolo di assurdità..."
Paolo Cortesi - "Domanda Impossibile"
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Un grandissimo Intellettuale, una persona di Cultura VERAMENTE profonda ed un "virtuoso" della penna: acuto, ironico, struggente, trascinante a volte, e comunque sempre piacevole e coinvolgente (non a caso, infatti, ho pubblicato svariati suoi "morceaux" sulle nostre pagine).
Poi, direi negli ultimi 2, forse 3, anni, mi parso che il suo "stile" e la sua "gagliardia" si sano come sfaldate, disunite e - in parte - sbriciolate sotto il peso, rispettivamente, di una dialettica divenuta pesantissima e di un rigore ("morale", penso) ormai quasi didascalico e dal suono - ahim - un p falso.
La conclusione? Paolo diventato praticamente illeggibile. Gli voglio bene e lo stimo moltissimo comunque, ma per quello che ha gi fatto, e non pi per quello che fa.
Peccato (mia personalissima opinione, ovviamente).