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"Home, Sweet Home"! - Sol 673 (credits: Dr G. Barca)
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Il nostro Grandissimo Dr Barca ha individuato questo nuovo ed affascinante (e sconcertante, per tanti versi) dettaglio - anch'esso rimasto sepolto ed ignorato sin dal Sol 673 del Rover Spirit - e noi siamo fieri di potervelo mostrare.
Di che cosa si tratta? Impossibile dirlo.
E' un qualcosa di "naturale"? Difficile sostenerlo.
E' un qualcosa di "artificiale"? Secondo noi no. Non nel senso "classico" del termine, almeno.
Secondo noi è un "ingresso". Ne abbiamo parlato centinaia di volte e ne riparliamo adesso: si potrebbe (e dovrebbe) trattare di una "porta" (di cui ne ha pure la forma!).
E, ovviamente, non c'entrano nulla gli Annunaki, gli Egizi, i Manufatti Marziani e tutte le altre stramberie che chiamano in causa l'Esoterismo Alieno di stile "New Age".
Secondo noi si tratta di un qualcosa di "hand-made" che è stato realizzato dagli ATTUALI abitanti di Marte.
I Vostri commenti saranno MOLTO apprezzati.
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In ordine alle tue riflessioni, ti dico "Si": sono d'accordo. Ed aggiungo pure che queste "Creature", oltre ad essere "piccole" (non tutte, solo la maggior parte di esse), a mio parere hanmno sviluppato un sistema di camouflage che le rende - di fatto - invisibili. A meno che non si sappia ESATTAMENTE cosa cercare e dove cercarlo...
Per Giorgio: ottime precisazioni. Ed infatti qui si parla - genericamente - di "Forme Vitali Indigene". Neppure io distinguo tra "animali" ed "umani": nè sulla base di (presunte) differenze "intellettuali" (ma dove sta scritto che una formica, o un gatto, o un cavallo sono "meno intelligenti" - leggi: più "stupidi" - di un umano? Anzi: semmai è vero proprio il contrario...), nè sulla base di (presuntissime) differenze "morali" (qualcuno, anzi: molti "Scienziati" - evoluzionisti e non - hanno sostenuto e sostengono che solo l'Essere Umano possiede una Capacità Morale (ergo un'Etica). Ok, mai sentita una stronxata più grossa di questa!!!).
Grazie per i complimenti, che gratificano come l'acqua per un viandante che si è perso nel deserto.
Per NGC2121: la Verità, a mio avviso, è davanti a noi. Bisogna solo trovare il modo di "scollarla" dal fondale a cui accede (e che è pieno zeppo di elementi irrilevanti, di bugie e di idiozie) e quindi vederla per quello che è.
E sono convinto che Essa sia "incredibile" ed "inimmaginabile".
Un abbraccio a Tutti Voi! Paolo
Perchè, sempre a mio parere, per riuscire a "vedere", non basta "guardare"...
Un Saluto
Giorgio
P.s.:<Perchè, sempre a mio parere, per riuscire a "vedere", non basta "guardare"... > Bellissima questa!
la nostra mente è strana,se guardiamo la televisione l'occhio cadrà sulla scollatura o sullo spacco di qualche signorina,ove ci siano,quindi vediamo prima ciò che ci piace,che ci interessa,vediamo quello che vogliamo vedere.....
quando entriamo in queste pagine su Lunexit,dobbiamo dimenticare ogni cosa,e vedere con "distacco".
un saluto
“Che cosa sorge dentro all’essere umano, grazie a questa trasformazione interiore?
Per prima cosa gli intuiti conoscitivi: “alezeia” viene da a (alfa privativo) e lanzano, (lanthàno) = nascondo.
Ricorderete che Lantano è uno dei fiumi che in Dante è detto Lete: il Lete è la dimenticanza.
La dimenticanza è un fenomeno fondamentale del nascondere: quando si dimentica qualcosa, vuol dire che la rappresentazione scende giù nella corporeità e, diventando organica, viene coperta dal velo della dimenticanza e io non me la ricordo più.
Quindi (alezeia) significa togliere il velo, svelare. La parola greca che noi traduciamo con “verità” significa: “senza velo della dimenticanza”.
Nella percezione il mondo è velato, la realtà vera è nascosta, oscurata.
E come si trova la verità, la realtà vera?
Togliendo il velo della parvenza della percezione attraverso il pensare, attraverso il concetto.
Tutto questo mistero che “La filosofia della libertà” spiega così bene, il greco ce l’ha nella parola stessa: trovare la verità significa togliere il velo, cercare al di là del velo della percezione e cogliere, per attività pensante, intuitiva e creatrice, la realtà vera delle cose.”
Ed ora qualche curiosità… nell’antica Grecia tra i maggiori depositari dell’alezeia, la verità che svela appunto, erano considerati gli aedi, i cantori.
Essi svelavano infatti la Memoria, di cui le Muse erano figlie.
Non si trattava quindi di semplici canti, ma della Parola divina, un po’ come il nostro “Verbo”… essi non componevano canti, ma li ascoltavano, gli erano concessi dal disvelamento del divino.
Riprendo qualche passo della mia tesi, ormai vecchiotta, (sigh!) a riguardo:
Già allora l’aedo doveva essere ben cosciente della sua importanza, visto che considerava il suo canto come un “ascolto” privilegiato della Musa.
Sia che vengano costretti a cantare, come Femio dai Proci, o che vengano invitati a ciò, come Demodoco presso Alcinoo, essi sono comunque considerati sempre come depositari della memoria e del dono delle Muse, e le loro esibizioni rappresentano per Odisseo il momento più meraviglioso dell’esistenza.
È l’aedo che intercede con la divinità, ed è lui a trovarsi in una posizione privilegiata rispetto agli altri uomini : infatti, in quanto prediletto, è uditore del canto divino.
Per la religiosità arcaica greca è la Musa che canta, che svela la verità celebrando gli immortali e concede ai poeti di ascoltare lo svelarsi dell’essere divino, del mythos.
Omero rivolge alla Musa la sua prima e famosissima invocazione : Menin aeide, Cantami, o dea…” ed è grazie a questo passaggio che l’Iliade potrà cominciare ad essere narrata.
È l’aedo che intercede con la divinità, ed è lui a trovarsi in una posizione privilegiata rispetto agli altri uomini : infatti, in quanto prediletto, è uditore del canto divino.
Egli poteva, per concessione, accedere ai regni delle Muse, ovvero la parola e la musica: il “mazoi” come autorivelazione del divino e sua celebrazione come linguaggio ; la mousikè come suono ed essenza di una forma di sapere ed essere di “ciò che è, ciò che sarà e ciò che fu.”
Perchè questa divagazione sui poeti cantori?
Perchè tornando al discorso sulle percezioni diverse i cantori, così come molti oracoli e profeti, spesso venivano rappresentati come persone non vedenti (vedi lo stesso Omero, ma la lista è lunga).
Altra coincidenza?
Un saluto!