Giochi di Luce… – di Lunar Explorer Italia
E’ difficile dire con certezza se quello che si vede in questo frame costituisce la – triste – evidenza di una qualche manipolazione NASA oppure se abbiamo davvero individuato alcuni rilievi che SEMBRANO essere crateri ma che, in realtà, ne sono l’esatto opposto (e che quindi, proprio per questo motivo, ci ricordano le “Cupole Lunari” di Hoaglandiana memoria).
L’unico dato sicuro è che siamo davanti ad un’immagine di grande interesse e quindi, prima di partorire spiegazioni razionali od esotiche, occorre esaminarla con attenzione.
Innanzitutto un piccolo pro-memoria per orientarci meglio sulla interpretazione di alcuni rilievi controversi: il Prof. Richard Hoagland, qualche anno fa (forse eravamo alla metà degli Anni ’90), osservando alcune immagini orbitali della superficie lunare – frames per lo più NASA–Apollo – ritenne (e ritiene ancora) di aver individuato, confusi fra migliaia e migliaia di (autentici) crateri, anche i resti di immense Cupole di Cristallo le quali, evidentemente, erano destinate ad ospitare e proteggere qualcosa.
Oltre alla Scuola di Hoagland, tantissimi altri Ricercatori si sono schierati, nel tempo, in favore di questa ipotesi (esotica ma, a nostro parere, non totalmente assurda).
Altri Studiosi invece, come quelli del Gruppo Lunexit, ritengono che queste “Cupole” non esistano e che quanto visto nei frames lunari controversi fosse solo il risultato, splendido ma ingannevole, di un particolare effetto ottico che si manifesta SOLO su alcuni crateri ed a DETERMINATE condizioni (il cosiddetto “Effetto Bolla”).
Questo Effetto Bolla, secondo noi, si manifesta quando i crateri:
1) sono di forma sostanzialmente rotonda e regolare;
2) vengono ripresi da notevoli distanze (diciamo oltre i 250 Km di altitudine);
3) si trovano a ridosso o direttamente sulla perpendicolare della Sonda che li riprende;
4) sono abbondantemente inondati dalla luce del Sole il quale, rispetto all’orizzonte locale, si trova in prossimità dello Zenith o, comunque, ad un’elevazione pari o superiore ai 70°
OPPURE, alternativamente
5) si trovano (relativamente) lontani dalla perpendicolare della Sonda che li riprende e
6) sono illuminati da luce radente la quale ne esalta i bordi.
Al sussistere di TUTTE le prime 4 condizioni – oppure al sussistere delle condizioni 1), 2), 5) e 6) – l’immagine orbitale di un cratere genera un’illusione ottica in virtù della quale il rilievo concavo (ergo il cratere stesso), viene ad appare convesso (e cioè assume le sembianze di una cupola).
La luminescenza dei bordi del cratere e della sua porzione centrale (il fondo) – la quale concorre nel determinare questa illusione, potrebbe aver trovato la sua origine nei fenomeni di vetrificazione che interessano la quasi intera popolazione dei crateri da impatto di medio-grandi dimensioni.
Inoltre, anche attraverso studi effettuati “a tavolino” (studi riusciti grazie al progredire delle tecniche di analisi digitale dei frames from space) siamo riusciti, diremmo per la quasi totalità dei casi controversi, a dimostrare in maniera alquanto convincente che, sulla Luna, esistono crateri tondi e, in molti casi, anche alquanto luminosi (per i motivi anzidetti), ma che NON esistono “Cupole di Cristallo” (in rovina o quasi).
O, se esistono, ancora non sono state inequivocabilmente identificate e riprese.
Tutto chiarito e tutto finito quindi?
Naturalmente no: svariati Ricercatori e Scrittori di recente generazione, infatti, guardando le immagini orbitali di Marte (e, in particolare, di alcuni suoi pseudo-crateri nonché di altre aree fortemente accidentate e caratterizzate dalla presenza di particolarissimi rilievi ufficialmente conosciuti come “ripples” – o “dune rigide”), hanno riproposto, in buona sostanza, lo stesso Modello interpretativo che Hoagland aveva creato per le sue “Cupole Lunari” individuando nei crateri e nelle dune ad albedo elevata, rispettivamente, ora delle “Strutture Cupolari” (o “Cupole Marziane”) ed ora delle “Tubazioni”.
Il frame che stiamo esaminando adesso ci parla delle “Strutture Cupolari” (mentre per le “tubazioni” se ne parlerà allorché presenteremo una piccola analisi dei frames che riprendono le cosiddette “dune scintillanti” di Thaumasia).
***
Gli occhi e le aspettative ingannano, ma la direzione di provenienza della luce – anche in un frame orbitale – no.
Gli Indicatori di Provenienza della Luce (I.P.L.) sono, come sapete – in tema di interpretazione della fotografia spaziale (e non solo) – almeno 2:
1) le aree “bianche” o “tendenzialmente bianche” (ossìa “saturate”, poichè esposte direttamente al Sole, ergo più brillanti e quindi sovente sovra-esposte) e
2) le aree “nere” o “tendenzialmente nere” (ossìa scure e sotto-esposte, poichè in ombra parziale o totale e quindi non colpite – se non in porzione minimale, dalla luce del Sole).
Nell’immagine iniziale abbiamo isolato ed inserito, in basso a Sx del context frame, due dettagli i quali, mostrandoci senza ombra di equivoco che la porzione di frame “satura” (ergo esposta al Sole) una volta appare al “Nord Convenzionale” del frame, ed un’altra al “Sud Convenzionale” del medesimo, dimostrano con enorme chiarezza che, sulla Regione ripresa:
1) o brillano due Soli (o un Sole ed un “qualcosa d’altro”, che però emana una luce paragonabile a quella del Sole) o
2) alcuni rilievi, che pure ci appaiono (APPAIONO!) convessi, sono in realtà concavi (e/o vice-versa).
I rilievi concavi, come ovvio, sono i crateri;
quelli convessi, invece, potrebbero essere delle colline le cui forme, effettivamente, richiamano alla mente qualcosa di simile a delle cupole viste dall’alto.
Cosa dedurre da tutto questo?
Ebbene, deve essere il Lettore a giudicare (una volta studiato il materiale disponibile), ma attenzione: noi non stiamo nè dicendo nè implicando, attraverso questa (comunque approssimativa e semplicistica) analisi, che sulla Luna non ci sono “Cupole di Cristallo” mentre su Marte…forse si!
Noi stiamo solo dicendo che, in questo frame, l’analisi dei rilievi e, in particolare, degli I.P.L., ci ha mostrato delle possibili incongruenze e, di conseguenza, ci suggerisce la rivalutazione di scenari alternativi a quelli tradizionali.
Rilievi anomali, quindi, ma comunque (e non necessariamente) delle “Cupole di Cristallo”.
Immagine alla mano, quello che possiamo ragionevolmente dedurre è che, ancora una volta, NON TUTTO CIO’ CHE (in un frame orbitale) APPARE AGEVOLE DA IDENTIFICARE, POI SI DIMOSTRA EFFETTIVAMENTE TALE.
Insomma: non tutto ciò che SEMBRA ESSERE QUALCOSA, POI E’ REALMENTE QUEL QUALCOSA.
Ed è questo (in parte) il “trucco” (tanto caro agli Eso-Archeologi di Nuova Generazione, Italiani e non): in assenza di una prova provata, quello che la Vista e la nostra attitudine ci suggeriscono (per quanto ragionevole o strambo possa essere e/od apparire), di regola, viene interpretato come una Possibile Verità.
Stressando il concetto, quindi, non dobbiamo meravigliarci troppo se, analizzando i frames Marziani, qualcuno vede una “Faccia” e delle “Piramidi”, qualcun altro vede “Ziqqurat” e “Mega-Banners”, ed altri ancora vedono delle semplici Meraviglie (leggi: rilievi bizzarri ed) Inesplicabili!
Ognuno, in fondo, guardando le forme scolpite dalle nuvole mentre si inseguono…Vede quello che vuole.
Adesso osservate Voi stessi i dettagli che Vi proponiamo (ma ce ne sono anche altri, molto suggestivi, che potete estrapolare direttamente dal context frame, se lo elaborerete con calma) e quindi provate a decidere QUALI RILIEVI sono crateri, e quali sono collinette rotondeggianti e levigate (e dunque di apparenza “cupolare”).
E se alla fine arriverete a pensare che alcuni rilievi sono effettivamente delle “Cupole”…Non c’è problema: potreste anche avere ragione!
In fondo, nessun essere umano “possiede” la Verità…