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Martian Horizon, at different times of the day (4)
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Ed un altro dato (realmente) inconfutabile è che Marte è - mediamente - 3 volte più lontano dal Sole rispetto alla Terra: come ignorare questo elemento allorchè si cerca di stabilire il "quantum" di luce che lo investe durante ogni Sol e che rende il suo ambiente, diremmo quasi ovviamente, di (almeno) due terzi meno luminoso dell'ambiente terrestre?
L'atmosfera Marziana, poi, è (come si diceva) sicuramente NON tanto sottile quanto la NASA sponsorizza ma, altrettanto sicuramente, ci troviamo in un ambiente ad atmosfera rarefatta: come si può pensare che la diffusione dei raggi solari porti a risultati analoghi - o largamente affini - allorchè essa, sulla Terra, agisce attraverso un'atmosfera ricca e densa mentre su Marte la "densità atmosferica" è, indubitabilmente, di gran lunga inferiore? Fisicamente, siamo d'accordo, la meccanica della diffusione è analoga; ma in termini di "risultato visivo finale", come si fa a dire con certezza che il Rayleigh Scattering - il quale sulla Terra produce un cielo azzurro -, su Marte produce (anzi: produrrebbe) lo stesso identico effetto? Se il punto nodale del Rayleigh Scattering è nel fatto che la lunghezza d'onda che noi percepiamo come "luce blu" viene diffusa a causa della nostra atmosfera, e se appare acquisito che l'atmosfera di Marte è, a partire dalla composizione, passando dallo spessore e per giungere infine alla densità, radicalmente diversa, su che basi allora diciamo CON CERTEZZA che l'effetto finale (ergo il risultato VISIVO finale) deve essere lo stesso?
Facciamo uno sforzo e diciamo...Forse!
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