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Where's the Truth? (2)
Il punto nodale di entrambe le problematiche (e che, nella materia delle Scienze Planetarie e della Ricerca delle Anomalìe possiamo riassumere nel quesito: è meglio un’esplorazione diretta, fatta in loco, raccogliendo campioni e vedendo con i “propri occhi” la realtà o bisogna preferire un’analisi effettuata in modalità remota, senza “contatto” con l’ambiente investigato e quindi, sostanzialmente, “in differita”?), a nostro modestissimo parere, ci pare proprio lo stesso.

Lo Scienziato di oggi sembra aver “paura” di mettere le mani nella Realtà Oggettiva (quella che deriva dal “contatto”) e si è (quasi) TOTALMENTE RIMESSO alla Realtà “Virtuale”.
E cioè quella che deriva dalla lettura di dati acquisiti in via remota e dalla ricostruzione – fatta in laboratorio – di un ambiente e/o di una situazione.

Ora non vorremmo essere fraintesi e quindi precisiamo subito che il Progresso (quello con la “P” maiuscola però, e non quello delle Play-Station ultra realistiche e sempre più sofisticate o dei video-telefonini che ti fanno vedere, mentre parli con la fidanzata, anche la partita della squadra del cuore o lo sceneggiato preferito...) ha bisogno di macchine che virtualizzino la realtà.
Ne ha bisogno perché, alle volte, è attraverso l’esame della Realtà Virtuale che si riesce a raggiungere una maggiore comprensione e consapevolezza di e su quella che è la struttura e la configurazione della Realtà Reale.
Non si può andare in 5 minuti su Marte, o su qualcuno dei Satelliti di Giove o Saturno a verificare “di persona”, direttamente, che cosa sta succedendo. L’uso delle macchine è necessario per progredire.

Però, da qui a dire che lo studio della Realtà, per essere realmente accurato ed affidabile, DEVE PASSARE dall’analisi della Realtà Virtuale – scusateci – ce ne passa.

Ma che cos’è, poi, la Realtà Virtuale?
Nel nostro Campo, ad esempio, che cosa significa “usare la Realtà Virtuale” per capire la Realtà Reale?

Significa, detto in parole molto semplici (ed in maniera forse superficiale ma, a nostro parere, abbastanza chiara), che molti studi – ad esempio quelli relativi all’accertamento della effettiva configurazione di alcuni rilievi posti su Corpi Celesti lontani (da Marte a Titano e dalla Luna a Mercurio) passano attraverso la “RICOSTRUZIONE DIGITALE” dei rilievi stessi, mediante l’impiego di tecnologie informatiche (si tratta di softwares, per lo più) di ultima generazione.

Questa tecnica di analisi viene largamente impiegata dall’ESA (guardate le fotografie – o presunte tali – che ci giungono dalla Sonda Mars Express per capire che cosa intendiamo).
Ufficialmente, la NASA la utilizza di meno.

Sicuramente, se andiamo a guardare le fotografie (le belle fotografie originali però) delle Missioni Apollo e Mariner – Luna, Marte e Mercurio, ad esempio – e poi passiamo un’oretta ad esaminarle ed a confrontarle con le immagini di Marte che ci arrivano dall’ESA, ci renderemo subito e facilmente conto di che cosa significa “fotografare la Realtà ed analizzarla” rispetto a “fotografare la Realtà, RICOSTRUIRLA A TAVOLINO e POI analizzarla”.

Ma attenzione: secondo avviso per evitare di essere malintesi.
Questi due metodi, a nostro parere, sono (rectius: dovrebbero essere) COMPLEMENTARI.
Un po’ come la “palpazione” del Paziente ad opera del Medico (alla ricerca della malattia) in congiunzione con l’analisi del paziente effettuata “in modalità remota” o con il primario (eccellente, purché non diventi esclusivo) uso di macchine e strumentazione.

Complementarietà.

E invece no.

E invece si va, sempre di più, verso la cosiddetta “mutua esclusività”: da una parte ci sono i seguaci – nella Medicina come nelle Scienze Planetarie e nell’Anomaly Hunting – di una Scuola Analitica Classica (sicuramente “vecchia” ma altrettanto sicuramente fatta da persone intelligenti, capaci, dotate non solo di conoscenze ma anche di notevoli capacità intuitive) e dall’altra – in netta ed aperta contrapposizione – ci sono i seguaci di una Scuola Analitica Moderna (fatta da persone altrettanto intelligenti, capaci e dotate di enormi conoscenze, ma che prima di aprir bocca devono “chiedere conferme” a qualche computer).

E allora, ci chiederete, secondo Voi chi sono i “bravi” e chi sono gli “stupidi”?

Certo, viene istintivo porsi e porre una simile domanda, ma non sfuggirà a nessun Lettore – il quale sia abbastanza attento e sensibile – l’ovvia erroneità di un quesito posto in tali termini.

E si, perché qui non siamo alla ricerca dei “Geni” e dei “Fessi”! O di chi è bravo e di chi è cattivo. O di chi è intelligente e di chi è stupido.

No.
Qui stiamo solo ragionando sul come due Scuole di Pensiero, anziché integrarsi ed apprendere vicendevolmente, finiscano – non sempre, ma spesso – con il fare a cazzotti.
APOLLO 12 AS 12-46-6767.jpg ZB-APOLLO 12 - Triple Crater.jpg APOLLO 12 AS 12-51-7485-4.jpg APOLLO 12 AS 12-51-7485-3.gif APOLLO 12 AS 12-46-6818 HR.jpg
Informazioni File
Nome file:APOLLO 12 AS 12-51-7485-4.jpg
Nome Album:Apollo 12: The "Magic" Is Already Over...
Valutazione (6 voti): (Dettagli)
Keywords:The Moon from orbit - possible Surface Anomaly
Copyright:NASA - Apollo Programme - Apollo 12 e Lunar Orbiter 4 & Manny
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Aggiunto il:Dic 30, 2005
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george_p  [Nov 30, 2008 at 12:51 PM]
Oltrettutto che si tratti di fotografia o di realtà virtuale serve a ben poco (ma leggi niente) se si alterano i dati raccolti.

E riguardo le due fazioni di credenti (o fedeli) che si contrappongono non posso non citare il filosofo Soren Kierkegaard: "Ci sono due modi per essere ingannati. Uno consiste nel credere ciò che non è vero; l'altro nel rifiutarsi di credere ciò che è vero"
E purtroppo la maggior parte delle persone pende a una parte o all'altra.

Inutile dire che abbraccio totalmente il vostro Pensiero e modo di ragionare.
Un saluto e un abbraccio a tutti.

Giorgio
MareKromium  [Nov 30, 2008 at 04:24 PM]
Grazie Giorgio: sei sempre gentile ed acuto. Grazie per la Tua Amicizia e per l'appropriata citazione e riflessione. Un abbraccio a te! PCF