|
The Sun from all the Planets of the Solar System
|
Come appare (o meglio: "Quanto grande" dovrebbe apparire) il Disco Solare allorchè osservato da un Mondo diverso dalla Terra?
Senza pretesa di assolutezza matematica, questa Tavola dovrebbe fornirVi un'idea più precisa della questione su cui tanto ci siamo arrovellati sino ad ora.
Nota: i diversi diametri sono stati ipotizzati ragionando in termini di UA (Unità Astronomiche), laddove 1 UA = distanza Sole / Terra = 149.597.970 Km
ergo la distanza fra il Sole e Mercurio viene fatta mediamente pari a (circa *) 0,4 UA
fra il Sole e Venere è mediamente pari a (circa) 0,7 UA
fra il Sole e Marte è mediamente pari a (circa) 1,5 UA
fra il Sole e Giove è mediamente pari a (circa) 5,2 UA
fra il Sole e Saturno è mediamente pari a (circa) 9,5 UA
fra il Sole ed Urano è mediamente pari a (circa) 19,6 UA
fra il Sole e Nettuno è mediamente pari a (circa) 30 UA
fra il Sole ed il Sistema Binario Plutone-Caronte è mediamente pari a (circa) 39 UA
* diciamo circa perchè le orbite dei diversi Pianeti attorno al Sole NON descrivono cerchi perfetti (e quindi con raggio - distanza dal Sole - fisso), bensì delle ellissi più o meno allungate (le quali implicano l'esistenza di un "perielio" - o punto di massima vicinanza del Corpo Celeste considerato rispetto al Sole - ed un "afelio" - o punto di massima lontananza del Corpo Celeste considerato rispetto al Sole.
|
|
In pieno Sole, la temperatura superficiale di Mercurio va dai (circa) 400 ai (circa) 700 gradi Kelvin (ergo: oscilla fra i 130 ed i 430° Celsius). Insomma...Stare "all'aperto ed in pieno Sole", su Mercurio, potrebbe non essere un'ottima idea...Salutissimo! PCF
allora: da Marte, il Sole appare di 1/3 più piccolo rispetto a come lo si vede dalla Terra e quindi - ragionando semplicisticamente, ma realisticamente - la luminosità è solo di 1/3 inferiore.
Ovviamente, però, bisogna considerare altri fattori. Per quanto attiene la Luminosità Media dell'ambiente, devi considerare che l'Atmosfera, rarefatta e ricchissima di CO2, non solo non consente una diffusione della luce equiparabile a quella che avviene per la Terra, ma ne potrebbe e dovrebbe produrre una, di fatto, sostanzialmente diversa (per la colorazione risultante).
Se a questo fatto aggiungi pure il dato, non indifferente, delle micropolveri in (quasi perenne) sospensione, produrrai un effetto di ulteriore abbattimento della luminosità e la creazione di una Dominante Atmosferica (in termini cromatici) bianco/giallastra.
Il problema "temperatura", invece, va affrontato in maniera diversa.
Non è che è "colpa" della (sola) distanza dal Sole se Marte è freddo di giorno e supergelido di notte: è ancora l'Atmosfera, rarefatta, ad essere responsabile del problema!
Questo avviene perchè essa non è in grado di agire come "coperta atmosferica" del Pianeta il che vuol dire, in poche parole, che il calore che deriva al Pianeta dall'irraggiamento solare (il quale sarebbe più che sufficiente a garantire una temperatura media annua di 8/10° - con punte di 38/40° all'Equatore e per le basse Latitudini in Estate e minime di -75/-90° ai Poli ed a Latitudini elevate in Inverno) viene quasi integralmente disperso nello Spazio.
Modificando i parametri atmosferici di Marte (pressione al Datum in primis) ed "inspessendo" l'Atmosfera - praticamente innescando un Effetto Serra su scala planetaria -, arriveremmo alla creazione di un ambiente (in termini di quantum di illuminazione disponibile e di temperatura media) simil-terrestre in poche decine di anni.
La domanda, adesso, è solo una: è/sarebbe giusto farlo? Non dico "è possibile" perchè sappiamo che lo è.
Un abbraccio! paolo
1) Portando la Temperatura Media Globale di Marte (non parliamo quindi dei "picchi" Estivi ed Invernali) intorno ai 12° Celsius, dopo le Calotte Residuali (che si scioglierebbero in un anno o poco più) le Calotte Polari Permanenti se ne andrebbero nel giro di una decade (probabilmente meno);
2) stabilizzando la Pressione Atmosferica al Datum (per Marte è l'Altitudine Zero, per la Terra è il Livello del Mare) intorno ai 650/700 millibar (la Pressione Terrestre al Livello del Mare è convenzionalmente fatta pari ad 1 Atm, che corrisponde a 760 mm/Hg (colonnina di Mercurio), i quali corrispondono a 760 Torr (Il Torr è una unità di misura della pressione, equivalente ad un millimetro di Mercurio (mm/Hg) - in altre parole, è la pressione differenziale che sostiene una colonna di mercurio alta 1 mm, ossìa 133,3223684 Pascal), che, a sua volta, corrisponde a 101 325 Pascal e cioè - ed infine - a 1013,25 millibar), l'acqua derivante dallo scioglimento delle Calotte Polari invaderebbe il Pianeta, creando immensi Laghi (nei bacini d'impatto) ed imponenti fiumi (per esempio nella Regione di Cerberus Fossae). Questo processo di "invasione" da parte dell'acqua, essendo violentissimo, porterebbe alla verificazione di alluvioni devastanti e modificherebbe, in maniera radicale ed in poco tempo, il volto del Pianeta. Le acque si acquieterebbero e stabilizzerebbero - si pensa - nel giro di pochi anni (forse un decennio, in parallelo allo scioglimento delle Calotte Polari);
3) con un "Ciclo dell'Acqua" aperto (rectius: riaperto! - l'Atmosfera di Marte, oltre a diventare "umida", si arricchirebbe in maniera importante di svariati elementi, liberati dallo scioglimento dei ghiacci polari (Azoto, Ossigeno, Gas Rari, probabilmente Metano e Xeno etc.) e fornirebbe quell'"Effetto Coltre" necessario a mantenere il Pianeta (relativamente) caldo e protetto; con l'arrivo dell'umidità nell'aria e, quindi, con la ripresa delle piogge, l'Atmosfera Marziana si "ripulirebbe" delle polveri (che precipiterebbero al suolo, trasformandosi in fango) nel giro di 6 mesi. Il cielo diventerebbe limpido e, probabilmente, di color celeste pallido, con riflessi verdi. L'arrivo dell'umidità, inoltre, porterebbe al "risveglio" della superficie la quale, con ogni probabilità, già contiene elementi sensibili all'acqua e proni allo sviluppo (in senso Biologico);
4) non sappiamo nè se, nè, in caso affermativo, in quanto tempo Marte si ricoprirebbe di muschi e licheni e, dopo di essi, di piante e foreste (intendiamo vegetazione indigena), ma è certo che, a condizioni atmosferiche stabilizzate, l'arricchimento di Ossigeno potrebbe essere attuato da noi stessi "piantando, su Marte, vegetali Terrestri". Esperimenti sono stati fatti al riguardo e la risposta è: SI, attecchirebbero (insalata, carciofi e carote verrebbero su "a piacere"!).
Incognita: come reagirebbe il sottosuolo ad un'invasione repentina di acque (milioni/miliardi di metri cubi e non "un bicchiere d'acqua)?
Non lo sappiamo. Probabilmente bene ma, in svariate Regioni (Tharsis su tutte), si verificherebbero fenomeni macroscopici di subsidenza (praticamente potrebbero aprirsi voragini immense le quali "ingoierebbero" quantitativi incalcolabili di acque, e portandoli nel sottosuolo, a profondità non determinabili in simulazione).
E poi (anche se la NASA negherebbe una simile riflessione...), come reagirebbero a questo "mutameno radicale e planetario" le - eventuali - Forme Vitali Indigene già presenti su Marte?
Probabilmente - anzi: certamente - male, se non malissimo. Se Marte possedesse davvero un Ecosistema Indigeno, questa "Terraformazione" lo annienterebbe in poco tempo.
E chi si assume la responsabilità di compiere un "genocidio planetario"??? Ed in nome di che cosa, poi???
Insomma: probabilmente buona parte di (o tutte) queste riflessioni ed ipotesi è fantascienza, però si tratta di qualcosa di comunque affascinante e suggestivo, che porta la Scienza e la Tecnologia Umane ai limiti e sfida, nel contempo, l'Etica Universale.
Perchè, per creare qualcosa di nuovo, bisogna sempre cancellare qualcosa di preesistente. Chi decide "che cosa" cancellare e "perchè"?
Un abbraccio - paolo
A livello teorico, la luminosità è inversamente proporzionale al quadrato della distanza.
Quindi, a grandi linee, Marte - Sole è circa 1,5 AU. Per cui, 1/1,5x1,5 = 0,44. Cioè, in teoria la luminosità dovrebbe essere circa il 44% di quella terrestre. Poi, però c'è il discorso atmosferico che forse, la riduce drasticamente...
Però secondo me, alla fine, non è così buio: in fin dei conti i rover ci inviano immagini con ombre sempre ben definite... forse, sarebbe un po' come portare gli occhiali da sole qui sulla Terra! :)
Credo che comunque ciò non avverrà almeno nei prosismo 100 anni e Marte resterà intonso come giusto che sia
la tua equazione è assolutamente corretta, ma al pari di tutto quello che facciamo "a tavolino", è pura teoria. Una "teoria" che affonda le proprie radici nella Matematica e nella Logica, dunque una teoria da rispettare: sia chiaro. Ma poi, nella "realtà", le variabili cambiano e le equazioni...pure. Anch'io non credo che Marte sia "buio" come dovrebbe essere ragionando a tavolino. Io credo che, però, su Marte, la luminosità si esprima (scusatemi il linguaggio mèta-scientifico) in maniera diversa. Quando arriveremo lassù, le sorprese non mancheranno...
E comunque, ragionando sulle mie "memorie pratiche" Terrestri, ricordo molto bene quando, durante la Grande Ultima Eclissi Totale visibile dall'Europa il Sole, dalla zona di Milano, venne "coperto" dalla Luna per oltre il 75-80% (forse di più: vado a memoria), eppure l'aria era splendidamente luminosa! Solo le ringhiere della mia terrazza, usualmente roventi a quell'ora (era la tarda mattinata, mi pare), erano gelide al tocco...
Per Anakin: ti ringrazio di Cuore per i complimenti ma, credimi, io non ho la cultura sufficiente per scrivere tesi su questa Materia. Io mi limito a riportare e ad interpretare quello che, un pò per lavoro ed un pò per diletto, studio da parecchi anni. E nel farlo, cerco di essere "immaginifico" e non cattedratico. Anche perchè, se fossi (o se provassi ad essere) cattedratico, alla fine non mi leggerebbe nè ascolterebbe nessuno...
Un abbraccio a tutti e due! paolo
E poi si, sono d'accordo: questa scala è valida.
A proposito dell'illuminazione superficiale di Titano e della domanda di Max ("Ufologo"), ecco la sempre utile Scala Dimensionale che ci mostra come appare il Sole dai diversi Corpi celesti che popolano il Sistema Solare. Da Saturno, il Sole appare poco più grande (in termini di diametro angolare) di una stella molto luminosa (diciamo che lo si dovrebbe vedere un pò più grande di come ci appare Sirio, nei cieli della Terra).
E da Titano? Come lo si vedrebbe il Sole? Beh, se considerate la "cappa" di nebbia e foschia che ricopre questo pur sempre affascinante, ancorchè gelido, Mondo, direi che il Sole è completamente inidoneo ad illuminarne la Suprficie in maniera equiparabile a quella in cui la NASA ci "vende" la questione. Probabilmente (anzi: di certo), l'unica fonte di illuminazione significativa, per la Superficie di Titano, è Saturno, allorchè il suo disco è pieno (o comunque pieno per più della metà).
In altre parole?!? Io penso che sulla Superficie di Titano, di regola, sia BUIO PESTO (ed a meno che non ipotizziamo l'esistenza di reazioni chimiche nella sua Atmosfera le quali risultino idonee a produrre un'autonoma luminescenza - il che è un'ipotesi tutt'altro che inverosimile, ancorchè azzardata e - ad oggi - ancora priva di conferme fattuali, dirette od indirette).
E comunque, alla fine e per conoscere la Verità, dobbiamo ancora aspettare. E forse, ancora per un luuuuungo tempo...
Abbraccio Circolare - paolo