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In Loving Memory: Frank Drake
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E’ morto Frank Drake, l’astronomo e astrofisico pioniere della ricerca di civiltà aliene, padre del programma Seti, dedicato alla ricerca di forme di intelligenza extraterrestri. È sua e porta il suo nome la celebre equazione che permette di stimare il numero delle civiltà aliene capaci di comunicare. La notizia della morte di Drake, avvenuta il 2 settembre scorso, è stata diffusa su Twitter da decine di studiosi e appassionati di scienza e fantascienza. All’età di 92 anni, Drake è morto per cause naturali nella sua casa di Aptos, in California.
Insieme al suo collega Carl Sagan (1934 – 1996), Drake era stato il padre del progetto Seti (Search for Extraterrestrial Intelligence), che si basava sull’idea che si potessero forse rilevare le emissioni di onde radio delle civiltà extraterrestri nella Via Lattea e forse anche comunicare con loro scambiandosi messaggi. Drake è stato per 19 anni presidente del consiglio di amministrazione del Seti Institute, nato nel 1974, a Mountain View, in California, un’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di ricerca delle forme di vita oltre la Terra. Lo scienziato è conosciuto anche per l’equazione che porta il suo nome (equazione di Drake), riferita alla possibilità dell’esistenza di forme di vita intelligenti extraterrestri. Drake iniziò la carriera intraprendendo la ricerca radioastronomica al National Radio Astronomy Observatory a Green Bank nella Virginia Occidentale e in seguito al Jet Propulsion Laboratory, conducendo importanti misurazioni che rilevarono la presenza della magnetosfera e della ionosfera gioviana.
Nel 1960, condusse la prima ricerca radio di un’intelligenza extraterrestre, nota come Progetto Ozma: non venne, tuttavia, trovata alcuna evidenza di segnali alieni. Drake considerava il “contatto” sotto forma di segnali luminosi o radio inevitabile negli anni a venire. Nel 1961, assieme a J. Peter Pearman, presentò la sua famosa equazione, un tentativo di stimare il numero di civiltà extraterrestri intelligenti presenti nella nostra Galassia con le quali potremmo pensare di entrare in contatto. Drake prese parte ai primi studi sulle pulsar, fu professore alla Cornell University (1964-84) e direttore dell’Osservatorio di Arecibo. Nel 1972, poi, Drake disegnò assieme a Carl Sagan la piastra collocata sulle sonde Pioneer 10 e 11, il primo messaggio fisico inviato nello spazio; la piastra venne progettata per essere comprensibile da un eventuale extraterrestre che avrebbe potuto incontrarla.
In seguito, supervisionò anche la creazione del Voyager Golden Record come professore di astronomia e astrofisica all’Università della California. È stato presidente della Società astronomica del Pacifico e membro dell’Accademia Nazionale per le Scienze degli Stati Uniti.
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Allora: l'Umanità (diciamo Aree "Civilizzate", più o meno) è concentrata su determinate zone. Praticamente assente, o sparsa - in termini del tutto minimali o trascurabili - su altre. Considerata l'interezza della Terra e le Aree Abitate e Civilizzate in rapporto a quelle disabitate (che sono l'ampia maggioranza), come valutare l'eventuale esistenza di altre ed ulteriori Aree Civilizzate non note?
Uso una banale Proporzione Lineare: (le) ACP (Aree Civilizzate/Popolate) : (stanno a) ADN (Aree Desertiche o NON Civilizzate/Popolate, per cui "vuote) = (come) ACP : X (dove "X" intende, semplicemente, Aree di varia dimensione - nota ma NON infinita - in cui le ACP non sono conosciute: ossia possono esserci, come non esserci).
Per cui: X = ADN x ACP / (fratto) ACP
Se "applichiamo" questa Proporzione Lineare alla Terra, otterremo un Valore "X" o "ZAP", dove "ZAP" indica le Zone ad Alta Densità di "Popolazione", che potrà variare da un valore di circa 0,00000000000000001 - Zone Desertiche o a limitatissima/trascurabile popolazione) a 99,99 (nota: un Valore Pieno non può esserci), ovvero, diciamo, tutte le città del Mondo.
Ma questo Valore è dato dalle limitatissime dimensioni della Terra!
Ora, applicate la Proporzione di cui sopra su un territorio "infinito" (o, se volete, a dimensioni tendenti ad infinito): l'Universo. Il nostro Valore "X" o "ZAP" salirà o scenderà? E di quanto salirà o scenderà?!?
Ve lo dico io: nel caso "peggiore" sarà uguale ad 1 (e cioé noi).
Ripeto: nel caso PEGGIORE! Ma qui, la Variabile "zona", è infinita!!! Per cui...
Attendo critiche e suggerimenti.
p.s.: le Civiltà (distribuite su un territorio definito) : all'assenza di Civiltà (distribuite su un territorio definito) = le Civiltà (distribuite su un territorio definito) : stanno all'assenza di Civiltà (distribuite su un territorio indefinito od anche infinito). Sicuramente sbaglio qualcosa, ma "l'dea" penso di averla buttata giù. Ditemi Voi.
Secondo i registri akashici (credo sappiate cosa siano), si parla, solo nella nostra galassia di circa 50 milioni di pianeti abitati da forme di vita più o meno evolute.
Per il resto, hai CENTRATO il Punto! NOI (Terrestri) cerchiamo la Vita "supponendo" (arrogantemente) che possa essere ed esistere solo nella misura in cui Essa sia identica o molto simile alla nostra.
Erroraccio da dilettanti!!! :-)
Ogni qualvolta si ha il Big Bang ogni singolo momento di qualsiasi secondo e qualsiasi punto dell'universo, viene registrato minuziosamente all'interno di un "memeoria universale".
Questa mememoria si chiama Akasha. O serbatorio Akashico. I grandi illuminati è proprio in questo serbatoio che vanno ad attingere tutte le verità e gli eventi successi nel cosmo.
Così quando un guru dice "nell'anno XXX è successo che YYYY" va ad attingere in questo serbatoio.
Lì ci sono registrati anche tutti i nostri momenti della nostra vita personale dal primo vagito ad oggi.
Ecco, lì dentro dicono ci sia scritto che i pianeti abitati nella nostra galassia siano circa 50 milioni